"No, ti prego no."
"Vedrai, sarà divertente."
Bloccai Katie per un braccio e la avvicinai a me abbassando la voce:
"Ho qualche problema con l'altezza."
Sbarrò gli occhi e sorrise afferrandomi la mano:
"Dimmi che stai scherzando."
Scossi la testa arricciando il naso. Katie, lasciandomi la mano, si diresse verso il muretto che divideva noi dall'altezza incalcolabile del suolo.
"No. Così no. Vieni qui."
Katie scosse la testa divertita ed io mi sedetti a terra barcollando:
"Dio santo, Katie. Io e te usciamo e tu dove decidi di andare? Sulla terrazza del grattacielo più fottutamente alto di Los Angeles. Devi proprio odiarmi."
"Ma dai, non può succedere niente."
La guardai per niente divertita e poggiai il viso sullo zaino viola. Aprii un occhio e vidi Katie porgermi una mano:
"Vieni."
Scossi la testa.
"Dai, Rita. Fidati di me."
Mi alzai scuotendo la testa rassegnata ed esitante le afferrai la mano:
"Non mi piacciono i ricatti, Katie."
"Non è un ricatto."
La guardai e risi spaventata a morte. Katie, facendo qualche passo, mi afferrò per la vita stile Titanic e mi fece vedere il suolo che sembrava essere lontano da noi metri e metri di distanza. Dopo qualche secondo, mi staccai dalla presa e corsi indietro ponendo le mani sugli occhi:
"Bene, penso possa bastare. Andiamo?"
Katie scosse la testa e mi raggiunse prendendo delle buste dallo zaino. Io la guardai speranzosa:
"Ti prego dimmi che non hai portato il pranzo da mangiare qui su."
"Ti amo, Rita."
Mi tirò un panino scherzando ed io la guardai mettendo il broncio:
"Tu mi odi profondamente, è ovvio. Hai più sentito Gregg?"
"Lasciamo stare ..."
"Dai, spiegati."
Si voltò verso di me e poi poggiò le mani sul cornicione:
"Non so che fare con lui."
"In che senso?"
"Quando mi sfiora, quando mi ha presa da parte al museo, ho sentito una sensazione strana."
"Vomito?"
Rise e tornò seria:
"No. Era un sentimento strano."
"Addirittura un sentimento?"
Annuì e mi guardò dispiaciuta.
"Ci sono delle volte in cui penso che mi manca."
Il cuore mi si sgretolò tra le mani ed io continuai a sorriderle annuendo:
"Tornaci insieme."
"No, non lo so."
Abbassai lo sguardo ponendo fine alla conversazione e lei mi raggiunse sedendosi a terra. Scossi la testa e sfruttai il mio miglior sorriso. Così, cominciammo a mangiare:
"Come ti è venuta in mente questa genialata?"
"Del grattacielo?"
Annuii attendendo la risposta:
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Woah.I know.
Fanfiction"Le persone si innamorano nei modi più strani, a volte semplicemente con una sfiorata di mano." E così Katie, prese la mia mano tra le sue. Personaggi principali: Rita Volk e Katie Stevens Storia creata sotto il punto di vista di Rita Volk.