1. Solo Rose E Scorpius

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Era sera e Rose si stava avviando verso il dormitorio dei serpeverde, nei corridoi non c'era più nessuno se non qualche prefetto che faceva la ronda.

Da caposcuola lei poteva stare fuori fino a tardi, la preside si fidava di lei, dopotutto essere la migliore studentessa di Hogwarts portava qualche vantaggio.

Era la prima volta che andava nel dormitorio dei serpeverde, senza partecipare ad un festino notturno si intende.

Nonostante questo era sicura di sé come sempre ad occhio esterno, raramente lasciava la sua compostezza e mai in presenza di altre persone.

Certo rideva e scherzava con amici e cugini, ma non si lasciava mai andare completamente.

Forse era questo il suo unico difetto, essere troppo rigida, non cattiva o severa sia chiaro, solo rigida.

Raramente andava fuori dagli schemi, da quei piani tanto dei suoi genitori quanto poco suoi.

Era un dettaglio del suo carattere che cercava costantemente di nascondere e ci riusciva davvero bene.

Nessuno avrebbe mai pensato che avesse dei problemi o anche solo delle preoccupazioni.

Dopotutto era la ragazza perfetta con la vita perfetta.

Arrivata davanti alla porta si fermò, sapeva la parola d'ordine, conosceva quella di tutte le case, voleva solo essere sicura che non ci fosse nessuno nel covo delle serpi.

Se qualcuno della casata vi avesse visto una Weasley all'interno a quell'ora della notte sarebbe successo il finimondo.

Aprii la mappa del malandrino che James le aveva affidato appena entrata in carica, era servita molto a quest'ultimo quando era stato caposcuola l'anno precedente.

Rose sfiorò la pergamena vuota con la bacchetta e pronunciò la solita frase che conosceva a memoria dai suoi cinque anni -giuro solennemente di non avere buone intenzioni- e come spesso negli ultimi tempi questa frase la definiva alla perfezione.

Le bastò una rapida occhiata per vedere che tutti i serpenti erano nelle loro tane, o quasi, visto che un certo Nott era in infermeria per una lezione di erbologia andata male. 

-Grifonidioti- e la porta si aprì.

Era banale e infantile? Si. C'era di peggio? Assolutamente. La parola d'ordine dei tassi era il nome del professore principale della loro casata.

Appena entrata la ragazza si guardò intorno, era tutto molto elegante, niente a che vedere con il dormitorio dei grifoni in cui ogni due per tre esplodeva qualcosa o si allagavano i bagni.

Inutile dire che succedeva sempre per mano della sua numerosa famiglia.

Tornando alla stanza la rossa vide numerosi divani e poltrone in pelle nera, visto l'aumento delle iscrizioni la scuola aveva subito delle modifiche negli anni, come l'ingrandimento di molte stanze, ma una cosa rimase uguale, i cinque camini che accesi riuscivano ad illuminare tutta la stanza, anche se era ormai notte inoltrata non serviva un lumus per vedere chiaramente ogni dettaglio.

Durante le feste la stanza si trasformava molto.

Non volle soffermarsi sui dettagli più di tanto, anche se il tutto la affascinava, era lì per un motivo ben preciso.

Non sapeva qual era la camera di Scorpius, "la saprai riconoscere" le aveva detto il giorno prima.

Non ci impiegò molto, la porta era più grande e più bella di tutte le altre uguali tra loro.

Era ovvio chi fosse a capo della casata, non poteva essere altrimenti.

Raggiunse la porta a passi decisi, non si fermò a bussare, i due non lo facevano mai.

Nemici, Amanti e... - ScoroseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora