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POV SHOTO

Mi svegliai di soppiatto, tutto sudato, nella mia stanza, non sapevo precisamente che ore fossero, anche se, a giudicare dalla luce che filtrava nella stanza si poteva notare che fosse; già mattina. Di una cosa però potevo esserne più che certo ero felice.

Non riuscivo neppure a smettere di sorridere.
Se fosse stato per me, in quel momento sarebbe potuto crollare il mondo che non me ne sarei accorto.

Il cuore mi batteva freneticamente nel petto, tutto sembrava come...più colorato.

Ed era bastato un semplice tocco, un tocco che avevo tanto bramato, un tocco che riuscì a farmi sfiorare il cielo anche con un solo dito, e che era bastato per rendermi felice.

Sapevo benissimo  che mi sarei potuto scottare, che quel tocco avrebbe potuto farmi cadere da quel cielo e rompermi, ma per il momento mi bastava essere trasportato in alto, su, tra quelle nuvole ad osservare la mia adorata Luna, aspettando con calma, ciò che sarebbe accaduto, e senza alcun timore.

Ancora in sovrapensiero e con una leggera pressione sullo stomaco, mi alzai dal letto e mi incamminai verso il piano, cercando tra gli spartiti la mia canzone preferita. Ed eccola lì "Home" di Cavetown, la canzone giusta, per il momento giusto.

Dopo il secondo bacio che ci eravamo scambiati, non dissimo nulla semplicemente intrecciammo le nostre dita, e riaccompagnai Midoriya a casa.

Prima che sorpassase la soia di casa, si voltò verso di me fece qualche passo, e mi baciò, di nuovo, questa volta più intensamente, posizionando le mani intorno al mio collo e tirandomi ancora più vicino a lui, io a mia volta le misi delicatamente sulla sua vita, assaporando ogni istante di quel momento.

In realtà non sapevo ancora cosa eravamo e per il momento, mi bastava quel piccolo contato che c'era stato fra di noi.

Finito di suonare il brano, mi alzai sospirando, posai lo spartito fra le pagine del mio libro e presi il telefono per controllare l’orario e gli ultimi messaggi.

Erano circa le sette del mattino, e il mio viso si illuminò quando notai una notifica da parte di Midoriya: “buongiorno <3”

Con fare frenetico e al quanto eccitato ricambiai il saluto e mi stesi sul letto per qualche minuto.

Non avevo mai provato attrazione tale per qualcuno finché poi, non è arrivato lui.

Lui con quei suoi due occhi verdi smeraldo che brillavano di felicità, ma d'altronde chiunque aveva dei bei occhi no? ma solo lui poteva canticchiare l'alfabeto e farla diventare la mia canzone preferita.
Solo e soltanto lui poteva avere il mio cuore, in ogni posto, in ogni dove.

Svogliatamente decisi di dirigermi verso il bagno per fare una doccia calda; la facevo piuttosto spesso, mi aiutava a riflettere.

Appena sentii le goccioline calde posarsi sulla mia pelle, tornai nuovamente a pensare a Midoriya, non voleva proprio andarsene dalla mia testa.

Molto probabilmente nella mia vita, nessuno mi aveva reso così felice come l’aveva fatto e stava facendo lui, era entrato senza far rumore e aveva sconvolto tutto.

Non sapevo come ringraziarlo, mi aveva aiutato più di quanto poteva  immaginare...anche se io continuavo a rifiutare la sua compagnia, lui non se ne era mai andato, rimaneva comunque al mio fianco senza allontanarsi veramente, era come se stessi sprofondando nel buio e lui mi avesse riportato alla luce.

Speravo davvero di essere riuscito anch’io a fare, anche solo una piccola cosa che l’abbia reso felice, o perlomeno che gli abbia strappato un sorriso.
Quel sorriso, lo stesso che mi faceva impazzire ogni volta che lo vedevo.

Ed è qui che iniziò la nostra storia.

POV KAMINARI

I giorni festivi stavano passando tranquillamente, ogni tanto quando potevo mi incontravo con Kirishima, Sero e ovviamente Bakugo se ci voleva onorare della sua presenza.

A volte uscivo anche con Jirou.
Ahh quella ragazza mi mandava la testa in confusione, mi piaceva...si mi piaceva davvero tanto.

Mi piaceva ogni suo gesto, ogni sua parola, quando arrossiva sulle goti, e per non farlo notare diventava subito scontrosa, quando cantava segretamente nella sua camera e io rimanevo sull'uscio della porta per poterla ascoltare, o quando toccava delicatamente le corde della sua chitarra facendone uscire un suono melodioso, ma, mi piaceva soprattutto quando sorrideva, un sorriso genuino come pochi, e raro come nessun altro, e che forse un giorno sarebbe potuto diventare mio.

Si certo sapevo che speso facevo lo sciocco con le altre ragazze, ma lei, lei era l'unica che volevo vedere la mattina al mio fianco, quando mi svegliavo, l'unica che mi faceva battere il cuore senza riuscire a calmarlo, l'unica droga a cui non ero in grado di resistere, e l'unica che aveva un posto fisso nel mio cuore e che non voleva andarsene.

Don't Cry - TododekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora