CAPITOLO DODICI.

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Sto passeggiando per le vie di Roma quando vedo che un gruppo di ragazzi mi sta seguendo, ma faccio finta di niente.
Dopo un quarto d'ora, i ragazzi mi seguono ancora e io inizio ad avere paura.
Chiama qualcuno
Si ma chi?
Federico?
No, si starà preparando per la partita.
Allora chiama tuo zio.
Faccio come mi dice la coscienza.
Uno squillo... Due squilli... Segreteria.
Decido di riprovare.
Uno squillo... Due squilli... Segreteria.
Chiama qualcun altro.
Non ho il numero di nessun altro.
*Colpo di tosse* Federico Chiesa *colpo di tosse*.
E va bene. Faccio il numero di Federico.
Uno squillo... Due squilli...
CHIESA: pronto?
TN: Fede? Sono TN.
CHIESA: ei TN. Cosa succede?
TN: c'è un gruppo di ragazzi che mi segue da oltre quindici minuti. Ho paura.
Ormai sto iniziando a piangere.
CHIESA: ei, non piangere. Sto arrivando. Fatti trovare tra dieci minuti davanti al Colosseo.
TN: ok g-grazie F-Federico.
CHIESA: di nulla.

Dopo dieci minuti arrivo al Colosseo e vedo Fede. Gli corto incontro, lo abbraccio e i tipi scappano, forse hanno riconosciuto Federico.
TN: scusa se ti ho chiamato ma avevo paura e zio non rispondeva e non avevo il numero di nessun altro.
Ormai stavo piangendo a singhiozzi.
CHIESA: non piangere e non scusarti. Ora andiamo che tra un po'inizia la partita.
Mentre mi parlava mi asciugava le guance rigate dalle lacrime.
Torniamo all'hotel abbracciati poiché ero ancora spaventata.

Senza Pensieri II Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora