Prologo parte 3 - La missione

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Il tempo passò in fretta, nei quattro giorni rimasti a loro disposizione i tre amici si allenarono con i nuovi dispositivi di manovra tridimensionale che gli erano stati donati da Rod Reiss.

Insieme ai dispositivi, l'uomo gli donò due lunghe lame per il combattimento ravvicinato ed una pistola per ferire a distanza. La sera prima della missione, si riunirono nuovamente a casa di Farlan per passare la notte lì e partire insieme il giorno dopo.

"Avete paura, ragazzi?" Chiese timidamente Isabel.

"No...! Spero solo che quell'uomo mantenga la sua promessa!" Esordì Levi.

Farlan annuì e si avvicinò ad Isabel dandole una coperta. "Tieni, Isabel! Ti ho preparato la stanza...! Riposati tu sul letto questa notte! Io e Levi condivideremo il divano!" Ridacchiò mentre Levi lo guardò per un istante accigliato. In risposta, Isabel arrossì afferrando la coperta. "Grazie Farlan...!"

Quando Isabel andò in camera da letto per riposarsi, Levi e Farlan rimasero sul divano a parlare. "Pensi che Isabel sia pronta...?" Chiese Farlan.

"Lei è forte, se la caverà!" Esclamò Levi, mentre preparava i dispositivi di manovra.

"Non hai paura per lei...?"

Levi sospirò incantandosi a guardare il dispositivo che teneva in mano. "Un po'...!" Sussurrò malinconicamente.

"Pensi... Che sia meglio lasciarla a casa?"

Levi lo guardò negli occhi. "Se la lasciassimo qui non guadagnerebbe il Pass...! E io voglio che lei abbia una bella vita in superficie, non in questa topaia!" Sbottò, posando rumorosamente il dispositivo di manovra sul tavolo.

Farlan sospirò. "Come darti torto...!"

Poco dopo Farlan si addormentò sul divano mentre Levi continuava a pensare alla giornata che avrebbero affrontato di lì a poco. Potevano lasciarci le penne da un momento all'altro o riuscire a guadagnare i Pass per la superficie. Tutto stava in loro e nella loro destrezza col movimento tridimensionale.

La porta della camera si aprì e rivelò un'Isabel in preda alle lacrime che lo guardò dritto negli occhi. "Che succede...?" Sussurrò Levi, avvicinandosi a lei.

"Fratellone Levi... I-Io...!" Levi l'abbracciò senza farle finire la frase, affondando il viso nell'incavo del suo collo. "Ti proteggerò io, te lo prometto!" Esclamò stringendola a se. Isabel iniziò a piangere e Levi le posò la fronte alla sua.

"Non piangere Isabel...! Vivremo una bella vita in superficie...! Te lo prometto!" Esclamò Levi, per poi baciarla dolcemente a fior di labbra. La ragazza sgranò gli occhi sorpresa ma ricambiò il bacio con dolcezza allacciandogli le braccia al collo. Isabel lo trascinò in camera continuando a baciarlo e lui chiuse la porta alle loro spalle. Il corvino continuò accarezzandole i capelli per poi stenderla sul letto.

"Levi...!"Sussurrò la ragazza staccandosi leggermente da lui.

"Isabel...!" Sussurrò a sua volta, per poi baciarle dolcemente il collo.

"Ah...!" La ragazza gemette leggermente, accarezzandogli i capelli corti sulla nuca.

Levi le passò una mano sotto la maglietta, accarezzandole dolcemente il seno sinistro, sorretto da una fascia in tessuto.

"Levi...!"Sussurrò la ragazza, arrossendo e baciandogli il collo.

"I-Io...Non posso...!" Sussurrò Levi, dandole poi un piccolo bacio sulla guancia e staccandosi da lei, mettendosi a sedere accanto. La ragazza si alzò a sedere e lo guardò negli occhi.

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