Capitolo 10 - Il processo

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Quel pomeriggio, la guardia reale Arlert, si avvicinò alla cella di Levi. "Ragazzo...! Sei pronto?"

Levi alzò lo sguardo annuendo. "Certo, Signor Arlert...!"

La guardia aprì la cella facendolo uscire. "So che collaborerai... Ma devo ammanettarti!"

Levi annuì e il signor Arlert gli portò le mani dietro la schiena, ammanettandolo. "Troppo strette?"

Levi scossò la testa. "Assolutamente, signore!"

"Sei un bravo ragazzo... Faccio il tifo per te a questo processo, Levi!"

Il corvino annuì abbassando lo sguardo. "La ringrazio, signor Arlert!"

La guardia lo accompagnò fuori dalla porta dove il ragazzo vide anche Farlan e Rod Reiss accompagnati a loro volta da due guardie reali.

Quando i tre varcarono la porta del salone principale si trovarono davanti ad una corte giuridica composta da, Re Eren al centro, insieme alla principessa Mikasa. Il consigliere del Re accanto a lui, mentre accanto a Mikasa vi era un posto vuoto.

Nell'avanzare verso i troni, Levi poté scorgere in mezzo alla folla che circondava il processo, le figure di Annie, Armin, Hanji e Erwin. I quattro amici lo guardarono tristemente e lui abbassò lo sguardo vergognandosi di ciò che era successo.

I tre colpevoli vennero inginocchiati al centro della stanza ed ammanettati a tre pali distanti tra loro. Una volta che il signor Arlert lo ammanettò, gli sussurrò all'orecchio "Ti ricordi cosa ti ha detto Eren? Cerca di collaborare!" Levi annuì semplicemente.

Una volta ammanettati tutti e tre, le guardie si allontanarono.

"Buon pomeriggio...!" Iniziò il consigliere Pixis. "Come ben sapete, siete qua perché considerati colpevoli di un crimine commesso dieci anni fa..." Levi abbassò lo sguardo. Come posso anche solo pensare di dire la verità? Cosa ci guadagno? Mi processeranno come colpevole...

Per un istante, Levi non capì più quello che il consigliere stava cercando di dire ai tre prigionieri, era troppo preso dal pensare all'esito finale del processo. Ma Eren era stato chiaro Non mentire! Non mentire!

Una parola detta dal consigliere lo fece tornare alla realtà. Un testimone? Hanno un testimone dell'incidente di dieci anni fa? E perché non era venuto fuori prima? Perché Eren non gliel'aveva detto quella mattina?

Tutti i suoi pensieri vennero interrotti dalla porta del palazzo che si spalancò con un forte tonfo. Levi cercò di voltarsi per vedere chi fosse, ma ammanettato al palo gli fu impossibile guardare, in quanto la porta d'ingresso si trovava proprio dietro di lui.

"Ce ne hai messo di tempo!" Esordì Eren sorridendo verso la figura dietro il corvino.

"Mi spiace... Spero di essere arrivata in tempo, altezza!" Esordì una voce femminile. Quando la figura misteriosa passò in mezzo ai tre prigionieri a Levi mancarono le forze e a stento riuscì a reggersi sulle ginocchia. Forse furono proprio le manette a sorreggere il suo corpo che in quel momento ebbe un cedimento. Una splendida ragazza dai capelli scarlatti gli stava dando le spalle dirigendosi al posto libero accanto alla principessa Mikasa che la salutò sorridendo. "Benvenuta Isabel!"

Levi iniziò a lacrimare guardandola incantato, non poteva credere ai suoi occhi. La sua migliore amica era lì di fronte a lui, mentre lui per dieci anni la credette morta.

Farlan si voltò incredulo verso Levi guardandolo negli occhi. Il corvino scambiò lo sguardo con l'amico. Il trio era riunito ed insieme potevamo affrontare qualsiasi ostacolo. Bastò un velocissimo sguardo d'intesa fra i tre per attuare velocemente un piano d'azione. Avrebbero dovuto incastrare Rod Reiss collaborando. Ma perché Eren l'aveva tenuto all'oscuro della sopravvivenza di Isabel? Eren già sapeva la verità?

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