Miles e Mycroft

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L'Ice Man o quello che ne restava, era sopraffatto. Tutte le emozioni di una vita si erano concentrate in così poco tempo: Troppi stimoli irrazionali.

Eppure Miles era vitale e concreto, stretto a lui. Sentiva quel piccolo corpo leggero, che respirava lentamente, bisognoso di protezione. Naturalmente si sarebbe informato sui parenti della madre. Era necessario stabilire il perché Amanda lo aveva mandato da lui in quel modo. Pensò alle poche frasi della lettera, comprese subito che probabilmente era rimasto solo e sarebbe finito in un istituto. Ancora non sapeva come comportarsi, ma stabilire che era suo figlio, gli dava la possibilità di adottarlo.

Rimase così con Miles su di lui, preso dai dubbi del suo futuro irrimediabilmente stravolto. Strinse le labbra, una linea sottile. Aveva un lavoro che non gli permetteva di avere una famiglia, né tanto meno un bambino da crescere. Un lavoro pericoloso, che lo aveva portato a isolarsi.

Non aveva nessuno a cui affidarlo. Non aveva mai avuto legami stretti. Chi avrebbe potuto aiutarlo se non suo fratello e John? Ora vivevano insieme con la piccola Rosie, dopo i fatti accaduti a Sherrinford.

Prese il piccolo e lo strinse forte, si alzò. Lui si lamentò per quel cambiamento, ma continuò il suo sonno, raggiunse adagiò la sua stanza, dove aveva un letto matrimoniale. Lo adagiò con cura, gli tolse le scarpe.

Rimase allibito nel vedere le calze bucate e i piedini sporchi di sangue, martoriati da delle vesciche dolorose.

Non capiva perché Miles avesse sopportato così tanto senza lamentarsi. Prese un asciugamano bagnato, e con molta cautela pulì le ferite cercando di non svegliarlo. Ma la stanchezza del piccolo era così profonda che mugugnò appena e si girò abbracciando il cuscino. Lo lasciò riposare, lo coprì con la coperta e uscì silenzioso.

Era completamente destabilizzato, tutta la sua ordinata vita era finita in poche ore nel caos.

Le necessità di Miles lo soverchiavano.

Era passato un secolo da quando accudiva suo fratello minore. Allora c'erano i loro genitori. Adesso Miles aveva bisogno delle cure adatte a un bambino, come avrebbe fatto? Sicuramente gli serviva un buon bagno, ma non c'era ancora quella confidenza tra loro due.

Probabilmente lo aveva sempre accudito Amanda. Aveva bisogno di vestiti e biancheria e del cibo, alimenti che lo aiutassero a mettere su un po' di peso, di certo non le sue diete light.

Prese il cellulare e chiamò l'unica donna che poteva aiutarlo. Anthea rispose subito.

"Anthea, ho bisogno del tuo aiuto, non in via ufficiale, ovviamente."

"Bene Signore, sono a sua disposizione."

"Non chiedermi nulla per adesso, poi ti spiegherò. Dovresti acquistare dei vestiti per un bambino di circa sette anni, un pò sottopeso direi. Mi serve tutto, da capo a piedi, tu sai cosa serve."

"Un bambino, signore? " La segretaria di Mycroft era sorpresa, ma la voce del suo principale mascherava una leggera preoccupazione e lei la avvertì.

"Si, Anthea, ma ti spiegherò dopo. Comunque spero che tu gli sappia fare un bagno, temo di non avere le capacità per farlo. Puoi aiutarmi? "

"Beh! È una richiesta insolita, ma posso. Ha bisogno d'altro?"

"Direi cibo, alimenti che piacciono ai bambini. Fa un po' tu Anthea. Non hai nipoti nella tua famiglia? Fa a tua discrezione."

"Bene, farò il possibile." Stava per chiudere la chiamata, ma il suo capo la richiamò.

"Anthea, procurami un test di paternità e portamelo." Sentì un respiro più lungo dall'altro lato e comprese.

"Ora capisco! Stia tranquillo arriverò presto. Il bambino come sta? "

"Ora dorme, spero arriverai prima di pranzo. Si chiama Miles."

"Bel nome signore, stia sereno." Mycroft brontolò.

Chiuse la conversazione, si lasciò cadere sulla poltrona. Gli sembrò uno strano gioco del destino, diventare padre in quel modo. Eppure un leggero formicolio d'orgoglio gli pervadeva il petto. Miles era dolcissimo e completamente indifeso. Era suo compito guidarlo e proteggerlo. La sua mente prese a elaborare ogni più piccola soluzione, ma alla fine non la trovò, chiuse gli occhi rassegnato. Ora c'era Miles che lo volesse o no.

Un papà speciale per Miles Holmes.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora