{Little red dress.} Parte uno.

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Ero da poco rientrata a casa.
Casa mia sembrava vuota, più del solito.

Erano le diciannove di sera e Rachel era già andata via, sentivo la scia del suo profumo sparso per tutto l'appartamento.
Noël, molto probabilmente, neanche era rientrato dal lavoro.

Scaraventai il mio zainetto sul divano poco più avanti dell'entrata e mi incamminai in cucina per bere un sorso di the freddo, alla pesca.

Poco dopo, una volta dissetata, ritornai verso il divano per riprendere il cellulare dallo zaino.

"Ehi Siri, chiama Noël in viva voce." Parlai al mio cellulare, recandomi verso la camera da letto. Il mio cellulare iniziò a squillare. Attendevo una risposta da parte del mio fidanzato; una risposta che ricevetti pochi secondi dopo.

"Vi?" Rispose Noël alla chiamata. "Dove sei, amore? Sono le sette di sera passate. Abbiamo l'incontro con la nuova ragazza della tua migliore amica!" Parlai senza sosta, scaraventandomi sul letto.

Lui restò in silenzio per qualche secondo, dopo le mie parole, facendomi udire solo un forte sospiro.

"Noël?" Parlai nuovamente io. "Ci sono...Ci sono." Rispose lui. "Solo che..." Parlò vago, aggiungendo un altro respiro, questa volta impazientito. "Mi hanno lasciato in balia di mille pratiche. Non riuscirò a sbrigarmi neanche per mezzanotte." Mi parlò, ed io percepii chiaramente il suo nervosismo.

Sapevo che più di tutto, Noël teneva a quel lavoro. Voleva essere assunto a tutti i costi, ma Rachel...Rachel avrebbe smesso di parlagli per settimane.

Sospirai rumorosamente. "Cerca di fare quello che devi." Gli parlai, cercando di tranquillizzarlo. "Spiegherò tutto io a Rachel." Continuai, cercando di essere quanto più convincente. "Grazie mille, piccola." Rispose lui, tirando come un sospiro di sollievo, tranquillizzato dalle mie parole.

"Ti amo." Continuò sempre lui, ed io, come se lui potesse vedermi, sorrisi alle sue parole. "Anch'io..." Gli risposi nel più brutto dei modo e, ciliegina sulla torta, gli riattaccai il telefono in faccia.

"Anch'io...?" Mi chiesi da sola ad alta voce, fissando il soffitto della mia camera. "Anch'io? Ma che razza di risposta è?" Ragionai con me stessa, quasi rimproverandomi da sola.

Noël era abituato alla mia "freddezza". Era quasi convinto che io fossi realmente così. Io non ero affatto fredda, io sapevo essere di una dolcezza unica. Una dolcezza che faticava ad uscire verso di lui...

Sospirai da sola, chiudendo per alcuni istanti gli occhi. Avrei rischiato di addormentarmi per quanto fossi stanca.
Fortunatamente, ci pensò Rachel a tenermi sveglia. Iniziò a chiamarmi ripetute volte, facendo squillare incessantemente la suoneria del mio cellulare.

"Mh?" Quasi mugolai rispondendo alla chiamata. "Americana?" Parlò lei dolcemente, ironicamente parlando. "Dove sei? Siete pronti?" Continuò sempre lei, mettendomi "un'ansia" assurda. "Sono solo le sette!" Esclamai io diretta. "Aggiorna il tuo stupido iPhone, sono le otto!" Alzando il tono, come suo solito, mi aggiunse. Balzai dal letto, guardando l'orario sullo schermo del mio cellulare.

Rachel aveva ragione.
Quei pochi istanti in cui avevo chiuso gli occhi, mi ero realmente addormentata. Quasi per un'ora aggiungerei.

"Io-io sto andando a prepararmi!" Esclamai di tutta fretta, alzandomi dal letto. "Ti eri addormentata o stavi guardando American Horror story?" Parlò lei, ma io smisi di darle retta.

Mi feci dettare l'indirizzo del bar dove la sua ragazza lavorava e le riattaccai il telefono in faccia.

Come mio solito, per una doccia, uno shampoo e altro, impiegai mezz'ora ad orologio. Il mio più grande problema sorgeva davanti all'armadio.

Call me Daddy 3.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora