"Ragazze, io vado!" Dissi di tutta fretta alle mie colleghe di lavoro. Salutai con un sorriso Zio Adrien e me la svignai."Vi? Piccola mia." Sentii la voce di Zia Brigitte provenire dalle mie spalle. Ero uscita di tutta fretta dalla pasticceria, che quasi avevo dimenticato e neanche avevo guardato la sua presenza sempre fissa sulla sediolina fuori, al sole.
"Eccomi!" Esclamai io, facendo qualche passo indietro verso di lei. "Dove stai scappando?" Si rivolse lei, dolcemente. "Non resti per mangiare qualcosa con me?" Me lo chiese così teneramente che mi sciolsi per quelle semplici parole.
Io amavo quella donna.
Non dico che fosse una figura materna per me, ma molto di più. Quasi una dolcissima nonna."Vado di fretta Zia Brigitte." Dovetti dirle, amareggiata. "Sono solo le due, dove devi scappare?" Volle sapere, socchiudendo gli occhi per la luce del sole. "È arrivato Noël. Sabato ha un party di lavoro e devo accompagnarlo. Ma non ho un vestito per l'occasione." Dissi di tutta fretta come se volessi scappare nuovamente. Lei sorrise dolcemente e capì quella mia fretta di andar via.
"Compra un abito bianco. Sei così bella che li lascerai tutti a bocca aperta e Noël dovrà tenerti stretta a se." Mi sorrise nel lusingarmi con le sue parole. Io sorrisi di conseguenza, mi avvicinai per lasciarle un bacio sulla fronte e poi corsi di nuovo via. Via verso l'auto di Noël parcheggiata fuori dalla pasticceria.
Era giovedì pomeriggio.
Erano le due del pomeriggio.
A Parigi era arrivata ormai l'estate,
faceva caldo da morire.Il giorno precedente, avevo dormito tutta la giornata. Dovevo riprendere le forze.
Mi ero svegliata nel pomeriggio.
Avevo la giornata libera al lavoro.
Nulla successe di particolare, avevo solo cenato con Noël, Rachel e Marie.Marie, anch'essa aveva dormito tutta la giornata e si era svegliata alla mia stessa ora.
Mi aveva fatto domande assurde sul mio matrimonio e cose varie, anche se era a conoscenza della mia situazione anche con l'altro.Continuavo a pensare che fosse strana quella ragazzina.
Non avevo sentito l'avvocato, alias MisterX.
MisterX poiché non vogliamo ancora nominarlo come si deve.Dopo la telefonata dove gli avevo detto che sarei andata a dormire, non mi aveva più cercata.
Né un messaggio né una chiamata persa.
Il che poteva essere un bene.
Dovevo pian piano fare chiarezza con me stessa.
Ma neanche io gli avevo lasciato un singolo messaggio.
Né al mio risveglio del giorno prima, né in quella giornata di un caldo giovedì.
"Ciao bellissimo." Dissi con un sorriso rivolto al mio fidanzato, una volta raggiunta la sua macchina. "Ciao a te, bellissima." Mi rispose lui con altrettanto sorriso. Gli lasciai un bacio sulle labbra, poco prima di partire ed allontanarci dalla pasticceria.
Noël, così premuroso nei miei confronti, volle sapere tutta la mia giornata. Come era andata, come stavo e se mi sentissi stanca. Anche io dopo avergli raccontato la solita routine giornaliera, gli chiesi la sua giornata di lavoro.
"Sono entusiasta di sapere." Mi disse disconnettendo il discorso. "A New York si sta per tenere un processo legale contro l'ex presidente e l'avvocato che sostiene la causa, è uno dei migliori in assoluto. Un uomo così fottutamente potente che io sono entusiasta al solo pensiero che sabato lo conoscerò di persona." Mi disse realmente felice.
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Call me Daddy 3.
RomansaNon volevo ritornare. Non volevo assolutamente ritornare. Solo che ne sentivo il bisogno. Avevo un forte desiderio di lui. Ora ero io quella che tradiva, per lui e con lui. ~Continuo di Call me Daddy uno e due. Della perversa e amata storia d'amore...