{Caos in Paris.} Parte due.

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Ecco, ero giunta al locale.

Circa quaranta minuti dopo, per la precisione.

In me, mille emozioni presero il sopravvento. Tremavo ed ero eccitata al solo pensiero. Ero anche brilla, quindi poco lucida. Ma ero pronta, pronta per quel misterioso uomo che aveva catturato, in pochi giorni, tutta la mia attenzione.

"Sono trentadue euro." Mi parlò il tassista, una volta fermo fuori dal locale. Mi affrettai nel prendere i contanti nella tasca della mia pochette. Pagai e ringraziai educatamente.

Scesi di tutta fretta dal taxi, quasi come se fossi in ritardo ad un appuntamento. Un appuntamento con il mio destino...

Non persi tempo, in realtà. Anzi, di tutta fretta entrai nel locale. L'atmosfera era, all'apparenza, molto calma. Vi erano molte luci soffuse, poche persone che tra di loro parlavano del più e del meno. Qualcuno aveva tra le mani dei calici di buon vino francese, altri invece parlavano tenendo tra le mani una sigaretta.

Era un locale molto tranquillo, ripetendomi. Mi guardai attorno, tenendo stretta tra le mani la mia borsetta. Persi lo sguardo, cercando, in modo sciocco, qualcuno che neanche sapevo come fosse fatto.

Mi incamminai verso il bancone, ero intenta anch'io, pessima decisione, di prendere altro vino.

Feci per camminare, quando ad un tratto, una mano si pose delicatamente sulla mia spalla.

Mi fermai all'istante dal camminare, deglutii quasi preoccupata e non feci il minimo cenno di voltarmi. Mi stavo quasi pentendo di ciò che stavo per fare e del posto a me sconosciuto dove mi trovavo.

"Lei è la ragazza che ha l'incontro con MisterX?" Sentii solo queste parole alle mie spalle. Chiusi gli occhi e quasi sospirai nell'udire la voce di una ragazza dirmi questa frase. Io, ancora non mi voltai, annuii semplicemente alla sua domanda.

Metà della mia lucidità, stava urlando di andare via, ero ancora in tempo. Ma l'altra metà era così eccitata dalla situazione che io dovevo per forza arrivare fino infondo alla questione.

Le cose però stavano da subito prendendo una piega diversa. Diversa da ciò che poteva essere un semplice incontro tra due persone perfettamente sconosciute e, che avevano avuto l'innato desiderio di incontrarsi.

Già...

Quella ragazza alle mie spalle, molto probabilmente altro non era che una tipa che lavorava in quel posto, dopo la mia risposta non verbale, mise sui miei occhi, anche molto delicatamente, una benda nero carbone.

Carbone poiché non mi diede più la possibilità di osservare uno spiraglio di luce dinanzi a me.

Io ero stata avvisata di questo gesto e non mi dispiaceva. Rendeva tutto così fottutamente misterioso, tale da farmi gustare quel momento ancor di più.

"Vieni, ti accompagno nel Privè..." La ragazza mi parlò, dopo che aveva legato la benda sui miei occhi. Ancora una volta io annuii alle sue parole, lasciandomi semplicemente guidare da lei.

Camminai, chi sa dove, per pochi minuti, guidata dalla ragazza che mi aveva accompagnata sotto braccio.

Solo quando lei smise di farmi da guida e si fermò, ebbi realmente un attimo di "panico" decidono forse di non voler più così tanto giocare.

Ma anche questo pensiero svanì nell'attimo in cui, qualcuno, un uomo a dirla tutta, strinse le mie mani...

Ero quindi giunta nel Privè, forse...
Non ci capivo molto.
Ad intuizione capii però che la ragazza era andata via, ed io, molto probabilmente ero già in compagnia di MisterX...

Call me Daddy 3.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora