Come era potuto accadere...
Come era possibile che ero lì, in quel Privè, da sola...?Dov'era MisterX...?
Prima domanda: c'era realmente stato in quel Privè? Ovvio che sì!
Avevo sentito la presenza di qualcuno, di un uomo in realtà.
Avevo sentito il suo profumo, dopobarba per la precisione. Ma ora non c'era più.
Non c'era nessuno con me. Ero sola. Ero in una stanza vuota, priva di persone e priva di pudore.Mi affrettai nel rivestirmi. Ripresi il mio intimo, rimettendomelo, passando subito dopo al mio vestitino.
Li indossai di tutta fretta. Non curai la mia estetica; il mio essermi vestita in modo scomposto e dei miei capelli arruffati per la fretta. Feci per prendere la borsa che avevo lasciato per terra, quando voltandomi, feci caso ad una cosa:
Sul divanetto di quella stanza ormai vuota, vi era una giacca elegante di un color Blu di Persia.
La guardai per qualche istante, poi decisi di avvicinarmi ad essa.
La afferrai tra le mani, toccandola e poco dopo annusandola.
Quella giacca (un Armani) aveva lo stesso profumo di MisterX sul colletto, ma, a fottermi i pensieri, fu il fatto che vi fosse anche un altro profumo su essa. Uno del tutto differente.
Era un profumo a me sconosciuto, certo. Ma esso era buonissimo.
Sentivo un'aroma di pura eleganza mischiata ad una spiccata sensualità.
"Sono pazza..." Parlai tra me e me, con il viso fiondato in quella giacca.
Me la tenni così stretta tra le mani, che non volli minimamente distaccarmene.
La allontanai dal mio naso, osservandola per qualche secondo. Poi sorrisi. Sorrisi e decisi di indossarla.
Non avevo ancora capito cosa fosse successo in quel Privè. Non avevo capito del perché fossi sola, con una giacca. Non avevo capito neanche dove fosse finito MisterX.
Ma non mi importava...
Non mi importava nulla.
Per una volta, dopo mesi e mesi, mi sentito come viva... E mi bastava.Mi era bastata quella serata per "superare" il mio malessere interiore. Una serata per capire cosa cercavo di preciso da un uomo.
Era una sensazione strana. Mi sentivo bene, grazie al nulla praticamente. Era come se mi fossi liberata dai miei demoni del passato. Per questo, grazie a quell'uomo, io mi sentivo bene con me stessa.
Sorridevo come una stupida, quando, camminando con la giacca addosso di MisterX, decisi di uscire da quel locale.
Sorridevo, realmente ero felice per tutta quella strana situazione.
Non pensavo a lui in realtà,
pensavo a me stessa.
Pensavo di essere finalmente libera,
di potermi godere me stessa, dopo tutto quel tempo. Ero felice di aver dimenticato. Poiché per la prima volta, davanti ad un uomo, io non avevo pensato a Zayn...Ecco, ero riuscita anche a nominare il suo nome!
"Cazzo, Parigi, ti amo!" Urlai con un sorriso stampato sul volto, iniziando poi a correre come se ci fossi solo io per la strada, in quella tiepida serata di Maggio.
Camminavo sorridendo, quasi saltellavo per la strada. Volevo urlare a tutti quanto fossi felice; felice di aver ritrovato me stessa.
Erano le tre del mattino circa e, le strade, soprattutto quella del locale dove ero appena stata, erano super affollate da gioventù spensierata.
STAI LEGGENDO
Call me Daddy 3.
RomanceNon volevo ritornare. Non volevo assolutamente ritornare. Solo che ne sentivo il bisogno. Avevo un forte desiderio di lui. Ora ero io quella che tradiva, per lui e con lui. ~Continuo di Call me Daddy uno e due. Della perversa e amata storia d'amore...