Lo allontanai da me.
Misi una mano sul suo petto e lo allontanai da me.Lo guardai negli occhi.
Ammirai i suoi splendidi occhi per qualche istante, lui si perse nel guardare i miei.Non riuscivo a dire una sola parola.
Mi bagnai le labbra, assaporando quel bacio di pochi secondi prima.Lo avevo allontanato da me per gli sguardi indiscreti, per le centinaia di persone intorno a noi su quella strada principale dinanzi alla Torre Eiffel.
Lui portò una mano sul mio viso, accarezzandomi la guancia.
Continuavamo a fissarci negli occhi, anche se nessuno dei due aveva intenzione di dire una singola parola.
Tolse la mano dal mio viso, porgendomi quell'enorme mazzo di Peonie bianche che aveva portato per me.
Guardai le Peonie (le amavo alla follia) e ne sorrisi. Mi sciolsi letteralmente in un sorriso.
Lui prese la mia mano, quella che tenevo libera dai fiori e mi trascinò verso quella che era la sua macchina.
La sua solita Audi di colore nero.
Ci avvicinammo ad essa, lui mi aprì la portiera, facendomi salire. Dopo il gesto galante, chiuse la portiera e si diresse verso il lato guidatore, salendo subito dopo.Non sapevo dove mi stesse portando quando mise in moto l'auto e sfrecciò via, correndo per le strade di una Parigi inspiegabilmente più bella quella sera.
Avevo le Peonie sulle mie ginocchia e il loro profumo riempivano le narici del mio naso, fino al momento in cui, colpita dal forte odore di Erba, mi voltai verso di lui.
Con una mano teneva il volante della macchina, con l'altra stava fumando uno spinello di Erba...?
Lo guardai, quasi lo fissai.
Guardavo le sue labbra che baciavano il filtro di quello spinello, desiderando che baciassero me.Lui si accorse del mio sguardo e si voltò verso di me, sbuffando anche il fumo verso di me.
Io distolsi subito lo sguardo, portandolo di nuovo sulle Peonie, arrossendo per colpa dei suoi occhi.
"Sei bellissima questa sera." Riuscì, dopo non so quanto silenzio tra noi due, ad interromperlo con questa frase.
Una frase che mi fece arrossire ancora di più e che ovviamente non riuscii a rispondere.
Lui portò lo spinello tra le labbra, facendo un altro lungo tiro, accendendo poi lo stereo della sua Audi.
In quello scenario di noi due, per le strade di Parigi, ad accompagnarci in sottofondo, scelse una vecchia canzone di Estelle e Kanye West: American Boy.
"Portami a New York. Mi piacerebbe vedere Los Angeles." Erano la frasi di quella canzone, che lui (casualmente) aveva scelto.
Lo guardavo, sempre in silenzio.
Qualche parola voleva uscire dalla mia bocca, ma non ci riuscivo."Hai perso la lingua, Baby?" Ancora una volta lui interruppe quell'assordante silenzio tra noi due, continuando a correre per la strada, come un folle e, continuando a fumare.
"Ti ringrazio per i fiori, sei bellissimo." Dissi calando lo sguardo sulle mie gambe. Volevo dire che i fiori erano bellissimi e invece mi sa che sbagliai a formulare la frase. Dio, che pessima figura.
Per l'imbarazzo, quasi nascosi la testa in mezzo alle gambe, non in modo letterale ovviamente.
Abbassò la voce dello stereo, portando verso di me quel coso che stava fumando, come se volesse porgermelo.
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Call me Daddy 3.
RomanceNon volevo ritornare. Non volevo assolutamente ritornare. Solo che ne sentivo il bisogno. Avevo un forte desiderio di lui. Ora ero io quella che tradiva, per lui e con lui. ~Continuo di Call me Daddy uno e due. Della perversa e amata storia d'amore...