Dopo un po' quell'abbraccio si sciolse, per un attimo nella stanza cadde un profondo silenzio che venne presto spezzato dall'albino.
'Penso tu lo sappia già ma te lo dirò comunque. Io sarò sempre qua ogni volta che vorrai. Ne usciremo insieme, d'accordo?'
La rossa si limitò ad annuire debolmente, tutte quelle emozioni avevano stremato anche una come lei.
I due ragazzi stavo per uscire dalla stanza per continuare il resto del giro della casa. Norman si era un attimo voltato, dando le spalle ad Emma, così per aprire la porta ed uscire dal suo ufficio.
'Norman, gr-' cercò di dire la rossa
'No, non dirlo. Dopo tutto quello che hai fatto per noi, non azzardarti nemmeno.'- la interruppe l'albino.
Emma sorrise sinceramente davanti a quelle parole, sentiva il suo petto scaldarsi leggermente mentre il suo sguardo stupito guardava ancora la schiena dell'amico.
Norman si girò velocemente per afferrarle la mano, dopo che aveva spalancato la porta.
Inevitabilmente, con la coda dell'occhio anche se per poche frazioni di secondo, riuscì ad intravedere il suo sorriso.
Internamente sentì il suo cuore fare una capovolta, mentre un calore famigliare gli si diffondeva nel petto.
Finirono il giro della casa tranquillamente, ridendo sinceramente davanti a certi quadri un pò ambigui che, a detta di Emma, sembravano i disegni che i bambini disegnavano all'orfanotrofio.
Una volta finito il giro, i due tornarono in soggiorno dove, seduto vicino ad una finestra, trovarono il corvino intento a scrivere chissà cosa in un piccolo quaderno.
Ray se ne rese conto immediatamente, sollevò lo sguardo verso i suoi fratelli, mentre si lasciò sfuggire un leggero sorriso appena notò le loro mani intrecciate.
I due lo notarono, ma non lasciarono la presa. Anzi istintivamente Norman strinse leggermente di più, gesto che presto venne seguito dalla rossa.
'Domani verrà a farci visita Ratri. Vuole conoscere Emma e ci tiene a rivedere anche noi. Mi ha chiamato poco fa.' - sentenziò il corvino, abbassando nuovamente lo sguardo verso il suo piccolo quaderno.
'Oh bene, è da tanto che non lo vediamo'- rispose Norman.
' Ratri è il signore che si è preso cura di noi appena siamo arrivati sulla Terra. È una buona persona, vedrai che ti piacerà Emma'- disse sempre l'albino, stavolta voltandosi verso la ragazza.
'Non vedo l'ora di incontrarlo allora'- disse mentre un sincero sorriso nacque tra le sue labbra, forse leggermente troppo pallide.
L'albino giurò di aver sentito il suo cuore fermarsi per qualche secondo, mentre Ray sollevò leggermente lo sguardo attento a non farsi scoprire dai due.
Tralasciando quanto quei due stessero bene insieme, il corvino, vedendo nuovamente il sorriso della sorella, sentii anche lui una leggera scossa travolgerli il petto.
Quella era felicità.
Da quanti anni cercava quel sorriso tra le strade dell'Europa, e quante volte si era addormentato con gli occhi lucidi mentre cercava nella sua mente le poche immagini felici che aveva della sua infanzia.
Aver dovuto mantenere un segreto del genere per anni, esser dovuto diventare la spia della mamma, aver guardato i suoi fratelli lasciare l'orfanotrofio uno a uno, consapevole del loro destino.
Ray si era creato una corazza, per tante persone era insensibile, quasi un bambino senza luce. Eppure quella luce non lo aveva mai abbandonato, proprio grazie ai suoi fratelli.
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Come le Supernove
Fanfiction'Amore è saper dire 'ti amo' senza parlare' -loro lo sapevano fare da una vita intera e, probabilmente, insieme ai loro 'ti amo' silenziosi avrebbero conosciuto anche l'eternità- Questa storia inizia dall'arrivo dei ragazzi nel mondo umano, ci sar...