I due ragazzi si rivestirono velocemente, consapevoli di essere in un tremendo ritardo.
Emma poco prima di uscire si sistemò velocemente i capelli, Norman ci mise più tempo a rivestirsi.
Nel giro di quindici minuti entrambi erano pronti. Prima l'albino, seguito poi dalla rossa andavano con andatura spendita verso la porta.
Norman mise le mani sulla maniglia che gli sembrò terribilmente gelida dopo il tocco incandescente che aveva sentito entrando in contatto con il corpo di Emma. Prima di aprire però, decise che c'era qualcosa che aveva la precedenza su quell'appuntamento.
Si girò velocemente, inchinò tutta la sua schiena per raggiungere il volto della ragazza e la baciò lentamente, aspettando la sua risposta che, tuttavia, non tardò ad arrivare.
La rossa prese il volto del ragazzo con entrambi le mani mentre Norman le afferrò i fianchi.
Quel bacio aveva un sapore particolare, sembrava urlare ad entrambi che avevano un conto in sospeso, un unione che entrambi desideravano ardentemente.
Si separarono dopo diversi secondi, entrambi sentirono il richiamo dell'altro, ma sapevo che per ora non potevano fare altro che ignorarlo.
"Posso?"- fece Emma indicando i capelli del ragazzo, lui di risposta si inchinò, permettendo alla ragazza di sistemargli i capelli color latte, così da dargli un aspetto più decoroso.
Subito dopo l'albino aprì la porta e dopo essere usciti entrambi afferrò velocemente la mano della ragazza, iniziarono a correre verso l'ingresso, dove dovevano trovarsi con gli altri più di mezz'ora fa.
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"Ma che stanno facendo quei due?"- domandò Ratri mentre guardava l'orologio che aveva sul polso.
"Avrei tante idea da proporvi "- disse giocosamente Don che insieme a Gilda, Anna e Zack avevano raggiunto gli altri per uscire quella sera.
Kiyoshi, vestito di tutto punto con un elegante completo bianco e nero sentì qualcosa storcersi dentro di se, oltre alla sua bocca, si intende. Il volto del ragazzo udendo quelle parole aveva assunto una smorfia che non passò inosservata al corvino, che osservava il castano dal lato della stanza, senza farsi notare troppo.
Per quanto riguarda Kiyoshi, lui era il primo a non capirci niente. Aveva visto quella ragazza davvero poche volte in tutta la sua vita, conosceva il suo nome, quello che i fratelli raccontavano di lei e poco di più.
Dal primo instante che la notò sapeva che mai e poi mai sarebbe stata sua. Sapeva perfettamente che Norman era perso di lei dal momento che riuscì a vedere gli occhi dell'albino quando iniziarono a cercarla dopo la sua scomparsa, aveva visto quel sentimento celarsi dietro quelle iridi celesti tutti i giorni per tre lunghi anni e, anche se faceva male accettarlo, aveva riconosciuto quella luce anche negli occhi della ragazza, ogni volta che il suo sguardo si posava su Norman.
Si amavano e anche tanto, che cosa si aspettava? Che si limitassero a guardarsi? che le tenere carezze e le dolci attenzioni che si scambiavano in pubblico fossero il massimo che quell'amore avesse da offrire ad entrambi?
No.
Perché l'amore è anche il bisogno di assaporare il corpo l'uno dell'altra, unirsi alla propria metà talmente tanto da non capire più dove inizia e finisce la propria pelle, condividere insicurezze, paure e tutto ciò che la vita ti offre.
Questo lo sapeva, e in qualche modo si trovò a maledire che funzionasse così, come se questo potesse cambiare qualcosa.
"Scusateci per il ritardo, non abbiamo guardato l'ora"- disse con tono di scuse Norman mentre scendeva le scale con Emma aggrappata al suo braccio.
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Come le Supernove
Fanfiction'Amore è saper dire 'ti amo' senza parlare' -loro lo sapevano fare da una vita intera e, probabilmente, insieme ai loro 'ti amo' silenziosi avrebbero conosciuto anche l'eternità- Questa storia inizia dall'arrivo dei ragazzi nel mondo umano, ci sar...