I due ragazzi si addormentarono molto presto, entrambi si lasciarono andare ad una lunga dormita cercando nelle braccia di morfeo l'energia necessaria per affrontare il giorno successivo.
Il primo a svegliarsi fu Norman. Aprì lentamente i due zaffiri che aveva come occhi, la prima cosa che riuscì a vedere fu il soffitto della sua stanza; poco dopo, si rese conto di una piccola presenza sopra il suo petto.
In quel momento quelle due pietre che l'albino aveva incastonate negli occhi tornarono a brillare, come se qualcuno avesse appena appiccato un fuoco all'interno di quei frammenti d'oceano.
Cosa impossibile, ovviamente, nell'oceano di certo non poteva esistere il fuoco. Eppure, proprio sopra il suo petto, una ragazza minuta, con una folta chioma riccia e dello stesso colore del sole quando decide di ritirarsi per l'asciare il suo trono alla sua fedele compagna, la luna; ci era appena riuscita. O meglio, ci riusciva da sempre.
Il ragazzo sorrise sinceramente al pensiero di aver trovato una persona, in questo caso una ragazza, in grado di rendere l'impossibile, quotidianità.
Semplicemente esistendo, la rossa aveva rubato l'anima dell'albino e, inconsciamente, il ragazzo aveva compiuto lo stesso reato nei confronti della ragazza.
Emma era ancora addormentata, il volto e una mano sopra il petto del ragazzo; mentre, passati alcuni attimi (o forse minuti, chi lo sa) in cui Norman si perse a guardare quel piccolo concentrato di energia e vitalità, alzó lentamente un braccio, esattamente sopra quella piccola testolina arancione mentre con piccoli movimenti prendeva ad accarezzarla delicatamente.
Il ragazzo non sa quanto tempo passò in quel modo. Sentiva gli uccellini cantare fuori dalla finestra, vedeva il sole farsi sempre più spazio tre le piccole fessure della veranda, sentiva un tranquillo silenzio, intervallato solo dai delicati respiri dei due ragazzi.
Norman ora ne era sicuro, nella felicità il tempo non esiste.
Ci C'erano gli attimi che diventavano pura energia, fatta per generare altri secondi della stessa natura dei precedenti.
Ma ciò che permetteva di far nascere la scintilla in grado di generare l'incendio, era semplicemente l'amore. L'unico tra tutti i sentimenti umani che, inevitabilmente, ti porta a toccare il cielo con un dito mentre i tuoi piedi sono in bilico tra il sogno e reale.
ora che l'albino riuscì ad assaporato quella sensazione appena aveva aperto gli occhi, lo portò a giurare internamente di proteggere quel sentimento per sempre. Chiamatela avidità, forse anche gelosia, ma nessuno, e su questo il ragazzo poteva scommettere la propria vita, avrebbe mai gettato acqua sopra quel fuoco; o almeno, sapeva che neanche un oceano intero sarebbe bastato per spegnerlo.
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Improvvisamente, ad interrompere quel fiume di pensieri ci pensò l'altra stella di quella costellazione che, anche se incapace di violare tutte le leggi della ragione umana come i due fratelli, aveva un ruolo decisamente importante. Proteggere quella piccola esplosione stellare che, inevitabilmente, sarebbe nata tra quelle due piccole, ma luminose al pari di Sirio, stelle che erano i due 'amici'.
Bussò alla porta della camera di Norman, tre tocchi precisi.
L'albino dovete abbandonare velocemente quello stato di beatitudine che ormai lo accompagnava da quasi un'ora. Si alzò piano, spostando delicatamente la testa di Emma sopra il suo cuscino e, infine, coprendola con le lenzuola per evitare di farle avvertire la scomparsa del calore che, fino a pochi secondi prima, si occupava lui di generarle.
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Come le Supernove
Fanfic'Amore è saper dire 'ti amo' senza parlare' -loro lo sapevano fare da una vita intera e, probabilmente, insieme ai loro 'ti amo' silenziosi avrebbero conosciuto anche l'eternità- Questa storia inizia dall'arrivo dei ragazzi nel mondo umano, ci sar...