Capitolo 5

57 16 89
                                    

Il campanello che rimbomba incessantemente mi risveglia dal mio sonnellino pomeridiano, rimedio non molto efficace a quella che considero la sbornia più tosta finora sperimentata. Ma chi diavolo è? Decido di ignorarlo totalmente nella speranza che uno dei miei tre fratelli, Sebastiano, Victoria o quel marmocchio di Tommaso, vada ad aprire al mio posto. Non ho ancora digerito la discussione con Tobia di qualche ora fa, non voglio vedere nessuno. All'improvviso il silenzio, e inizio a credere che questa persona si sia arresa, per fortuna! Dopo pochi secondi, però, Tommaso irrompe nella mia stanza senza nemmeno bussare, come invece gli ho sempre insegnato.

<<Sorellina, c'è Amanda>> mi avverte prendendo la rincorsa e tuffandosi nel mio letto e, precisamente, addosso a me. È una cosa che io e i miei fratelli abbiamo sempre fatto, soprattutto da più piccoli, ossia quella di svegliarci vicendevolmente assaltando la vittima addormentata o assonnata che deve alzarsi.

<<Dai Tommaso, levati>> cerco di scansare questa scimmietta di dodici anni, che tenta di tenermi bloccata a letto facendomi il solletico. La sua risata contagiosa fa ridere pure me e poggia il suo cespuglio di ricciolini biondi sul mio collo.

<<Un minuto così>> esige e lo stringo forte perché finché sono piccini e carini è bene godersi questi momenti di tenerezza tra fratelli. In fin dei conti io e lui siamo i più piccoli, dobbiamo allearci contro i gemelli più grandi. Sebastiano e Victoria fanno sempre fronte comune, avendo condiviso fin da sempre tutto, anche la pancia di mia madre.

<<Posso interrompere?>> entra nella stanza Amanda, con un aspetto peggiore del mio, se possibile. Una piccola parte di me è soddisfatta. Mi ha lasciata nei casini con suo fratello ed è scomparsa, si fosse almeno degnata di rispondere al telefono...

<<Sorellina, posso giocare ai videogames? Oggi è domenica e ho già finito tutti i miei compiti>> supplica mio fratello, con gli occhioni da cucciolo che su di me hanno l'effetto di una bacchetta magica.

<<Speriamo sia vero tu li abbia finiti, altrimenti mi arrabbierò molto. Massimo un'ora, mi raccomando>> lo autorizzo, lui contento si alza e corre al piano inferiore.

Il mio sguardo si sposta su Amanda e si fa più duro. Non sono arrabbiata, ma un po' scocciata sì. Amanda si rattrista e viene a sedersi sul bordo del mio letto.

<<Lo so, so quello che pensi, avrei dovuto tenere il cellulare vicino e rispondervi, ma lo avevo messo in modalità aereo per non essere disturbata e alla fine mi sono dimenticata di toglierla>> sussurra con un filo di voce <<ti prometto che non succederà più>>.

<<Mi sembra il minimo>> ribatto delusa <<più che altro c'è stato un momento in cui io ero visibilmente brilla, tuo fratello ha iniziato a farmi domande, io non sapevo cosa inventarmi, e mi avevi assicurato che non sarebbe successo>>. Mi siedo anche io e la guardo in attesa di spiegazioni.

<<Non me lo aspettavo, ma a quanto pare ieri voleva proprio rompere. Comunque ho risolto la cosa e grazie per aver tentato di coprirmi, alla fine cosa gli hai detto?>> si informa.

<<Niente, Niccolò è arrivato e ha spostato la conversazione su altro. Spoiler: niente di piacevole. Ci ho litigato>> spiego tornando a rivivere nella mia mente la serata precedente.

<<Sì, Marco mi ha detto che ha dovuto prenderti di forza, altrimenti chissà cosa gli avresti fatto>> accenna un sorriso imbarazzato e poi scoppiamo a ridere entrambe. Va sempre così, non riesco a tenerle il broncio per più di due minuti.

<<Non so a che stavo pensando, volevo solo mettergli le mani addosso>> mi giustifico continuando a ridere.

<<Chi non vorrebbe mettergli le mani addosso con quel caratteraccio che si trova. Non è che ti piace?>> si avvicina incuriosita e inizia a punzecchiarmi con un dito mostrando un'espressione complice.

Sono un banale romanzo rosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora