L'uomo Nell'ombra Del Wc Sbagliato

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Giulia solleva in aria l'ennesimo flûte di spumante e fa un brindisi in onore di Alice, il quarto della serata. "A te, Ali, la prima di noi che se ne va."

Messe così, più che un augurio di nozze felici, le parole di Giulia suonano come un elogio funebre. Mi volto in direzione della festeggiata, convinta che come me stia per scoppiare a ridere, ma Alice è troppo brilla per far caso alla stramba frase di Giulia e anche Nicole, seduta alla sua destra, non fa una piega.

Tutte e tre tracannano il dolce vino frizzante, neanche fossero vagabonde assetate nel mezzo del deserto, mentre io, come ho fatto da inizio serata, rovescio il contenuto del mio bicchiere nella graziosa pianta grassa alle mie spalle, senza che nessuna delle mie amiche mi colga in fragrante. La povera piantina piena di spine, domattina, avrà un pessimo post sbornia, mentre io sarò fresca come una rosa.

"Questo vino sa di detersivo", esclama Nicole, arricciando le labbra luccicanti di gloss in una smorfia disgustata.

Giulia scrolla le spalle e versa il contenuto restante nel suo calice e nel mio. "Non è così male, certo in Italia avremmo potuto ordinare qualcosa di meglio di uno spumante scadente, ma questo è quello che passa il convento, Nichi." Si sbaffa in un solo sorso la sua parte e poi mi sferra una sonora pacca sulle spalle, per i citarmi a fare lo stesso. "Non siamo ragazze sofisticate noi, vero, Rebecca?"

Mi stanno guardando tutte e tre, non ho altra scelta che svuotare il mio flût. Lo caccio giù e sulla mia faccia si palesa la stessa espressione schifata di Nicole, ha ragione, questa roba fa schifo sa di Mastro Lindo per pavimenti. Povera piantina, più che causarle una brutta sbornia, temo di averla avvelenata!

"Gli inglesi non sanno proprio bere", commento, con un incendio che si propaga nel mio stomaco.

"Però sono bravi a letto!" esordisce Alice, mentre tira una gomitata complice a me e Giulia.

La osservo e noto che ha le guance rosse, la pelle del viso imperlata di sudore e quel sorriso immobile come una paresi che può voler dire solo una cosa: è a tanto così dall'ubriacarsi sul serio. Butto l'occhio su Nicole e appuro che non è messa meglio, sta ridendo a crepapelle della battuta di Alice e non riesce più a fermarsi, le manca il fiato. Giulia invece, che è sempre stata il fegato d'acciaio della compagnia, si comporta normalmente, chiama il cameriere sbraitando come fosse al mercato, ogni tanto si mette a cantare a squarciagola il ritornello delle canzoni che risuonano nelle casse del pub; si comporta un po' da pazza, ma quello lo fa anche quando è sobria, quindi non mi preoccupo.

Quante bottiglie abbiamo ordinato da inizio serata? Non ho tenuto il conto, lo spumante di Mastro Lindo deve avere un'alta gradazione alcolica.

Sto per proporre di prendere una bottiglia d'acqua per diluire l'alcol che scorre nelle loro vene, ma Alice mi precede. "Donne," Sbatte i palmi delle mani sul tavolo, "vi rendete conto che mi sposo?"

Eccitata e brilla, urta il suo bicchiere e ne rovescia il contenuto.

Solo io me ne accorgo. "Sposa bagnata, sposa fortunata!" esclamo, mentre agguanto qualche tovagliolo per limitare i danni.

Alice si fa seria in viso, lì per lì penso sia perché ha appena inondato l'intero tavolo, ma quando il labbro inferiore prende a tremarle, capisco che il vino versato non c'entra nulla. "Dite che Liam sarà andato in qualche locale di spogliarellista per il suo addio al celibato?"

Ecco che arriva il down della sbronza, quel momento in cui passi dall'euforia alla paranoia in un nano secondo.

"Anche io volevo prenotare in un night per sole donne, ma Rebecca me lo ha impedito." Giulia alza le mani in alto, per discolparsi.

Baciami ancoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora