Ci Son Cascato Di Nuovo

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"Andiamo da me?" James mi osserva con la coda dell'occhio, tiene la faccia rivolta verso la strada ancora trafficata nonostante siano le undici passate.

Aggrotto la fronte, studio il suo profilo illuminato dai fari delle auto che viaggiano nella corsia opposta, per capire che intenzioni abbia. "Hai detto di no agli altri, pensavo volessi andare a casa perché è tardi."

Una volta fuori dal ristorante pseudo italiano, Liam e Alice se ne sono andati perché la mia migliore amica era stanca, ancora provata dalla precedente serata di bagordi. Giulia ha proposto a chi è rimasto di andare in un locale in centro, James ha rifiutato, dicendo che voleva andare a casa e io ho approfittato della sua poca voglia di mondanità per scongiurare l'ennesimo fine serata alcolico.

Pensavo che avrei ottenuto soltanto un passaggio al mio appartamento e non un invito al proseguimento più intimo della serata.

Scuote la testa. "Non ho sonno, vieni da me, ci guardiamo un film, beviamo qualcosa. Nel caso venisse sonno a te, puoi sempre dormire lì, tanto il letto l'hai già testato."

Schiocco la lingua sul palato. "Divertente, molto divertente. Portami a casa, che è meglio."

Metto il broncio, punta nel vivo e lui ride, come se il suo obbiettivo fosse stato proprio quello di stuzzicarmi.

"Sei adorabile quando ti arrabbi." Rallenta fino a fermare l'auto davanti a un semaforo arancione. "Vediamo cosa posso fare per convincerti." Si prende il mento tra le dita, ci picchietta sopra l'indice. "Ho del vero caffè espresso, un televisore enorme, un sacco di film in anteprima..."

Sto al gioco, mi fingo lusingata ma non ancora convinta.

"Ho un divano massaggiante, un vecchio giradischi, nel caso volessi ballare, e..." tentenna per qualche secondo e poi batte le mani trionfante. "Ce l'ho! Ho comprato dei dolci da farti assaggiare, un crumble alle mele e degli spoones."

Non ho mai provato né l'uno né l'altro, ma la verità è che è la speranza che leggo negli occhi di James a sciogliere ogni mia reticenza.

"Vada per i dolci tipici." Rilascio un sospiro, come se accettare mi stesse costando una fatica immane.

James non nasconde la contentezza, il suo sguardo esultante brilla nel buio della notte. Mi chiedo come possa aver mantenuto quest'autenticità, questo modo di fare bambinesco, che sembra essere il suo vero volto.

Un giorno mi piacerebbe scrivere un pezzo su di lui, raccontare del ragazzo semplice che si nasconde dietro la grande star. Mentre sbirciavo la sua vita privata messa in piazza dai media, ho letto molte sue interviste e non ho trovato nulla che gli rendesse giustizia. Non so se questo sia dipeso dalla superficialità dei vari giornalisti oppure proprio da lui. Ho come l'impressione che io sia fortunata a poter vedere questo suo lato umano e frangibile, credo che non sia nelle sua indole spogliarsi di ogni patinatura.

Immagino già il titolo del mio articolo, le domande che gli farei, visualizzo nella mia mente le risposte che vorrei ricevere, quelle che mi costerebbe fatica tirargli fuori.

"A che cosa pensi?" Lui si accorge che la mia testa sta elaborando dati, che è uscita dal suo Suv e viaggia verso strade ignote.

Il suono di un clacson fa sobbalzare entrambi. Il semaforo è verde e, mentre noi sognavamo e alimentavamo speranze, dietro la sua auto si è formata una lunga coda che, stanca di aspettare, ha deciso di darci una piccola spinta.

Una quindicina di minuti più tardi mi ritrovo davanti alla porta di casa sua. È strano stare qui sulle sue scale, questa mattina volevo solo scappare, mentre ora sono decisa a entrare di mia spontanea volontà e anche piuttosto esaltata dall'idea di poter stare sola con lui.

Baciami ancoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora