Aveva le palpebre pesanti. Come se sopra di esse fosse crollato un grosso macigno. Sebbene ogni angolo della sua mente le urlasse di aprire gli occhi, i suoi muscoli le dicevano l'esatto contrario. Le parlavano con voce ipnotica di starsene ancora un po così, appollaiata su non so cosa, esausta, le sussurravano di lasciarsi così ancora un po, ancora un po..
A farle finalmente aprire gli occhi furono due possenti mani strette attorno al suo braccio sinistro che la strattonavano da una parte all'altra. Così a quell'insopportabile peso sulle palpebre prese posto il terrore alla vista di tre uomini, troppo sicuramente ragazzi, che la circondavano sorridenti. Dei sorrisi beffardi, di chi si sta prendendo gioco di te, andava allargandosi sul loro volto. La ragazza sbatté più volte gli occhi strofinandoseli con foga, tentando di mettere a fuoco qualcosa che l'avrebbe aiutata a capire cosa stava accadendo. Pensava che fosse un altro dei suoi incubi, che si sarebbe svegliata da un momento all'altro urlando, con gocce di sudore che le ricoprivano viso e corpo.
- Guarda che faccia! - urlò uno dei ragazzi. Scoppiò a ridere scrutandole il volto con aria divertita.
Il ragazzo a fianco a lui rise a sua volta. Si strofinava gli occhi, imitando il comportamento smarrito e impaurito della ragazza di pochi minuti fa, ridendo sguaiatamente.
Altre risate accompagnarono diversi commenti da parte del ragazzo che si divertiva a imitarla. La ragazza continuò a sbattere le palpebre, la
mente offuscata dalla paura e dalla confusione che sembrava annebbiarle il lume della ragione. Non riusciva a capire chi fossero quei ragazzi e cosa volessero da lei, cosa ci facesse assieme a loro, come ci era arrivata, per quale motivo stessero ridendo, dove si trovava...
Una fila di domande le apparve al centro della sua mente, mischiandosi poi assieme al terrore e alla confusione che regnava dal primo momento che aprì gli occhi. Un miscuglio di sensazioni e domande le varcarono la mente facendole annebbiare la vista. Iniziò a sentire nostalgia di quando non riusciva - o non voleva - svegliarsi. Forse non voleva davvero svegliarsi. Forse preferiva chiudere gli occhi, e non riaprirli più. Forse non voleva semplicemente assistere alla vista della realtà che la circondava. Così chiuse gli occhi, e si lasciò trasportare dalla rassegnazione.
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Ossa Fragili. (Come Nei Sogni)
Любовные романы"Solo da quando amo la vita è bella. Solo da quando amo so di vivere." "Alai, sono uno psicopatico inguaribile. Stai lontano da me. " Una storia, paragonata al soffio del vento. Delicato, invisibile, fragile come una piuma, un leggero tocco che poco...