"Jamie...Jamie..." continuava a ripetersi quel nome nella testa come una filastrocca. "Jamie...Jamie...Quel Jamie?" Il diciassettenne di cui le parlò Katia?
Aveva il cuore che le martellava nel petto, squarciandoglielo. In realtà, non capiva bene la sua reazione. Perché la stava prendendo così male? "Il più temuto tra i Distretti..." fu la frase di Katia a farle rabbrividire tutto il corpo. Era appena stata portata in salvo da un tipo che faceva paura a tutto il campus? "Forse è per quel motivo che i ragazzi sono scappati" pensò Alai. Ed effettivamente poteva essere che anche solo guardandolo in volto abbiano capito con chi si stavano mettendo contro, dandosela a gambe. O forse per qualcos'altro? Forse non era la sua espressione a renderlo così temuto, nel campus. Forse aveva fatto qualcosa, o forse era qualcuno in particolare. Alai inghiottì un urlo. Voleva buttare fuori tutto il nervosismo, la paura, la rabbia, il senso di smarrimento, e la sensazione di essere circondata da puro ignoto. Lo stesso ignoto, che tanto l'affascinava e faceva accrescere in lei la sete di conoscenza. Ma non sapeva che tutto ciò le si sarebbe rivoltato contro, con un bello schiaffo in volto. Desiderava da sempre conoscere nuovi posti, assaporarne la cultura, capirla, viverla, conoscere persone con mentalità e pensieri di vista differenti dai suoi, imparando a saperli tollerare e talvolta a condividerli. Tutto ciò nacque dalla lettura di libri, che da sempre, la trasportavano in posti, dimensioni, o addirittura mondi diversi. Era sempre rimasta affascinata da tutta questa voglia di sapere, ma le bastavano i suoi amati libri, con cui avrebbe potuto viaggiare attraverso la mente. Non si aspettava, che un giorno, le sarebbe capitata una cosa del genere, che secondo lei non sarebbe di certo potuto succedere nella sua realtà così monotona e noiosa. Così si abituò, man mano, al condividere la sua striminzita esistenza affiancata dai suoi amati sogni, ai quali non avrebbe mai detto addio.
Un colpo di qualcosa che veniva squarciato per terra, la rimandò alla confusa realtà. Scese le scale per vedere cosa stesse succedendo, trovando Jamie - ancora non riusciva ben ad identificarlo con quel nome - seduto sul divano in pelle, con una mano fra i capelli. Appena si accorse della presenza di Alai, alle sue spalle, girò la testa standola a guardare con aria indecifrabile.
- Cos'è stato? - chiese Alai, con voce piccola piccola.
- Voi ragazze appena sentite un minimo rumore andate subito nel panico, eh? - alzò un sopracciglio, per poi girarsi.
- Non direi un minimo rumore, sai. - ridacchiò silenziosamente Alai. - Magari piuttosto tre piatti scaraventati per terra, tutti insieme. Ecco. -
- Non è stato nulla. - disse sospirando. Era scocciato? Magari non voleva che lei fosse qui? Alai si sedette a fianco a lui, tenendo lo sguardo fisso sul pavimento.
Lui la guardò, quasi incuriosito dal suo atteggiamento, ai suoi occhi ambiguo, per poi distogliere lo sguardo e accendere la tv.
- Ti va di guardare qualcosa? - chiese lui, senza guardarla.
Lei alzò lo sguardo verso di lui, notando un intriso di un celeste color cielo e un giallo felino, al posto degli occhi. Distanti come sempre. - Si. - le sorrise lei.
Era da tanto che non guardava la tv, e ciò per Alai, poteva essere un modo per distrarsi da tutta la confusione che la stava lentamente divorando.
- Non ti assicuro che prendano tutti i canali, ultimamente l'antenna non funziona molto bene. - si alzò con una sbuffo. - Ma ovviamente qui nessuno se ne preoccupa. - era visibilmente stanco e stressato, pensò Alai.
- Hai dormito? - chiese Alai, osservando le sue occhiaie violacee. Lui aggrottò la fronte, come colto alla sprovvista, prendendosi del tempo per guardarla. - Un po'. -
- Cioè per nulla. - sorrise Alai. - Si vede. Hai le occhiaie. Vatti a riposare, poi starai sicuramente meglio. Anche io, come te, in questi giorni ho dormito poco e niente, ma dopo la lunga dormita della notte scorsa mi sono sentita molto meglio. - sorrise timidamente lei.
Lui continuò a guardarla con la fronte aggrottata, come se Alai avesse appena finito di pronunciare frasi in una lingua sconosciuta e completamente incomprensibile.
- Sto bene. - tagliò corto lui, salendo le scale, per poi svanire.
Perché era così presuntuoso con lei? Cacciò via i pensieri riguardo il ragazzo, concentrando la sua attenzione sulla tv, senza farlo per davvero. Sapeva, che pur sforzandosi, i suoi pensieri erano altrove.
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Ossa Fragili. (Come Nei Sogni)
Romance"Solo da quando amo la vita è bella. Solo da quando amo so di vivere." "Alai, sono uno psicopatico inguaribile. Stai lontano da me. " Una storia, paragonata al soffio del vento. Delicato, invisibile, fragile come una piuma, un leggero tocco che poco...