CAPITOLO 3

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La sveglia segnava le sette in punto e contro voglia, la spensi per poi alzarmi.

Mi stiracchiai e aprii la finestra, respirando l'aria fresca di quel primo giorno d'estate.

Andai in bagno e mi feci una lunga doccia rilassante, che sciolse i miei muscoli, dopodiché mi avvolsi in una telo di spugna, frizionai i capelli con asciugamano, lavai viso e denti e mi diressi alla cabina-armadio.

Mi piazzai la davanti, ma non avevo idea di dove papà mi avrebbe portata o di come mi sarei dovuta vestire, così optai per un casual: skinny jeans scuri, camicia nera di seta, con manica a 3/4, con la rouche davanti, e le mie Jimmy Choo, nere con fibietta alla caviglia.

Tornai in bagno per asciugare i capelli, dopodiché arricciai le punte dando volume e mi truccai mettendo un po' di BBcream, della cipria minerale, una linea sottile di eyeliner, tanto mascara, un tocco di blush e un burrocacao alla ciliegia.

Qualche spruzzo del mio profumo preferito, presi la mia Louis Vuitton a bauletto, occhiali da sole, cellulare e scesi di sotto per fare colazione.
Entrai in sala da pranzo e sorrisi vedendo papà già pronto
-Buongiorno papà!-
-Ah gioia mia! Sei pronta?!-
-Si papà!-
-Allora andiamo..facciamo colazione fuori oggi!!- mi porse il braccio, a cui mi attaccai, salutai la Tata e uscimmo da casa dove una Porsche Panamera berlina, nera, dalle ruote cromate e i vetri oscurati, ci aspettava
-Wow! Papà è bellissima!!-
-Ti piace?! L'ho appena comprata! La userò solo per uscire con te gioia mia! O se vorrai uscire da sola con Mina.. è tua!!-
-A proposito dov'è Mina?! Non viene con noi?!-
-Le ho dato la giornata libera..oggi giornata padre-figlia..- baciai la sua guancia e salimmo in macchina.

Percorremmo il ponte di Brooklyn, arrivando a Manhattan, nell'Upper EastSide, fino a Time Square, per poi fermarci a Wall Street
-Salgo un momento, firmo delle carte e arrivo subito!-
-Fa con comodo papà!!- entrò in uno dei grattacieli, dove sapevo ci fosse la sede della nostra azienda, ed io presi il telefono per fare un giro sui social, quando vidi la notifica di un messaggio; lo aprii e lessi

#..sei ancora più bella di come ti ricordavo...anche se è comprensibile...avevamo solo cinque anni all'epoca..

strabuzzai gli occhi..non ricordo nessuno nella mia infanzia... sarà uno scherzo...

Un altro beep, un altro messaggio che aprii e lessi
#...ti vedo confusa...ma non preoccuparti..ci vedremo presto..quando sarai pronta...per me!#

Istintivamente scesi dalla macchina, nera dalla rabbia e mi guardai intorno
-Signorina tutto bene?!- continuai a guardarmi intorno, stringendo il telefono nella mano.

Volevo capire chi è che si stava divertendo a mandare quegli stupidi messaggi, ma non c'era nessuno
-Signorina che succede?! Sta bene?!- continuò s chiedermi uno dei bodyguard
-Si..tutto bene..grazie..- un'ultima occhiata e rientrai in macchina

..chi cazzo sei?!

Quando papà tornò, partimmo, imboccando l'autostrada e inarcai un sopracciglio
-Perché l'autostrada?! Pensavo saremmo rimasti in città...- lo vidi sorridere
-Andiamo ad Hoboken, in New Jersey..- mi si accese una lampadina
-Stiamo andando da Nam non è vero?!- scoppiò a ridere
-La mia bambina che capisce tutto..-
-Papà..sono una donna..e sono un avvocato!- mi prese la mano e la baciò
-La migliore!!-.

Circa un'ora dopo, arrivammo nella cittadina di Hoboken e mi meravigliai nel vederla così bella e piena di vita.
Ci fermammo davanti ad una pasticceria "Carlo's Bakery"; papà incaricò una delle guardie di prendere i dolci più buoni, in quantità e lo guardai
-Perché così tanti?!-
-I ragazzi mangiano tanto e amano il buon cibo italiano! E poi non possiamo presentarci a mani vuote!!- poco dopo riprendemmo il viaggio, fuori il centro della città, fermandoci davanti ad un palazzo di mattoni rossi con una scritta a caratteri cubitali "Kim S.p.a.".

THE BOSS: A LADY WITH IRON HEART [K.NJ.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora