CAPITOLO 10

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Scarlett Pov.:
Come d'accordo, Hitake ci mandò, attraverso un conto estero non rintracciabile, centomila dollari, che usufrimmo per comprare abiti e accessori.

Quella mattina, ci svegliamo presto e dopo una doccia veloce, mi vestii optando per un pantalone nero aderente di pelle, con una giacca-corpetto bianca, un paio di decoltè nere in pelle e legai i miei capelli in una coda alta.
Una volta pronti, caricammo le valigie in macchina e ci dirigemmo verso l'aeroporto internazionale JFK, dove un aero privato ci aspettava per portarci in Giappone.

Appena varcammo le porte dell'aeroporto, un uomo alto, slanciato, dalla corporatura definita, mullet corvino e occhi neri a mardorla, dalla linea felina e ammaliante, si voltò a guardarci.
Indossava un abito nero, con una camicia bianca sbottonata da cui si intravedeva il tatuaggio rappresentativo della Yakuza, e un paio di mocassini neri lucidi.

Venne verso di noi con passo sicuro, con una mano in tasca e un sorriso seducente, fermandosi a pochi passi da me e inchinandosi
-Buongiorno sono Koichi Yamato, segretario personale del Signor Yuichiro! Lei deve essere la Signorina Di Maggio!?- mi porse la mano, che presi, stringendola con vigore
-Esatto! Molto lieta di conoscerla! La ringrazio per essere venuto! Le presento i miei uomini Kim SeokJin, Min Yoongi, Jung Hoseok, Park Jimin, Kim Taehyung e Jeon Jungkook!-
-Lieto di fare la vostra conoscenza! Ho sentito molto parlare di voi! Prego seguitemi! Il jet ci sta aspettando!- ci fece strada, portandoci verso l'uscita dell'aeroporto riservata agli aerei privati e ci imbarcammo.

Una volta assicurarmi che ci fossimo tutti, chiusero lo sportello e ci preparammo alla partenza
-Mettetevi pure comodi! Il personale di bordo è a vostra disposizione, le hostess saranno felici di esaudire ogni vostra richiesta! Di sopra ci sono cinque camere da letto e due bagni, più quello infondo a questo corridoio, mentre dentro quella stanza, troverete il solotto provvisto di bar e TV satellitare! - sei hostess, entrarono avvolte in una divisa rossa, con le gonne corte sotto l'inguine, foulard neri legati al collo a mo' di fiocco e tacchi a spillo neri, visi perfettamente truccati dalle labbra rosso fuoco e capelli corvini legati in eleganti chignon.
Si avvicinarono con passo ondeggiante con dei vassoi su cui erano poggiati dei bicchieri di champagne, porgendoli con sorrisi gentili

..forse anche troppo gentili!

Koichi mi porse un bicchiere, che presi
-Grazie! Vedo..che l'ospitalità giapponese alla fine si base sempre sull'offrire la compagnia di una donna...- tintinnò il suo bicchiere con il mio e sorrise beffardo
-Devo presupporre che avrebbe preferito..una compagnia anche lei!? Se mi permette..sarei felice..di farle compagnia..- si era avvicinato, senza che me ne rendessi conto e il suo profumo invase le mie narici, mentre il sguardo profondo e ammaliante mi fece arrossire; stavo per rispondere quando vidi Jungkook piazzarsi davanti a me, faccia a faccia con Koichi, mentre gli altri mi circondavano
-Non credo sia necessario, ma la ringrazio.. dell'interessamento!- vidi l'uomo sorridere al suo modo spregiudicato e guardarlo fisso negli occhi
-Qualsiasi cosa, pur di farvi sentire a vostro agio! Adesso vado a controllare le ultime cose..il pranzo verrà servito alle 13:00 in punto!- detto ciò si scambiò un'ultima occhiata con Jungkook che sorrise trionfante e se ne andò
-Kookie! Perché l'hai fatto?! Sai che siamo ospiti! Non possiamo trattarlo così!-
-E solo perché siamo ospiti, pensi che staró fermo a guardare mentre quello cerca di infilarti le mani tra le cosce?! Scordatelo!!- ammorbidii lo sguardo e gli accarezzai il viso
-Sei carino a preoccuparti per me..ma mi hai allenata tu e sai cosa posso fargli se si comporterà in modo inappropriato..- volse lo sguardo altrove e allacciai le braccia al suo collo, intimandolo a guardarmi
-Tesoro..ti prego guardami..- mi guardò e gli sorrisi
-Adoro questo tuo lato protettivo verso di me..ma abbi fiducia in me...io sono vostra...come voi siete miei...e questo non cambierà per un damerino in abito scuro!- strusciò il suo naso contro il mio e mi strinse a sé
-Io mi fido di te..ma se si avvicina ancora in quel modo..la spada glielo infilo dove dico io..-
-Ahahah..che cattivone che sei!- mi baciò a fior di labbra su cui sussurrò
-Non sai quanto bambina..-.

THE BOSS: A LADY WITH IRON HEART [K.NJ.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora