Capitolo 1

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Aprii gli occhi lentamente, destato dall'aria fresca di fine estate che come ogni anno iniziava a farsi sentire per prima proprio laggiù nei sotterranei. Erano giorni che pioveva e ciò mi aveva reso, per quanto possibile, leggermente più tranquillo. Mi era sempre piaciuta la pioggia, in grado di creare atmosfere spettacolari ma detestata da tutti. In un certo senso, mi ricordava un po' me stesso.

Era il primo giorno di settembre. Gli studenti sarebbero partiti dal binario 9 e ¾ nel giro di poche ore. Ripensai alla gioia che riempiva il petto di quel pallido bambino dai capelli neri tanti anni fa, salendo per la prima volta sull'Hogwarts Express. Avevo già indosso l'uniforme, per non mostrare ai miei futuri compagni i vestiti sporchi e strappati che mi avevano accompagnato fino a quel giorno, e a differenza degli altri il mio baule era estremamenete leggero, poiché conteneva solo qualche cambio ed i miei libri preferiti. Nonastante ciò il mio cuore batteva all'impazzata e non vedevo l'ora di raggiungere il luogo dove finalmente avrei incominciato a vivere davvero.

Mi venne quasi da sorridere a quel pensiero, ma un attimo dopo mi tornò alla mente anche il triste ricordo di quando quel bambino, ormai quasi un uomo, prese per l'ultima volta lo stesso treno per tornare a Londra, ansioso di lasciarsi alle spalle per sempre quella scuola tanto odiata.
Ero pieno di rabbia e risentimento, mai avrei pensato che anni dopo vi avrei fatto ritorno e che sarei rimasto così a lungo.

Eppure eccomi qui, ad Hogwarts, in attesa che inizi un altro anno scolastico. Questa volta però c'era qualcosa di diverso. La guerra si era conclusa, i tempi del doppio gioco fra il bene il male erano finiti e il mondo magico sapeva chi fossi davvero. Ero consapevole del fatto che quest'anno gli studenti mi avrebbero guardato in modo diverso, ma non sapevo bene cosa aspettarmi.
Dopotutto il Professor Piton a cui erano abituati, quello acido, irascibile e oscuro che si era plasmato in tanti anni, non era una farsa. Quello ero davvero io, non faceva parte del doppio gioco, e non sarei cambiato da un momento all'altro solo perché il mondo se lo aspettava. Dell'opinione degli altri, d'altronde, fin da quando ero un ragazzino non me ne importava più nulla.

Scacciai i pensieri e mi misi seduto sul bordo del letto, prima di sgranchirmi braccia e gambe ed alzarmi in piedi. Uscii dalle mie stanze diversi minuti più tardi indossando i soliti abiti neri e mi incamminai, facendo svolazzare il mantello sulle mie spalle e ascoltando i miei passi riecheggiare sulle pareti del corridoio vuoto.

Non avevo alcuna voglia di parlare con nessuno, così mi diressi subito verso l'aula di pozioni e mi feci portare lì la colazione da un elfo domestico. L'aroma del caffè riuscì a scrollarmi un po' di sonno di dosso, ma portò anche la mia mente a rilassarsi e divagare.
Il mio lavoro mi piaceva. Certo, sopportare bambinetti stupidi e privi di talento era altamente frustrante, ma mi permetteva il tempo e gli strumenti adatti per sperimentare liberamente nel mio laboratorio di pozioni, l'unica attività che per anni mi aveva distratto dall'odio che nutrivo verso il mondo, fin dai tempi della scuola. Oltre alle Arti Oscure, ovviamente. Inoltre, ammetto che insultare e trattare male quei ragazzini mi divertiva non poco, in fondo.

Eppure quell'anno qualcosa non andava. Mi sentivo tremendamente stanco. Di tutto e di tutti. Avevo passato gran parte della mia vita lì dentro e iniziavo a esserne sazio. Con la morte di Silente e la caduta del Signore Oscuro, non c'era più niente per me lì ormai. Forse avevo bisogno di un nuovo inizio.

toc toc

Mi ci volle un momento per tornare alla vita reale e rimettere a fuoco la stanza.

- Avanti...

La porta si spalancò e vidi comparire sull'uscio una donna dal volto segnato dagli anni e con i capelli grigi raccolti rigidamente in uno chignon.

- Buongiorno Severus.

- Buongiorno Minerva.

- Ti ricordo che fra poco si terrà la prima riunione dell'anno del corpo docenti. Ovviamente sarebbe importante la tua partecipazione. Uscire da questi sotterranei ti potrebbe anche fare bene.

Aggiunse l'ultima frase squadrando per intero l'aula buia e fredda.

- Grazie Minerva, non vedo l'ora...

Risposi in tono sarcastico mentre mi portavo la tazza di caffè alle labbra. La donna mi salutò ed uscì chiudendo la porta dietro di sé.
Io sospirai, bevvi l'ultimo sorso rimasto e mi alzai per uscire anche io dalla stanza.

La giornata proseguì noiosa, tra banali discorsi fra colleghi ed ingredienti da preparare per il primo giorno di lezioni. Quando finalmente arrivò l'ora di andare in Sala Grande per accogliere gli studenti ne fui sollevato, per lo meno avrei assistito allo smistamento dei primini nelle varie case. Veder nascere nuovi Serpeverde era estremamente gratificante.
I ragazzi più grandi entrarono per primi, sedendosi alle loro tavolate e facendo un baccano insopportabile, poi fecero il loro ingresso quelli del primo anno. Le loro espressioni miste di timore e stupore erano esilaranti. Il Cappello Parlante cantò qualcosa riguardo l'importanza dell'unione fra le case e altri discorsi melensi, poi iniziò smistare gli studenti. Rimasi tremendamente deluso dalle nuove reclute della mia casa, nessuno di loro aveva colto la mia attenzione. Pensandoci bene, l'ultima volta che ero rimasto colpito da un ragazzino appena nominato Serpeverde fu con quell'imbecille di Draco Malfoy, ormai diplomato.

Passai il resto della serata immerso nei miei pensieri, senza mai distogliere lo sguardo dal mio piatto. Poi improvvisamente mi saltò alla mente qualcosa che avevo inspiegabilmente dimenticato fino a quel momento. Alzai velocemente lo sguardo verso il tavolo dei Grifondoro, scrutando fra le teste di quei bimbi saccenti. Poi li vidi, verso il fondo della sala, i tre studenti più famosi dell'intero castello. Più adulti di tutti gli altri a causa di un anno di scuola saltato per poter salvare il mondo.

Seduti lì, in mezzo al brusio generale, Harry Potter, Ron Weasley e... Hermione Granger.

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Ciao. Ho scritto questo primo capitolo abbastanza di getto, spero sia una lettura piacevole. Se avete voglia di lasciare un breve commento, giusto per farmi sapere cosa ne pensate e se vorreste il continuo, mi farebbe molto piacere.
Grazie :)

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