Capitolo 5

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Tenni la bottiglia sollevata a mezz'aria per diversi minuti mentre la fissavo con gli occhi sgranati. Nella mia testa si susseguirono così tante emozioni che se qualcuno avesse visto da fuori la mia faccia mutare si sarebbe spaventato.
Granger non aveva dimenticato nulla, anzi, era evidente che non volesse lasciarsi quella storia alle spalle. La cosa mi sorprese ma mi riempì anche di agitazione. A che gioco stava giocando? Cosa voleva dimostrare con quel regalino?

Ad ogni modo, voleva chiaramente provocare una reazione in me. E ci era riuscita alla grande, ma questo lei non lo sapeva e non doveva saperlo. Non le avrei dato quella soddisfazione. Probabilmente non sapeva neanche lei come avrei reagito alla sua mossa, ma sicuramente non si aspettava che portasse a nulla. E nulla è proprio quello che le diedi.
Fin dal giorno successivo, quando cominciarono nuovamente le lezioni, ripresi a comportarmi e trattarla come al solito, sia in classe che nei corridoi. Con la coda dell'occhio notai qualche volta la ragazza fissarmi con sguardo interrogativo; forse si stava chiedendo se avessi mai effettivamente trovato il suo pacco. Tuttavia anche lei non fece trapelare nulla e continuò a prender parte alle mie lezioni normalmente, con le sue domandine da secchiona, e a non rispondere ai miei insulti gratuiti. Non sapevo cosa pensare.

Negli ultimi mesi avevo preso l'abitudine di visitare la tomba di Silente, nel fine settimana. Si trovava in un'intima sala posta in cima a una delle torri più alte di Hogwarts. Dato il ruolo che aveva avuto in quella scuola, ci si sarebbe aspettato che molte più persone si recassero lassù a rendere omaggio al vecchio preside. In verità era sempre completamente vuota e non vi avevo mai incontrato nessuno, né studenti né insegnanti.
La tomba, incastonata e decorata in marmo bianco, si trovava in fondo alla stanza ed era innalzata da gradini dello stesso materiale. La parete destra, invece, era interrotta da una grande apertura ad arco che irradiava la cripta con luce naturale e regalava una splendida vista sulla Foresta Proibita. Un luogo perfetto per allontanarsi da tutti e ritrovare un po' di pace.

Quella stessa domenica, quindi, decisi di passare lì qualche ora prima di cena. A giudicare dal cielo coperto avrebbe di certo piovuto quella sera, e la vista dalla torre sarebbe stata magnifica. Uscii dall'aula di pozioni, iniziai la salita e in pochi minuti ero già in cima alle scale. Abbassai la maniglia sollevato, pensando che mi avrebbe fatto bene liberare la mente e godermi un po' di tempo semplicemente ammirando la pioggia.

Almeno per qualche ora non penserò a--

- Hermione?!

La ragazza era in piedi, rivolta verso la tomba di Silente sulla parete opposta. Si girò all'improvviso, sorpresa dal mio arrivo. Io mi bloccai appena davanti l'entrata e serrai gli occhi insultandomi mentalmente.

- Granger... cosa ci fai tu qui?

Si guardò attorno.

- La stessa cosa che ci fa lei, suppongo.

Altro che liberare la mente.

Camminai piano fino a raggiungere l'apertura sul lato destro della stanza. La sentii avvicinarsi e fermarsi a qualche metro di distanza alla mia sinistra, entrambi rivolti verso il panorama.

- Ho ricevuto il tuo pacco, Granger.

La vidi sussultare con la coda dell'occhio.

- Oh.

Non aggiunse altro. Io girai il volto verso il suo profilo.

- Come sapevi che era il mio compleanno?

Accennò una risatina saccente.

- Beh dopo che fu reso pubblico il suo ruolo nella guerra non si può dire che la gente non fosse curiosa. Sono usciti moltissimi articoli su di lei, perfino un libro con la sua biografia e, quindi, la sua data di nascita.

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