3. secondo primo incontro

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l'aria non è mai stata così soffocante, mi appoggio alla parete alle mie spalle e mi impongo di mantenere la calma, "respira Eleonora" sussurro con aria di rimprovero, dopo tutto non è successo niente di che, cerco di convincermi

"va tutto bene Eleonora" ripeto più e più volte, inizialmente con un tono rigido e freddo che si trasforma in un sussurro calmo, il cuore nel mio petto sembra riprendere al suo ritmo, stringo il ciondolo lunare argento della collana che porto al collo, quest'ultima è sempre stata una delle poche cose che riesce a calarmi, non appena la stringo al petto una sensazione di calore e conforto si impadronisce del mio petto

"andrà tutto bene Eleonora".

Lascio alle spalle la casa in cui io e le ragazze viviamo da due anni.
una volta che terminammo il lungo percorso a Ragioneria tutte e tre avevamo un solo ed unico obiettivo: l'università, continuare il nostro percorso di economia e marketing all'università e quale posto migliore dell'università degli studi di Firenze, nella città Veneta?

ma seppur avessimo programmato ogni minimo dettaglio di quel grande passo, casa compresa.

Proprio quando la nostra nuova casa era sommersa da libri su libri in preparazione del test di ammissione ad una delle più prestigiose università italiane le porte della Fashion Magazine si sono aperte a noi dando inizio alla nostra nuova vita.

Immersa nei miei pensieri non mi accorgo di essere arrivata davanti alla mia macchina rossa parcheggiata nel garage

mi batto una mano sulla fronte

"cazzo" questa mattina era cominciata così male da non ricordarmi di essere rimasta a piedi da lunedì, quando la mia amata macchina aveva deciso di smettere di funzionare, fermandosi nel bel mezzo della strada.

Per un momento l'idea di tornare dalle ragazze mi sfiora la mente ma mi maledico all'istante, una parte di me sa di essere nel torto

ma non lo ammetterò mai

quindi è proprio grazie al mio orgoglio e al mio sano egoismo che questa mattina mi farò km e km a piedi.

continuo a camminare attraversando prima il piccolo e tranquillo quartiere Veneto per poi essere catapultata nel vero e proprio centro di Firenze

inutile dire che il caos mattutino non accenna a ritirarsi, i clacson delle auto, gli autobus che tornano vuoti dopo aver accompagnato decine di studenti a scuola, e i cittadini che fanno a gara dal panettiere per aggiudicarsi le paste ancora calde, lo scenario della solita Firenze immersa nelle abitudini giornaliere mi fa sorridere, forse questa giornata non sta andando così male, penso.

certo non è un bene che io sia a piedi e probabilmente ci metterò una ventina di minuti in più dei soliti 10 minuti per arrivare in ufficio ma in questo momento non potrei essere più fortunata mentre osservo ogni piazza e ogni strada di Firenze.

"ci sarà un taxi in giro" penso ad alta voce mentre mi guardo intorno, le strade sono fin troppo affollate e non mi sono mai piaciuti i luoghi così pieni di gente,
così tanto da non sapere nemmeno chi hai intorno a te, ed infatti eccolo lì, il fortunato imprevisto cogliermi all'improvviso

"Ele" una voce incredibilmente familiare, una voce alquanto fastidiosa mi coglie all'improvviso
inizialmente cercai di convincere me stessa che fosse tutto frutto della mia perfida immaginazione, ma nel momento che quei richiami diventano più numerosi ed insistenti aumentano il ritmo del mio passo.

Non ho intenzione di parlare con Mathias, eppure sembra che qualcuno lassù abbia programmi diversi per me, non passa molto tempo prima che il biondino fosse accanto a me, nonostante avessi affretto il mio passo, il ragazzo riusciva a starmi al passo

AGAIN ?// FEDERICO CHIESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora