shifting

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È possibile avere così tanta voglia di voler arrivare in un luogo immaginario, popolato da personaggi immaginari e riuscirci davvero?
Alcuni ce l'hanno fatta. Sono riusciti a shiftare. Non starò qui a spiegare che cos'è lo shifting perchè, se mai pubblicherò ciò che sto scrivendo ora, al lettore non costerà nulla digitare otto lettere sulla tastiera e leggere le informazioni sul primo sito che trova per capire a cosa mi riferisco.
Tornando alle persone che sono riuscite a shiftare, io non sono tra queste.
Sai come ci si sente? È frustrante. Non sei in grado di arrivare al mondo che secondo te ti appartiene. Ci metti impegno. Tanto impegno. Ore e ore passate ad ascoltare subliminals, a fare meditazioni guidate e non, con la speranza di metterti a letto e, utilizzando tutti i metodi possibili, riuscire a sentire i sintomi che ti danno il benvenuto nel tuo mondo. Per non parlare del fatto che esistono audio appositi per andare in un determinato luogo. Le affermazioni dette per convincerti del tutto che tu in quel luogo ci sei già. L'unico risultato è la nostalgia. Nostalgia di qualcosa che non hai mai avuto. Nella tua testa riecheggiano le voci di quei personaggi che ami e, preso dallo sconforto, sai che non arriverai mai da loro. È come se potessi ammirarli soltanto da un universo lontano.
La conclusione è solo una: tu non appartieni al loro mondo.
A questo punto ci si imbatte in una vera e propria resa; ti fai condizionare dal mondo in cui ti trovi e da cui sei convinto di non poter scappare. A poco a poco smetti di fare sforzi per riuscire a raggiungere il mondo che soltanto poco fa sembrava tuo. A poco a poco non ci provi più. La speranza di arrivare in quel luogo si perde e viene sostituita dalla speranza che nel mondo in cui sei già tu possa trovare una persona che ti faccia sentire nella realtà che desideri.
A questo punto pensi che dovresti fare leva su qualcuno che ami. Il personaggio che ami. Dopotutto perché vorresti shiftare? Per vivere almeno un secondo di fianco a quella persona a cui sei tanto affezionato e che sei sicuro non esista nella realtà.
Pensi intensamente a chi ami. È difficile credere di poter avere una relazione con un personaggio immaginario, ma innamorarsene è molto più facile di quanto sembri.
La parola chiave è comfort character. Letteralmente significa "personaggio comodo" e per l'appunto indica quel personaggio con il quale ti senti al sicuro, ti senti capito, senti che c'è una forte connessione tra voi due, nonostante l'altro non esista. Non ti accorgi di avere un comfort character finché non ti rendi conto che pensi costantemente a lui e inizi a creare universi paralleli in cui sta sempre al tuo fianco, ma non si tratta di semplice amore, riesci a sentire anche amicizia. È come se ci fosse un legame speciale e in qualche modo capisci che riesci a instaurarsi soltanto con quella persona. Ogni volta che pensi a lui ti distacchi dal resto del mondo. Se avrai un comfort  character sappi che verrai sommerso da una sensazione di profonda tristezza mista a nostalgia di qualcosa che non hai mai avuto. Se non riesci a shiftare facendo leva su quel legame come pensi di riuscirci? Vuoi la risposta? Non lo so. Forse è questo il problema, ci illudiamo che quel personaggio ci ami davvero o addirittura che quella realtà esista sul serio quando in realtà siamo destinati a vivere qui. Noi non sappiamo proprio nulla. Ma se non sappiamo nulla allora possiamo permetterci di sognare. Sai che ti dico? Non smettere di provarci. Prima o poi tutti arrivano nel modo a cui appartengono. Tu arriverai nel tuo. E io arriverò nel mio.

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