☞ 𝙒𝙖𝙧𝙣𝙞𝙣𝙜: 𝙨𝙥𝙤𝙞𝙡𝙚𝙧 𝙙𝙖 𝙋𝙚𝙧𝙘𝙮 𝙅𝙖𝙘𝙠𝙨𝙤𝙣
Lucy Turner aveva sempre saputo di non essere una normale figlia di Apollo. Ciò che non poteva sapere, però, era quanto effettivamente fosse diversa dagli altri, o quanto la sua vita sa...
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«State tutti bene?» chiese Percy guardando preoccupato le mani rosse di Lucy, una volta che i ragazzi si furono lasciati le urla dei turisti e il fuoco emanato dall'autobus alle spalle.
I tre amici si limitarono ad annuire, anche se era chiaro che fossero tutti molto scioccati.
Trovare tre furie in una volta sola, infatti, era una cosa strana perfino per dei mezzosangue.
E nonostante Lucy amasse le stranezze, la ragazza avrebbe benissimo fatto a meno di quell'incontro con la vecchia prof di matematica di Percy e le sue amichette demoniache.
Se il ragazzo non avesse attirato l'attenzione delle tre su di lui, molto probabilmente lei, Annabeth e Grover non sarebbero resistiti a lungo.
Fu solo allora che la bionda si ricordò della bizzarra arma del ragazzo e che decise di chiedergli: «Allora, hai sempre qualche asso nella manica come una penna che si trasforma in una spada, o mi devo ritenere fortunata solo per questa volta?».
Il ragazzo si ritrovò a sorriderle, rallentando leggermente il passo per affiancarla.
Poi tirò fuori dalla tasca quell'oggetto magico, rigirandoselo tra le mani, e spiegò: «Me l'ha data Chirone. Dice che è un regalo di mio padre. Mi ha salvato la vita già una volta, prima di oggi».
