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Notte d'aprile.

Lontano si sparge il suono delle sirene della polizia. Il battito del cuore di William rimbalza fra le pareti di un putrido bagno pubblico in un parco. Lo scoglio della cinta superato, agilità si confondono.

William è stato il più forte ostacolista del college.

Vampe di volpi nella notte, latrati di poliziotti. L'Ombra adora i ragazzi problematici. William ha dentro di sé una pallottola, scherzo improvviso di una pistola. Mani in alto, colpo dello starter.

Il foro dove l'aggeggio metallico si è ficcato. La pallottola è la spina del roseto bianco penetrata nel corpicino dell'usignolo. Riverberi di fiaba, lezioni in classe, Oscar Wilde in circolo.

L'Ombra è stesa sul pavimento, anima riflessa sulle piastrelle bianche. Sensazioni al contrario.

«Perché l'uomo deve desiderare ciò che non possiede?»

Perché l'istinto non si placa, non è fermato per una volta ancora.

William guarda il soffitto, rattrappito in un angolo. Un ragno dalle zampe lunghe come spilli, che non è nemmeno un ragno, tesse la sua tela. Lassù in alto, nello stesso angolo.

Ragno che rubi lo spazio

Profondo

Di zucchero filato la tela

Tendi

Appeso per un filo sopra

Il fondo

La vita di quali insetti

Pretendi?

Le labbra di William muovono la filastrocca. È un ladro che ha rubato la poesia che lo scolaro ha scritto.

L'Ombra ruba le anime dai corpi. Annienta le pulsioni.

La città resta sospesa sotto la pioggia scrosciante. Gorgoglii di rubinetto. Gorgheggi di usignolo notturno.

Le volanti della polizia, schegge impazzite nella notte, barcollano nelle pozzanghere. Rumore di vetro in frantumi.

Il cuore di William è frantumato dalla vergogna. La sua ragazza l'ha denunciato, le ha sottratto molto più di una notte di sesso.

Topi e appartamenti. L'Ombra carezza il sangue di William, rivolo sottile come filo di ragno. È consapevole che ogni essere ruba qualcosa in ogni istante della sua vita, non fosse altro che il tempo. Gli esseri mortali rubano frasi e ne abusano; rubano la dignità e la barattano; rubano le bugie.

Ma le bugie ci appartengono.

William aveva promesso alla sua ragazza di appropriarsi dell'arcobaleno per regalarglielo. Ma regalare una cosa incorrotta a qualcuno che non sa cosa farsene è come usare un piede di porco per scassinare la propria porta di casa.

Il fazzoletto è gonfio di sangue. Allo scolaro William piaceva giocare a nascondino. L'Ombra ancora oggi si nasconde. Scappa dalla madre, dalla luna che l'ha rubato all'oscurità dell'universo.

La polizia si avvicina a piedi. La tempesta corrode la città. Non c'è luce.

Ragno che rubi lo sguardo

Assassino

Lame di tela

La mosca ignara ha giocato

Il suo destino

Trascinerai il bruco

Fuori della mela?

L'aria è calda, bagnata.

William, capelli mossi sparsi sul pavimento, saccheggia dal fondo della memoria i suoi ultimi inganni. Un dollaro, un dollaro per una chiave.

L'acqua del rubinetto aperto rotola sul lavabo e sul pavimento, piastrelle bianche, fondali deturpati.

Il ragno dondola sopra lo sguardo. Suggestioni, magie ipnotiche.

I capelli scuri dell'Ombra, gli occhi custodiscono un segreto rubato alla luna. La madre è al di là dell'atmosfera.

William ha la gola arsa e le labbra asciutte. L'Ombra vorrebbe appropriarsi di un cuore puro, ma gli è precluso da sempre.

Le torce degli agenti spiano le valeriane selvatiche, agitano la pioggia. Piedi calpestano i rigurgiti fangosi dei vermi. Le manette battono sulle cosce.

Quando i poliziotti irrompono nei bagni pubblici non trovano alcuna traccia. L'acqua ha rubato il sangue. L'oscurità ha rubato William.

Dall'alto del suo sito, il ragno è soddisfatto. Una finestra aperta gli ha portato una zanzara succulenta. L'Ombra ha preso un po' del sangue di William per intonacare il muro.

Ragno che rubi lo sguardo

Innocente

Affili la lama per colpire

La preda

Avvolgila col tuo filo

Che tutto seda

In tuo pasto stasera

L'uomo che mente.

Valeriane selvatiche schiacciate fra le crepe del muro. Una mano vi offende, furtiva.

L'OmbraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora