9

1.8K 70 5
                                    

I giorni passano, le settimane passano, i mesi passano e due anni sono andati Eleni si è diplomata con il 90 così come Pietro. In questi due anni Eleni aveva visto poche volte i suoi fratelli e Andrey, ed alla rossa andava bene così meno lo vedeva meglio è.

-non posso credere che ti e Pietro andate ad Atene per studiare insieme- dice Vesta con le lacrime ai occhi, era orgogliosa di sua figlia -i biglietti sono pronti?- -si li ha fatto Pietro, zio Ciril ci ha regalato un appuntamento- dice Eleni sorridendo -come faremo io e Alexandre senza di te che giri per casa per cercare le cose che perdi- Vesta era triste ma allo stesso tempo era fiera di sua figlia, anche lei quando ha compiuto diciannove anni è partita per studiare all'università e non si è mai pentita della sua scelta.

La ragazza cammina per la strade di Mosca per comprare le ultime cose, è sera domani è il grande giorno. Eleni si sente osservata ma fa finta di nulla, finito qualcuno non la trascina in un vicolo, la ragazza è terrorizzata -non una parola Cupcake o ti faccio male- la rossa aveva riconosciuto chi la stava tenendo con le spalle al muro, c'è solo una persona che la chiama Cupcake Andrey Ivanov
-come... Come?- riusciva a dire solo questo la ragazza -come ho fatto ad evadere? Non è stato facile ma con l'aiuto all'interno e all'esterno e molta pazienza, si posso fare molte cose Cupcake- Eleni è bloccata dalla paura non sa che cosa fare o dire vuole andare via e pregare che questo sia solo un incubo -ho saputo che stai per partire sarai emozionata vero?- la rossa non dice nulla ha troppa paura -volevo augurarti buon viaggio, anche da parte dei tuoi fratelli- detto questo il giovane Ivanov si avvicina all'orecchio sinistro della ragazza e le sussurra con voce roca e profonda -ci rincontreremo piccolo Cupcake- Eleni provava del solletico sulla schiena quando il pezzo grosso della malavita Russa le sussurra all'orecchio.

Andrey lasca andare la ragazza che corro via verso casa dove non trova nessuno, sul frigo c'è un biglietto "io e papà siamo corsi al carcere perché sono evasi dei prigionieri, barricati in casa!" La ragazza blocca tutto, porte e finestre e poi si chiude nella sua stanza ma la prudenza non è mai troppa e prende la pistola di suo padre.

"Per ora mi fermo qui per oggi, non sarò attiva"

Just a hostage or something more?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora