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Le lezioni sono appena terminate, Eleni per tutte le ore di lezione era sempre attenta era come lo immaginava: pieno di curiosità e interessanti. Andrey invece la pensava l'esatto contrario: senza senso e pallose.
Si fa ora di pranzo ed Eleni e Andrey sono in un ristorante ma non sono soli con loro si sono uniti dei ragazzi dell'università una ragazza bionda di nome Iris e un ragazzo anch'esso biondo di nome Friz
-quindi voi due siete una coppia? Siete molto carini insieme- dice la bionda sorridendo -grazie carina... Lo penso anch'io io e il mio Cupcake siamo una bellissima coppia- dice Andrey mettendo il suo braccio sulla spalla della rossa -una domanda perché la chiami Cupcake?- domanda Friz curioso -non lo so, è dalla prima volta che ci siamo incontrati che la chiamo così... Forse perché è una ragazza dolce come un Cupcake- risponde Ivanov -ok... Venite sta sera al Red hot? È uno dei locali più popolari di tutta Atene, io e Iris saremo ben contenti se venite- dice il biondo con un ampio sorriso.

Il sovietico appena ascolta le parole di Friz gli viene un lampo di genio! È da lì che avrebbe cominciato! -accettiamo molto volentieri, dateci l'indirizzo e ci vediamo li- -Eleni stai bene?- chiede Iris, la rossa non aveva proferito nemmeno una parola era troppo presa dai suoi pensieri -scusami... Dicevi Iris?- -ho chiesto se stai bene... Non hai aperto bocca da quando siamo al ristorante- dice la bionda preoccupata per la sua nuova amica. -certo... Sto bene, stavo solo pensando- -a cosa Cupcake?- si intromette Andrey -nulla di così eclatante da essere condiviso- dice Eleni con un tono acido... Non aveva voglia di parlare e soprattutto non aveva voglia di stare vicino a quell'imbecille sovietico.

Dato che erano seduti fuori dal ristorante Eleni prende il pacchetto di sigarette e l'accende mentre ascolta la conversione tra il dinamico trio che si è creato. La rossa guarda il cellulare e l'accende... Lo aveva tenuto spento da un po' e vede che ci sono diverse chiamate perse di suo padre, sua madre e Pietro... Eleni va immediatamente sull'attenti -devo andare la bagno con permesso- dice la rossa che corre immediatamente nei servizi. Immagine chiama il numero della madre

-Eleni!- dice Vesta preoccuparta -mamma, calmati sto bene- -grazie a dio... Cos'è successo?- domanda Vesta -in parole semplici... Sono una specie di ostaggio di Andrey Ivanov, Cosmas e Dimitri- Vesta è nervosa... Non poteva credere che sua figlia sia un osteggiato. Sapeva che se cercavano i fuggitivi quella che ne avrebbe pagato le conseguenze era Eleni -amore mio... Ti giuro che io e papà troveremo una soluzione e ti salveremo- dice la dottoressa con le lacrime ai occhi -Pierto?- -è in pena per te- le lacrime cadevano copiose da gli occhi di Eleni -digli che sto bene... E che lo amo! Devo andare mamma- dice la rosa prima di chiudere la chiamata con sua madre.

Si guardava allo specchio e cercava di smettere di piangere ma non ci riesce, nonostante quell'Ivanonv le permetteva di studiare all'università era comunque un maledetto ostaggio, non è fuori pericolo, rischiava sempre di morire.

La porta viene aperta ed entra Andrey -Cupcake, cos'è successo?- domanda il sovietico -sto bene... Sono solo stanca- si giustifica Eleni -non raccontare palle, ti ho sentito parlare con tua madre- il cuore della ragazza dai capelli rossi batte forte aveva paura -non ti ucciderò... Ma dammi il tuo telefono- -uccidimi e basta! Sono solo un peso- -perderei il mio asso nella manica! Se tu muori tuo padre farà di tutto pur di mettermi al fresco... Se ci sei tuo non alzerà un dito-
Eleni spera che Andrey si sbagli e che suo padre si stia dando da fare per mettere quel mostro di nuovo in prigione così come i suoi fratelli

Just a hostage or something more?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora