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Le ore scolastiche sono terminate, Eleni appena esce da scuola vede un auto che sugli sportelli c'è scritto "polizia penitenziaria di Mosca"
-ok... Chi ha fatto un reato?- Chiede Pietro -sta zitto, mio padre ha deciso che devo andare dove lavora lui è mia madre per precauzione- -capisco, bhe! Porta un po'di luce a quei avanzi di galere... Vedrai pure Cosmas e Dimitri?- -spero di no- i due ragazzi vengono brutalmente interrotti dal clacson dell'auto della polizia -devo proprio andare, a domani- dice Eleni prima di salire sull'auto della polizia. Il viaggio è durato una ventina di minuti, per tutto il tempo Eleni ascoltava la musica. Appena arrivata dentro il carcere la guardia che l'ha accompagnata fino a qui la scorta fino all'ufficio del padre, Eleni ringraziava il cielo che non ha incontrato di detenuti.

La ragazza appena arriva davanti all'ufficio del padre bussa e dopo il suo permesso entra e si siede sulla poltrona e appoggia il suo zaino -com'è andata a scuola?- chiede Alexandre alla figlia mentre legge delle scartoffie -bene- -hai fame? Oggi la mensa ha servito la lasagna il cuoco ti ha lasciato una porzione- l'uomo dai occhi castani passa una piccola vaschetta di alluminio avvolta nella stagnola per tenere caldo il cibo.

La ragazza mangia tranquilla la sua lasagna, finito di consumare il suo passato prende il suo libro di Antologia e inizia a fare gli esercizi, Eleni in quella materia era un genio aveva sempre il massimo dei voti. Alexander appena ha un attimo libero si siede accanto alla figlia e la guarda mentre risponde alle domande del libro senza nemmeno riguardare nulla -questa passione per l'antologia non l'hai presa da me, poco ma sicuro. Ero una capra- -la mamma invece?- chiede Eleni al padre -aveva la sufficienza- -forse mi piace questa materia perché mi ricorda casa- dice la ragazza con una nota di nostalgia -anche a me manca casa... Vedrai che presto ci ritorneremo- dice Alexandre alla sua amata figlia -lo spero- dice solamente la rossa.

La porta viene aperta da un uomo che tiene fermo un prigioniero, Alexandre appena vede il galeotto alza gli occhi al cielo e si dirige dietro la sua scrivania -due volte in una settimana! I casi sono due o ti sei innamorato di me o vuoi stare in isolamento- -magari faccio valere il mio status da re- -senti Ivanov non mi va di scherzare! Che cazzo hai combinato questa volta?- -il solito Alexandre... Ora però una domanda la devo fare io: sua moglie sa che porta la sua puttana in ufficio?- Eleni era offesa come si permetteva di chiamarla puttana -Eleni, vai nell'ufficio di Vesta! Ti mando a chiamare io- -ahhh! È tua figlia, che carina... Bhe in questo caso scusami piccolo Cupcake se- la rossa non lo lascia finire di parlare che esce dall'ufficio di suo padre. Una guardia scorta la ragazza fino all'infermiera dove trova sua madre medicare le ferite di un ragazzo.

Lo studio di sua madre non è molto grande ma nemmeno piccolo, potevano stare almeno cinque o sei persone. Li dentro ci stavano altri due ragazzi abbastanza ammaccati. Uno era con una fascia in testa, un altro con dei graffi abbastanza profondi e uno pieno di lividi -ciao Eleni- dice solamente Vesta alla figlia -cos'è successo?- chiede la ragazza -rissa in mensa questi poveri ragazzi hanno fatto arrabbiare quel pazzo di Andrey Ivanov... E purtroppo ci si sono pure messi Cosmas e Dimitri- nella voce della madre Eleni percepiva la delusione, non deve essere facile per una madre sapere che i suoi figli maggiori sono dentro un carcere.

-dottoressa Nikolaidis... È sua figlia?- chiede il ragazzo con la fascia in testa -si- dice solamente

Just a hostage or something more?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora