Manicomio Akatsuki, apertura ore 9.00

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Pain si era seduto al suo posto con la solita espressione imperturbabile, sopra i suoi pantaloni di latex rossi ora indossava una camicia bianca a maniche corte, ma tutti sapevano che, una volta finita la riunione, avrebbe ricominciato a girare beatamente a torso nudo prima di sparire nel bunker di Nagato. Konan si affrettò a posizionare il vassoio dei pasticcini al centro del tavolo e a servire le varie bevande, collocò da un lato dei piattini e delle posate per permettere a tutti di servirsi quello che desideravano, dopo si posizionò sulla sua poltrona al fianco di Pain. Ma stavolta teneva gli occhi bassi e la testa china, nonostante fosse trattenuto dal fermaglio con la rosa bianca il ciuffo blu elettrico le copriva completamente l'occhio sinistro, si mise davanti una tazza di tè e un piccolo pasticcino alla crema ma non sembrava intenzionata ad assaggiare né l'uno e né l'altro. Incrociò invece le dita delle piccole mani mettendosele in grembo. Sembrava che quegli occhi ambrati fossero attraversati da delle nubi temporalesche pronte ad esplodere, nessuno aveva notato che si era tolta il piercing.

"Finalmente, stavo morendo di fame!" commentò Kisame afferrando un cornetto all'albicocca.

Itachi, Sasori e Zetsu ancora non si erano visti e Pain iniziava ad esserne alquanto infastidito. La cosa non si capiva dal suo viso, naturalmente, inespressivo come al solito, bensì dalla posa che aveva assunto: i gomiti appoggiati sui braccioli della poltrona e le mani intrecciate sotto il mento. Hidan aveva avviato la Wii iniziando a giocare a Resident Evil. Il suono delle sparatorie stava facendo venire a Deidara la tentazione di unirsi al gioco in una delle loro partite a coppia, durante le quali Hidan si concentrava a eliminare gli zombie mentre Deidara, avendo scoperto per caso che più oggetti venivano rotti più punti si facevano, si dedicava esclusivamente a quello. Il boss finale, poi, lo affrontavano unendo le forze e sparandogli direttamente negli occhi o in bocca. Il biondo stava per alzarsi dal divano per andare ad afferrare il suo controller, quando un violento fracasso attirò l'attenzione di tutti. Entrando nella stanza Itachi aveva urtato il mobiletto dove stavano riposti i giochi della Wii, di fianco al grosso schermo, facendone rovinare diversi per terra.

"Itachi, alla prossima cosa che demolisci ti detraggo tutto dallo stipendio, visto che insistiti a non mettere gli occhiali unicamente per voler fare il figo" annunciò solenne Kakuzu

Tutti si girarono nella sua direzione tranne Pain, costui rimase immobile come una statua stringendo solo lievemente i denti per gestire l'ira crescente; stava per esplodere una bufera, solo Konan se ne rese conto, ma aveva deciso che stavolta anche lei avrebbe dato il suo contributo, quando sarebbe arrivato il momento, verso la fine, non poteva più stare zitta.

"Ehi, pezzo da novanta, vedi di darmi una mano a sistemare il disastro che hai fatto!" gridò Hidan a Itachi lanciando il suo controller contro il muro.

"Hidan, dacci un taglio, se mi rompi il controller te ne faccio uno di argilla e te lo infilo nel sedere, magari scopri che la roba esplosiva ti piace!" Deidara gridava saltando in piedi sul divano.

Pain ora sulle mani ci aveva appoggiato la fronte, la bufera si stava trasformando in un disastro naturale globale. Nessuno aveva visto Sasori che intanto era scivolato in silenzio attraverso la stanza con gli occhi sgranati e la bocca che gli arrivava in terra, complici la situazione tesa e la sua bassa statura. Itachi intanto aveva finito di rassettare la confusione che aveva creato senza dire una parola, ma rimettendosi in marcia per sistemarsi finalmente seduto, inciampò in un vaso di orchidee rosa che Konan aveva collocato con tanta cura mandandolo in frantumi e finendo a terra anche lui.

Pain sbottò, si alzò in piedi di scatto pur riuscendo a non cambiare l'espressione della faccia, afferrò Itachi per un braccio mettendolo brutalmente in piedi.

Weekend in Akatsuki, tutto può succedereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora