Esame

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Settimo giorno

Prompt: Hurt comfort - Appuntamento a Carnevale/in un museo/in libreria

Parole: 1962.

Avvertenza: questa OS è ad alto tasso nerd.

~ * ~

"Cappuccino, un cappuccino... Quel tipo con la faccia da rana vuole un cappuccino", si ripeteva, cercando di concentrarsi. Si avvicinò alla macchinetta del caffè e preparò, con gesti lenti e meccanici, il peggior cappuccino della storia. Arricciò il naso. "È una schifezza, ne sono certo". Fece spallucce. "Almeno non sono io a doverlo bere".

Si voltò, quindi, verso il malcapitato cliente e chiese: ‹‹Nome?››

‹‹Fred››, rispose quello sorridendo.

Levi scrisse "Frog" sul bicchiere di carta e glielo porse con malagrazia. Proprio in quell'istante percepì una breve vibrazione provenire dalla tasca dei pantaloni e per poco non rischiò di fare cadere il bicchiere addosso al principe ranocchio.

‹‹Ehi, amico, fa' attenzione!››, protestò l'altro, guardandolo torvo.

Levi non si preoccupò di scusarsi: lo piantò in asso, si nascose nella saletta del personale e tirò fuori il cellulare, il cuore gonfio di speranza. "Stavolta è lei, me lo sento". Sbloccò lo schermo e trovò la notifica di un messaggio... del gestore telefonico: la sua promozione stava scadendo. Per un attimo fu tentato di scaraventare il telefono contro il muro, saltarci sopra, dargli fuoco e correre dritto da lei.

‹‹Levi, tutto bene?››

Il corvino quasi sussultò. Non si era accorto dell'ingresso di qualcun altro. Si voltò in direzione della voce e fronteggiò a muso duro il suo datore di lavoro. Stava per fargli una ramanzina, se lo sentiva, e non avrebbe potuto trovare un momento peggiore.

Erwin incrociò le braccia al petto e lo scrutò con preoccupazione e un lieve, malcelato fastidio. ‹‹Oggi mi sembri assente. C'è qualcosa che non va? Stai male?››

‹‹Tch. Sto benissimo. Torno di là››, disse, e fece per superarlo. Ma quello, un metro e novanta di muscoli e sopracciglia bionde, si piazzò davanti alla porta, tagliandogli ogni via di fuga. Levi si accigliò ancora di più. ‹‹Spostati››.

‹‹Prima dimmi che hai››.

Dopo diversi minuti passati a fissarsi in cagnesco, il corvino si decise a sputare il rospo: ‹‹Un'amica. È da ieri che non ci sentiamo. Aveva un esame difficile››.

Erwin Smith non credeva alle proprie orecchie: Levi Ackermann era preoccupato per qualcuno che non faceva parte della sua famiglia e che, per di più, lui non aveva mai sentito nominare. Non riuscì proprio a dissimulare il suo stupore.

Levi distolse lo sguardo da lui, ora irritato sul serio. ‹‹Abbassa quelle sopracciglia o spiccheranno il volo››, sibilò.

Il biondo si schiarì la gola, fingendo un colpo di tosse. ‹‹Visto che sei così in pensiero da non riuscire a lavorare, perché non ti prendi il pomeriggio libero e vai da lei?››

L'altro assottigliò lo sguardo, sospettoso. ‹‹Non dici sul serio. È un test››.

‹‹Invece sono serio: mancano solo un paio d'ore alla chiusura e qui bastiamo io e Hanji. Vai dalla tua amica, così ti tranquillizzi e domani riprendi a lavorare come al solito››.

‹‹Sei sicuro?›› La speranza cominciava a trasparire dal volto di Levi.

Erwin sorrise. ‹‹Assolutamente››. "Così non farai scappare tutti i nostri clienti."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 20, 2022 ⏰

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