Capitolo 13.𝓊𝓃𝒹ℯ𝓇 𝓂𝓎 𝓊𝓂𝒷𝓇ℯ𝓁𝓁𝒶

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Dopo venti minuti ci alziamo dalla panchina vedendo per ultima volta il ciliegio in fiore,subito dopo il ragazzo mi porta ad un centro commerciale

"Mangiamo?"
Chiede il ragazzo

Effettivamente stavo morendo di fame..annuii per poi incamminarmi insieme al rosso dentro un ristorante di sushi.
Ordinammo per poi aspettare fuori, così nel frattempo andammo a giro per i negozi che c'erano nel centro commerciale.

Ci separammo,dandoci appuntamento al sushi,dopo dieci minuti quando tornai vidi il rosso già lì con una scatolina in mano,appena arrivai da lui il ragazzo me la porse, aprii la scatolina vedendo poi una bellissima catena dorata,me la misi subito al collo sorridendogli per poi abbracciarlo e ringraziarlo;
intanto la nostra ordinazione era pronta così entrammo per prendere il nostro sushi e iniziammo a mangiare, appena presi le bacchette inzuppai il mio nigiri nella salsa di soia per poi addentarlo.

Una volta finito il pranzo pagammo e uscimmo dal locale.

Passammo tutta la serata insieme felicemente, passeggiando o andando in un sacco di posti, quando però il sole stava per calare il rosso si mise a correre tirandomi per un braccio..
Non avevo idea di dove mi stesse portando
ma mi fidavo di lui così mi lasciai andare iniziando a correre anche io seguendo il rosso. entrammo in un palazzo dove Nicola premette il pulsante per l'ascensore, salimmo fino all'ultimo piano,al che il ragazzo si sedette sul bordo del palazzo con i piedi sul vuoto,mi sedetti anche io,accanto a lui,davanti a noi c'era un tramonto stupendo che ci illuminava,le luci della città si iniziarono ad accendere una volta che il sole fu calato,il ragazzo mi guardava ed io guardavo lui,

tirai fuori dalla tasca della felpa il mio telefono e lo collegai ai miei auricolari,passandogliene uno al rosso.

Eravamo di nuovo soli,con i piedi nel vuoto a guardare la luna con la musica nelle orecchie, il rosso poi avvicinò la sua mano alla mia mettendomela sopra

Arrossii solo nel sentire quel calore,
la luna ci illuminava di bianco mentre si poteva vedere la città dal alto,piena di luci,adoravo vederla così,non si sentiva niente,c'era solo il silenzio più profondo.

Una volta che arrivò il freddo il ragazzo mi diede la sua felpa;
sentii delle goccioline d'acqua poggiarsi sulla mia mano, alzai gli occhi al cielo vedendo la nuvola grigia sopra di noi,il tempo di scendere giù dal palazzo e già avevamo capelli e vestiti zuppi.

Poi,sentii le gocce smettere di cadere sulla mia testa, e guardai in alto,
un ombrello viola mi copriva la testa,nicola teneva in mano l'ombrello per tutti e due,con una mano gli tolsi dolcemente il ciuffo dagli occhi,e per la prima volta lo vidi arrossire chiaramente,le sue guance spruzzate di lentiggini diventarono leggermente più scure, ridacchiai per poi fiondarmi nelle sue braccia.
Il ragazzo ricambio stringendomi la testa nel suo petto,come se non volesse lasciarmi andare,poi  appoggiò il mento nei miei capelli viola.

Quanto possono far tenerezza due ragazzi innamorati sotto lo stesso ombrello che si abbracciano?

***
La giornata finì così,il ragazzo mi riportò a casa mia e lì mi addormentai con un sorriso stampato in faccia.

La mattina dopo mi svegliai per andare a scuola,preparai il mio zaino e mi avviai verso l'edificio,insieme a Nicola,una volta entrati in classe né io né lui ascoltammo la lezione credo che eravamo troppo impegnati a pensare al giorno prima, suonò la campanella,segno che le prime due ore erano finite

Cicotobbi's pov
Suonò la campanella ed appena uscii dalla mia classe andai da Michele che mi aspettava fuori nel giardino.

"Allora com'è il tuo sfigatello?"
Dice il moro appoggiandosi ad un muretto

"Beh,dai non è male,è dolce,carino,tenero.. "
Dico semplicemente

"Con 'non è male' intendi che telo scoperesti volentieri giusto?"
Dice lui guardandomi con un ghigno stampato in faccia

"Diciamo di sì,melo vorrei fare."

Certo che mi vorrei fare Federico,ma non per divertimento per poi spezzargli il cuore,mi sentirei troppo in colpa nel vederlo piangere.
Da quando abbiamo fatto quella ricerca il primo giorno ho cercato di non averci più a che fare essendo che mi faceva provare una sensazione strana,ma può essere che visto che è maschio mi incuriosisca,magari proverei la stessa sensazione con qualunque altro del mio stesso sesso?
Non lo so e non mi interessa.

Scossi la testa,suonò la campanella e mi recai nuovamente in classe,ma qualcosa non andava,Federico non c'era.

Non so perché ma avevo un bruttissimo presentimento, aspettai un po'di minuti,ma del violetto niente.

Uscii dal aula senza ascoltare il professore che mi diceva di tornare a sedere.

Guardai tutti i corridoi quando però varcai l'ultimo quello che vidi mi fece smettere di battere il cuore, sentii il mio respiro accelerare,non vedevo più nulla dalla rabbia

Tre ragazzi che picchiavano Federico,lo vidi con le lacrime agli occhi per il dolore che cercava di trattenersi,corsi verso di lui vedendo i tre ragazzi ridere,sferrai un pugno in faccia ad uno che corse via

"L'ho già detto,non mi piace quando toccano le mie cose."
Dico freddo ai due ragazzi che corrono subito via,mi inginocchio davanti a Fede che non riesce a muoversi,
vedo una 'lacrima' colore cremisi uscire dal naso del ragazzo,le sue palpebre si chiusero ed il ragazzo perse i sensi.

Strecatto's pov
Camminavo in un corridoio mentre cercavo Nicola, quando vidi tre ragazzi urlarmi

"Oh guarda il frocio della scuola!"
Disse il ragazzo poi ridendo e venendomi incontro insieme agli altri due ragazzi,mi presero alzandomi di peso e scaraventandomi su un armadietto,ero a terra mentre tutti e tre ridevano di me pugnalandomi con cattiverie

"Ed ora che fai?piangi frocietto?ora che non c'è il tuo fidanzatino cosa fai eh?"

"Ahahah Nicola ti sta solo prendendo in giro,pensi davvero che sia innamorato di te?Ieri sera si è fatto un ragazzo ahah"

"Sei un errore,se muori fai un piacere a tutti, a Nicola soprattutto "

"Scemo."

"Non ti vuole nessuno"

Tutte queste parole mi pugnalavano al cuore mentre i ragazzi mi sferravano calci infiniti in pancia,mi tappai le orecchie cercando di non sentire quelle frasi che ormai conoscevo fin troppo bene.

sentivo la vista offuscarsi,segno che stavo per piangere,una lacrima rigò il mio viso,una,due,tre..i miei occhi si fecero vuoti,mentre vidi un liquido cremisi macchiarmi la maglietta.

Intanto continuavo a essere menato e insultato, iniziai a sentire tutto ovattato e sfocato,
stavo per perdere i sensi, l'ultima parole che sentii furono di una voce che non riuscivo a distinguere

"L'ho già detto,non mi piace quando toccano le mie cose."

Sorrisi sentendo una mano stringere la mia per poi perdere completamente i sensi.

Mi sentii poggiare delicatamente su un lettino,probabilmente dell'infermeria.

Un corpo caldo si distese accanto al mio,non sentivo niente,solo il dolore che mi perforava la pancia.

Dopo non so quanto tempo iniziai a sentire di nuovo e la mia vista smise di essere offuscata,quello disteso accanto a me era lui.
Lo vidi con gli occhi lucidi e rossi per il pianto,delle lacrime salate scesero dai miei occhi,mi fiondai dal rosso stringendogli la maglietta,mentre lui mi accarezzava dolcemente la testa

"C-cico ho paura"
Dissi singhiozzando

Il ragazzo mi tranquillizzò mentre la sua maglietta blu notte venne bagnata dalle mie lacrime.

𝐌𝐚𝐲𝐛𝐞 𝐢𝐭'𝐬 𝐭𝐡𝐚𝐭 𝐟𝐮𝐜𝐤𝐢𝐧𝐠 𝐬𝐦𝐢𝐥𝐞?(Strecico.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora