Capitolo 7

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Dylan accompagnò suo marito nella - quella che doveva essere la loro camera - sua stanza, scortandolo con una mano sulla schiena, così facendo riuscí anche a percepire il suo battito nervoso, attraversargli la pelle, poi voltò di poco la testa per guardarlo, cercando di capire le sue emozioni e la paura che stava attraversando nella profondità della carne del suo piccolo omega, mentre il suo cuore invece batteva per altre tipo di emozioni : Un emozione ben diversa da una semplice attrazione o interesse, quel sentimento che l'Alpha provava non corrispondeva altro che all'Amore.

Disorientandosi per qualche secondo, la sua mente e il suo cuore erano solo in concordo con un unica cosa. Quello di rapire il suo cuore e farne una cosa sola con il proprio impazzito.

Sapeva che doveva dargli quel tempo che gli servisse, ma per Dylan invece sembrava più una corsa contro il tempo, nel quale non esisteva l'aspettare. Era perfettamente consapevole che se solo avrebbe aspettato il suo Nial, questo lo avrebbe pregato per un " presunto " divorzio - essendo che se l'amore mancava da parte di uno dei due, invece dall'altra parte non sarebbe mai stato abbastanza -. Ma lui non voleva ciò. Voleva solo poter tenere al proprio fianco quella creatura che lo aveva catturato a sé.

E nel frattempo che Nial si decise a entrare in quella stanza per lui sconosciuta, Dylan invece si staccò un poco da lui, lasciandogli così il suo spazio vitale. Al momento l'unica cosa che spaventava maggiormente il più piccolo era solo quello del sapere di dover condividere quell'unico letto coperto da una coperta gonfia e viola.

Doveva per forza ? Non potevano trovare dei compromessi per quel problema ? Ed a esser onesti Nial non aveva mai condiviso una stanza con qualcuno. Lo spaventa ciò e di cosa quella stessa sera gli avrebbe atteso.

Con il cuore tremante d'ansia Nial fece un passo in avanti, voltandosi verso l'Alpha fermo dietro di lui, con occhi indagatori e pensierosi. L'Alpha invece sembrava più sciolto, forse un po' teso alle spalle, così come le labbra dischiuse e le sopracciglie aggrottate, forse per qualche pensiero che avesse voluto esprimere, ma questo l'Omega non poteva saperlo, ma lo aveva solo percepito guardandolo con attenzione.

Cosa avrebbe potuto chiedergli ? Non poteva mica chiedergli se aveva qualche stanza in più poter dormire per quella notte - certamente non quando erano sposati - ma che altro poteva fare se non quello di fare morire sul nascere quella richiesta?

Gli faceva ancora strano il pensare di condividere la sua vita con qualcuno. Non era abituato a dover fare presente di ogni sua cosa a qualcuno di cui non conosceva effettivamente nulla. Si sentiva soffocato e legato.

Così come lo era anche la sua anima che voleva gridare tutto ciò che pensava e il suo cuore che richiedeva il permesso di ribellarsi e riprendere così in in mano il suo personale spazio e la sua vita.

Ma tutto ciò che invece fece, fu solo quello di starsene in silenzio.

***

Dylan quella stessa notte si svegliò di soprassalto, che alzandosi dal divano in cui alla fine aveva dormito il suo pensiero andò dritto al contratto che aveva legato il più piccolo a lui.

Si alzò pian piano cercando di non svegliare Nial che già dormiva e si avvicinò alla scrivania con la testa bassa.

Tirò il cassetto di legno mogano, prendendo con la mano dove spiccava il suo anello nuziale, il contratto prematrimoniale legato da una cordoncina in oro con su appeso un piccolo stemma a forma di corona argentata lo tolse e la srotolò, aprendolo del tutto.

Poi lesse velocemente le ultime righe citate, con uno sguardo dispiaciuto.
« In quanto re delle terre Sarahat, io. Arnold Whispelleng dono a voi il permesso di poter prendere in matrimonio il futuro principe di queste terre. Nial Whispelleng ».
Con uno scatto richiuse tutto, indurendo le labbra in una linea dritta e severa e rimise il tutto apposto e richiudendolo nel cassetto.

Si girò, immergendosi nei propri pensieri guardando la figura che dormendo respirava regolarmente.

« Alla fine sono davvero così tanto egoista ? » sussurró nel semi buio della stanza. Poi con un peso in meno al petto si avvicinò al letto, chinandosi verso la fronte di Nial per regalargli un segreto bacio dolce. Dal sapore di petali di rosa.

Quella stessa rosa che era certo che prima o poi sarebbe sbocciata. Come quell'amore che attendeva da parte dell'altro.

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