Capitolo 5

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Occhi grigi persi a guardare quella tenue pioggia che dal cielo aveva preso a bagnare la finestrella. Esalò dalla bocca l'ennesimo sbuffo che a vapore si andò a disperdere nell'aria, incrociando poi le braccia al petto e poggiando la testa al muro.

Ancora una volta la sua mente non poté che dal fremere di andare a pensare a quel Beta che da anni voleva e desiderava più di qualunque altra cosa al mondo. Arrivando a chiedersi del perché ancora al giorno d'oggi esistevano ancora certi pregiudizi descriminatori. Eppure il mondo sembrava ancora non essere cambiato di una virgola. Non avrebbe già dovuto mettersi la testa apposto e iniziare a pensare che tutti erano uguali? Imparare ai bambini delle future generazioni che non c'entrava un cavolo il colore della pelle o in che terre si abitava? Che in un modo o nell'altro dovevamo tenerci per mano e mettere una sorta di "pace" a tutto? Beh, a quanto pareva le cose da questo punto di vista erano ancora molto differenti.

E mentre si sistemava i polsini del completo nero, ogni tanto si aggiustava anche i capelli raccolti in un ciuffo ordinato. L'unica cosa che al momento desiderava era solo che passassero in fretta quei minuti che lo separavano dall'ora del suo imminente matrimonio combinato. L'aveva detto che presto o tardi la sua attrazione sarebbe arrivata a lui in un modo o nell'altro.

E con ciò attraversò il corridoio della sua stanza, arrivando alla porta che poi si chiuse alle sue spalle.

***

« I-io... Non voglio » .
Mormorò Nial, vestito di punto in bianco tutto in colore avorio, mentre guardava il suo riflesso spento attraverso lo specchio a muro che aveva nella propria camera. Nel frattempo che le balie li davano gli ultimi ritocchi portandogli i cappelli all'indietro.

« Oh tesoro. Guardati come sei bello. Un vero principino umile » gli sussurró Marí la balia che sin dalla tenera età si prese cura di lui come fosse suo figlio.
«So che tutto questo potrebbe sembrarti sbagliato. Ma un giorno potrai capire e perdonare i tuoi genitori» aggiunse con gli occhi inumiditi e con le mani sulle tese spalle di lui.

« Ma Balia. Io non volevo nemmeno questo matrimonio combinato. Io a questo non l'ho nemmeno visto. Come ci si può sposare con qualcuno che non ami? Questo é pressoché ingiusto » disse, rigirandosi per affrontare la balia che lo avvolse in un abbraccio materno. Lui la ricambiò andando a stringere tra le mani la camicia della balia e poggiando la testa sulla sua spalla.

« Piccolo mio ricorda. Non tutto é sempre impossibile » gli disse con amore, poggiando una mano sulla sua testa.

E a Nial non restò altro che ascoltare . La sua vita era stata già assegnata a qualcuno. Volendo o non volendolo fra poco meno di due ore sarebbe diventato il congiunto di quel straniero. Era triste sí, ma oramai tutto era stato deciso e le cose non si potevano cambiare.

Nota Autrice: avviso solo che ogni venerdì verrà aggiornato almeno un capitolo di questa storia. Detto ciò vi auguro una buona serata.

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