Capitolo 9

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Maki, si fermò appena sull'uscio della stanza in cui aveva fatto irruzione, zigzagando con gli occhi prima su Dylan e poi su quel ragazzino mai visto prima d'ora, presunto marito dell'Alpha per conto di quanto aveva sentito parlare in giro, poi provò ad aprire bocca, sentendosi la gola seccarsi e le lacrime pizzicare gli occhi, che gli imploravano il permesso di uscire fuori, mentre per un momento gli sembrò che il cuore volesse fermarsi.

Disorientandosi nel dolore nel suo strazio. Era la prima volta che in vita sua si sentisse così, il mondo sembrò divenire tutto d'un tratto grigio e crollargli addosso. Non voleva assolutamente crederci, ma dopo che i suoi occhi ebbero la conferma risposta, divenne in disaccordo con sé. Da un lato sapeva che quei sentimenti non erano affatto ricambiati, sapeva che Dylan non provava assolutamente nulla nei suoi confronti, e che forse era andato a letto con lui per pena. Ma faceva male, non poteva di punto e in bianco cancellare quella nota di tristezza e vuoto che annebbiavano il suo cuore e la sua mente.

E con ciò, sospirò, lasciando cadere le lacrime non più trattenute, che bagnarono prontamente quel viso pallido macchiato dalla sofferenza che lo stava dilaniando.

In quel momento voleva sparire da lí, dalla faccia della terra. Essere trasparente e senza essere scalfito, esattamente come quell'aria che pian piano stava abbandonando i suoi polmoni.

« Ma... Maki » .
Mormorò il giovane Alpha.

« T-ti sei sposato. P-perché ? Sai a cosa stai andando in-incontro vero ? Lo s-sai ? » singhiozzò il ragazzino, immobilizzato dallo shock e dal dolore sul posto, il corpo scosso da tremori e con i pugni stretti lungo le gambe.

Nial, restò a bocca aperta per quella situazione creatasi e per quella rivelazione, sentendo dentro di sé solo tanta soggezione e curiosità mista a turbamenti percorrergli le viscere, poi spostando lo sguardo verso suo marito, chiese« C-cosa significa questo ? »

« Niente Nial. E tu Maki cerca di non preoccuparti così tanto. Sono solo tutte scioccherie » e detto ciò, si avvicinò a Nial, circondandogli un braccio alle spalle « E si é mio marito » aggiunse.

« T-tolgo subito il disturbo. Ma ti prego d-di stare attento, D- Dylan » salutò con una nota di smarrimento.

Dylan abbassò la testa, ignorandolo apertamente.

« Ma Dylan ».
Un piccolo imploro fu quello che uscì da un Nial totalmente scioccato da quella freddezza, ma poi notando lo sguardo assorto nel vuoto dell'altro, richiuse la bocca .

Perché Dylan era cambiato così radicalmente ? E cosa stava diamine succedendo ?

***

« Nath, mi dici cosa stai dicendo e poi é il tuo migliore amico, come puoi fargli una cosa del genere ? Se lo farai potresti anche non essere più perdonato. É questo quello che vuoi per davvero ? » Chiese con tono alterato il cugino, che con uno sguardo glaciale lo guardava con sdegno.

« Lo faccio solo per il suo bene e un giorno lo capirà. Voglio che facciate subito fuori quell'insulso beta » ordinò serio e voltandogli le spalle.

« No. Non lo farò » .
Ringhiò .

« Bene. Dato che al momento hai deciso così, sistemerò tutto con le mie mani » allontanandosi di un poco, guardò con promessa dritto davanti a sé, ignorando il cugino frastornato dietro di sé.

Avrebbe pianificato un piano e subito. Quell'intralcio che avrebbe solo provocato dolore e morte doveva essere eliminato, avrebbe salvato Dylan.




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