~덜어지다~
C'è un angelo nel cielo, è piccolo, come un puntino, vola in mezzo alle nuvole e... piange? Perché piange? Cosa c'è che non va? Qualcuno ti ha fatto male?
Voli così bene da sembrare spensierato e invece la tua mente è piena di pensieri oscuri, tristi, che mi fanno quasi paura.
Avvicinati, dimmi che cosa è successo, raccontami la tua storia, magari starai un po' meglio. Quelle lacrime stonano così tanto con i tuoi capelli lucenti e i tuoi occhi azzurri come il mare, vorrei poterle spazzare via insieme al tuo dolore. Di cosa soffri piccolo angelo del cielo? Chi ti fa stare così male da piangere, solo, nel cielo?
A guardarci bene il tuo modo di volare è diverso, non è felice, è frenetico. Sembra quasi che tu stia avendo un incubo ad occhi aperti. Piccolo angelo dimmi cosa ti passa per la testa mentre ti guardi intorno, con gli occhi ofuscati dalle lacrime e inizi a girare in torno, come se stessi cercando qualcosa. Cosa cerchi? Posso aiutarti? Magari se ti avvicini a me posso darti ciò che cerchi, posso aiutarti a trovarlo, posso aiutarti a trovare un po' di serenità, ma tu non scendi, resti lì, ti fermi, sospeso tra le nuvole, e sorridi. Quel sorriso è così strano, è così triste, arrabbiato, rassegnato, che fa paura. Le tue ali rallentano e tu inizi un'inesorabile discesa verso terra, ma eri così in alto che ad un occhio poco attento risulteresti fermo. Un'altra lacrima scende sulla tua guancia ma tu non sembri neanche accorgertene, sorridi ancora di più, quasi a voler stirare le tue labbra fino a strapparle, poi avvicini le dita alle guancie e allunghi ancora di più la bocca, deformando la faccia in un'espressione che ormai non sembra neanche più un sorriso. Fai paura, devo ammetterlo, ma mi stai facendo venire ancora più voglia di sapere cosa passa nella tua testa, cosa ti fa soffrire fino a questo punto. Chi ti ha fatto del male, voglio che soffra come ha fatto soffrire te.
Resti in quella posizione ancora per qualche secondo e poi crolli, ti chiudi, con le gambe vicino al petto e le braccia che le avvolgono, come in un abbraccio, piangi, tantissimo, il sorriso è scomparso, e stai semplicemente lì, chiuso in te stesso, a sfogarti. Fai bene sai, a sfogarti, ma forse dovresti sfogarti con qualcuno, non da solo, perché rischi di farti male così. Magari se parlassi con me, riusciresti a rilassarti, a pensare chiaramente, ti prego, respira, insieme a me, calmati, ecco, così, calmo, va tutto bene. Ti vedo, inizi a rilassarti e ti guardi intorno ancora spaesato. Cosa cerchi ora? Ecco, i tuoi occhi si illuminano, anche se sembra una luce che nasconde tanta tristezza, e trovi ciò che stavi cercando. Una fune? La sleghi dai tuoi fianchi e metti la piccola ampolla che pendeva da essa nella collana che porti al collo. Cosa vuoi fare con quella fune, mi chiedo, senza smettere un attimo di osservarti con attenzione, poi ti vedo che risali, di nuovo in mezzo alle nuvole più alte e poi le tue ali si chiudono e mentre cadi, sempre più velocemente, leghi la fune in modo da bloccare le ali, l'unico modo che hai per salvarti. Ti guardo, triste, e ti saluto con la mano. Mi sorridi, un sorriso vero, un sorriso finalmente tranquillo, e chiudi gli occhi, precipitando, felice.
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𝘗𝘙𝘐𝘔𝘜𝘓𝘌 𝘌 𝘍𝘐𝘖𝘙𝘐 𝘋𝘐 𝘊𝘐𝘓𝘐𝘌𝘎𝘐𝘖
Short Story𝙻'𝚎𝚗𝚗𝚎𝚜𝚒𝚖𝚊 𝚛𝚊𝚌𝚌𝚘𝚕𝚝𝚊 𝚍𝚒 𝚘𝚗𝚎-𝚜𝚑𝚘𝚝 𝚙𝚎𝚛 𝚌𝚞𝚛𝚊𝚛𝚎 𝚕𝚊 𝚖𝚒𝚊 𝚍𝚎𝚙𝚛𝚎𝚜𝚜𝚒𝚘𝚗𝚎