~히스~
Sono sempre io, qui, solo, a scrivere brevi storie che mai nessuno leggerà. A sporcare questa carta di seconda mano di un inchiostro di ancor peggior livello, con una penna che avrei dovuto cambiare almeno 10 anni fa. Sono sempre io, qui, solo a guardarmi in giro, facendo finta di cercare ispirazione, ma in realtà è già tutto lì, basta solo scriverlo, ma la mia mano è stanca, la mia testa fa fatica a generare parole, le immagini sono più semplici, peccato che sia impossibile per me disegnare, sono costretto alla dannazione della scrittura. Gioco con la mia penna distrutta, la guardo, non ho la forza di iniziare un altro racconto ma tu sei lì, nella mia testa, e vuoi esistere, almeno su quel pezzo di carta. Hai ragione, ne hai il diritto come tutti quelli di cui ho scritto, ma sono davvero stanco, sono esausto, le parole sono sempre quelle, il tempo della narrazione, la lunghezza dei racconti, è tutto così uguale, è tutto così monotono, ma ne ho così bisogno che non ne posso fare a meno, e allora prendo un'altra tazza di caffè filtrato, il più economico che ci sia, alzo il volume della musica e tu diventi l'unica cosa che ho in testa, prendi vita, inizio a chiedermi chi sei, che ci fai lì, su quel molo tutta sola a guardare il lago, e d'improvviso, ecco, la pioggia che scroscia e bagna i tuoi capelli e la tua mantellina gialla. Ti metti il cappuccio, ridi e inizi a saltellare in giro. La pioggia è così bella per te, anche questo devo dirlo, ma stai attenta a non scivolare per favore. Come? Ora hai freddo? Capisco, sai forse dovresti tornare a casa, ma non vuoi, adori troppo la pioggia. Come posso essere così veloce? Come posso scrivere tutte queste emozioni in un racconto che abbia una logica, che sia almeno leggibile e che magari anche con una scrittura comprensibile? È impossibile, lo è sempre stato, e quindi ognuna delle storie che scriverò sarà solo una brutta copia di tutte quelle genti che passano nella mia mente, per pochi minuti, per poi sparire e magari tornare dopo mesi e mesi. Come posso io riuscire a dire tutto, a non lasciare nessun dettaglio indietro, in modo da non sentirmi in colpa? Non credete che sia un compito troppo difficile per un povero uomo qualsiasi come me?
Ecco, te ne sei già andata, basta una piccolissima distrazione e tu sei sparita, di te solo parole d'inchiostro su un foglio A5. Quando ve ne andate così ci rimango sempre male, anche se sono anni che lo fate. Io ci provo a concentrarmi di nuovo, a continuare la storia, ma il massimo che riesco a fare è rivivere quelle cose che ho già scritto, e non è bello come la prima volta, è solo frustrante, perché non ci sono più quei dettagli che non ho fatto in tempo a scrivere, e io divento il solo lettore delle mie storie, divento uno qualunque di nuovo, uno che non sa cosa c'è dietro a quelle parole, uno che non ricorderà mai quella bambina che adorava la pioggia come la ricordavo io, se mi permettete questo assurdo. Io senza questa gente non sarei nulla, loro sono la mia essenza, e a volte vorrei tenermeli tutti per me, ma non posso, loro vogliono uscire e io non riesco a contrastarli, e così sono sempre io, qui, solo, a scrivere brevi storie che mai nessuno leggerà.
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𝘗𝘙𝘐𝘔𝘜𝘓𝘌 𝘌 𝘍𝘐𝘖𝘙𝘐 𝘋𝘐 𝘊𝘐𝘓𝘐𝘌𝘎𝘐𝘖
Short Story𝙻'𝚎𝚗𝚗𝚎𝚜𝚒𝚖𝚊 𝚛𝚊𝚌𝚌𝚘𝚕𝚝𝚊 𝚍𝚒 𝚘𝚗𝚎-𝚜𝚑𝚘𝚝 𝚙𝚎𝚛 𝚌𝚞𝚛𝚊𝚛𝚎 𝚕𝚊 𝚖𝚒𝚊 𝚍𝚎𝚙𝚛𝚎𝚜𝚜𝚒𝚘𝚗𝚎