UNDICI

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Una volta passato il weekend, finalmente sua madre è venuta a riprendersi Izuku. Sono stati due giorni abbastanza tranquilli, certo è che prendersi cura di un moccioso di quattro anni non è affatto facile, ma fortunatamente per lui Deku è un bambino tranquillo a cui bastano poche parole per addormentarsi.
"Moccioso, spero per te che ti sia comportao bene con Izuku"
"Cosa credi, eh, vecchiaccia? Che non sia capace di prendermi cura di un moccioso?"
"Beh, lo chiami moccioso, vedi un po' tu. E poi non chiamarmi in quel modo"
"Anche tu mi chiami moccioso, vorrei fartelo notare"
"Touchè. Comunque, sono venuta a riprenderlo così lo riporto a casa."
"Prima vorrei parlarti, vecchia. Si tratta di Deku"
"E' grave?"
"Non gli è successo un bel niente, non preoccuparti. Devo solo chiederti una cosa"
"Okay, sediamoci. Gli altri dove sono?"
"Sono tornati a casa per il weekend, torneranno stasera perciò siamo soli fortunatamente"
Si siedono sul divano mentre parlano e lui sta pensando al modo in cui chiederle quello a cui sta pensando da giorni. Non sa come fargliela, è difficile anche per lui capire perchè gli frega tanto di una semplice frase. Ma sa perfettamente che dietro a quella frase si nascone un segreto che dovrebbe sapere.
"Allora? Cosa c'è di tanto importante da chiedermi che riguarda Izuku?"
La guarda negli occhi, tira un sospiro ed inizia a parlare.
"La sera della sua scomparsa, ormai settimane fa, hai detto una frase che per tutto questo tempo mi è rimasta in testa e a cui non riesco a smettere di pensare"
"Sarebbe? Non mi ricordo"
La guarda, cercando di capire se sta dicendo la verità o se sta solo cercando di sviare il discorso
"Hai detto una cosa come <c'è un motivo se ci preoccupiamo così, nonostante sappia difendersi. C'è un dannato motivo>" e mentre dice queste parole, la vede sgranare gli occhi, capendo che finalmente sua madre ha capito di che sta parlando "qual è questo motivo"
"Katsuki..." e la guarda stupito.
Raramente sua madre lo chiama per nome e lo fa solo quando è seria o quando il motivo è serio.
"E' una cosa di cui non posso parlare, soprattutto a te. L'ho promesso" continua
"A chi l'hai promesso?"
"A Izuku. Gli ho promesso che non te ne avrei mai parlato, per qualsiasi motivo"
"Io necessito di saperlo, necessito di sapere questo motivo"
"Poi lo avrai sulla coscienza Katsuki, è meglio di no"
"Mamma" e la vede strabuzzare gli occhi, non la chiama mamma da quando era piccolo "Per favore, mi sto scervellando per capirlo. Mi rimarrà sulla coscienza? Me ne farò una ragione, ma per favore ho bisogno di saperlo"
La vede pensare, mentre lo guarda negli occhi, e poi sospirare. Forse si è decisa a parlargliene.
"Quando Izuku aveva si e no 5 o 6 anni scomparve. Sua madre era terrorizzata, non lo trovava e tu quel giorno eri tornato dal parco senza di lui e pure arrabbiato. Capimmo, io e tuo padre, che doveva essere successo qualcosa tra voi due, qualcosa che ha spinto Izuku a non tornare a casa"
E' stupito, la sta guardando con un'espressione che deve aver fatto paura pure a sua madre dato il suo poggiare una mano sulla propria.
"Continuavo a ripetere a Inko che andava tutto bene, che Izuku sapeva la strada del ritorno dal parco e che sarebbe tornato, ma non lo fece. Non tornò. Inko mi ha richiamato la sera, verso le otto, dicendomi che non era tornato, che era preoccupata e quindi decidemmo di raggiungerla. Ti abbiamo messo a letto e aspettato che ti addormentassi e poi uscimmo. Decise di venire anche tuo padre ad aiutare Inko, perchè aveva capito, vedendo lei, quanto fosse difficile crescere un figlio da sola. Ecco perchè tuo padre tiene così tanto a Izuku, per lui è come un figlio. Quando la incontrammo era nel bosco ad urlare il nome di Izuku e ci unimmo insieme a lei. Fu dopo due ore che sentimmo la sua voce: urlava, chiedeva aiuto e non sapemmo che fare. Ci guardammo negli occhi e corremmo verso il suono."
Continua a guardarla mentre racconta e gli stanno venendo un sacco di brividi, il solo pensiero che gli sia successo qualcosa di grave lo manda in bestia. Ma non capisce il perchè di questo.
Sua madre di ferma un attimo dal racconto, sospira e si alza, andando verso la cucina tornando, poi, con due bicchieri d'acqua "Sei sicuro di voler continuare? Non è facile"
"Si, vecchia. Continua" le dice, mentre lei alza gli occhi al cielo.
"Quando arrivammo al suono vedemmo un uomo, grande e grosso, che teneva per il collo il piccolo Izuku, che tentava di difendersi, di ribellarsi senza però alcun risultato. Quell'uomo continuava a dirgli di stare zitto, che l'avrebbe ucciso se non avesse fatto silenzio e di stare buono. Ma izuku non gli dava retta, continuava a ribellarsi, a calciare, a tirargli inutili pugni sulle braccia. Inko, com'è giusto che sia, non resistette più e decidette di intervenire. Usò il suo quirk, per quanto utile potesse risultare e noi l'aiutammo. Sai benissimo che io e tuo padre non usiamo quasi mai i nostri quirk e che rispettiamo le regole, ma era necessario usarli. Riuscimmo a liberarlo, con non poca fatica, solo quando si distraette l'uomo a causa del suo telefono. Riuscii a convincere Inko a portarlo in ospedale, ma forse era meglio non farlo dato le conseguenze: aveva ricevuto non sappiamo quanti pugni, calci; aveva una costola fratturata, che col tempo fortunatamente si è sistemata da sola; e la parte più difficile tra tutte: era stato violentato più e più volte da quell'uomo. Al suo risveglio, la notte, ci ha raccontato com'è andata: il pomeriggio aveva litigato con te, in realtà tu gli avevi urlato in faccia ma non si ricordava il motivo, e non voleva tornare dalla madre in quelle condizioni, non con la faccia rigata dalle lacrime e con un livido in faccia perchè caduto, perciò aveva deciso di nascondersi per un po' e poi tornare a casa una volta tranquillizzato, ma che quell'uomo l'aveva trovato prima ancora che decidesse di tornare indietro. Non ci disse più nulla, ma non fu difficile per noi capire che si ricordava ogni cosa, ogni movimento e ogni dolore che quell'uomo gli aveva causato. Anni dopo, una volta raggiunti i 10 anni, mi fece promettere di non dirti assolutamente niente."
Sta tremando ed è l'unica cosa che è in grado di fare in quel momento.
Stenta a crederci, a credere che qualcuno potesse aver fatto del male ad un bambino come Izuku, ad un bambino sempre sorridente e gentile con tutti.
Non sa cosa dire, ha gli occhi lucidi e sua madre lo nota. Cerca di accarezzargli la guancia, ma lui si sposta.
Si alza e inizia a fare avanti ed indietro tirandosi i capelli
"Katsuki, calmati"
"Come... COME FACCIO A CALMARMI, VECCHIA. PER COLPA MIA. A CAUSA MIA IZUKU HA PASSATO QUELLO ED IO COME PRETENDO DI VOLER DIVENTARE UN EROE SE IO IN PRIMIS HO CONTRIBUITO A ROVINARE UNA VITA? E NON UNA QUALSIASI VITA, MA QUELLA DI IZUKU, DEL MIO AMICO DI INFANZIA, DEL BAMBINO CHE MI HA SEMPRE SEGUITO OVUNQUE, NON SMETTENDO NEMMENO DA RAGAZZINO. COME FACCIO A VIVERE SERENAMENTE ADESSO?"
"Katsuki calmati. Nonè stata colpa tua se quel bastardo ha deciso di far male ad Izuku. Non è assolutamente colpa tua. Pensi che Izuku sia così stupido da venirti dietro, da seguirti, se solo avesse pensato fosse colpa tua? Pensi davvero che l'avrebbe fatto? Non è colpa tua, moccioso. Non addossarti colpe che non hai. Perchè pensi che Izuku mi avesse chiesto di non dirti nulla? Non voleva che tu iniziassi a pensare ciò che stai pensando ora. Ed io ho appena rotto quella promessa, non farmene pentire."
L'ascolta, fa un respiro profondo e si siede di nuovo accanto a sua madre, mettendosi le mani tra i capelli.
"Che ho fatto, mamma?"
"Nulla, Katsuki. Tu non hai fatto nulla. Ti vuole bene, voglio che tu lo sappia. Te ne ha sempre voluto, sempre."
Non sentono la porta aprirsi e nemmeno delle persone entrare.
"Anche adesso te ne vuole, Bakugou."
Si girano entrambi, sia lui che sua madre, e vedono gli amici di Izuku dietro di loro.
"Avete sentito tutto?" chiede sua madre
"Assolutamente no, signora. Abbiamo sentito solo l'ultima frase"
"Sarà meglio per voi, quattrocchi, faccia tonda e bastardo a metà. Ci siamo intesi? Se scopro che in realtà avete sentito tutto vi faccio a pezzi"
"Bakugou, tranquillo. Abbiamo veramente sentito solo l'ultima frase" gli conferma Todoroki.
"Come fate a dire che Izuku gli vuole ancora bene? Non che io ne dubiti, ma come fate ad averne la certezza?"
"Beh" inizia a parlare Uraraka "ogni tanto capita che parliamo dei nostri compagni di classe tra di noi e più volte Izuku ha affermato che nonostante il tuo carattere, Bakugou, sei una brava persona e che lo ha sempre saputo, nonostante tutto. Ci ha più volte detto che ti vuole bene, anche se ha la sensazione che invece tu lo odi. Ma lui non riesce ad odiarti, non c'è mai riuscito."
Spalanca gli occhi.
Non aveva idea che Izuku pensasse ciò di lui, non dopo tutto quello che gli ha fatto passare.
"Io... io non lo odio, non credo di averlo mai fatto" afferma, arrossendo e distogliendo lo sguardo da tutti, notando con la coda dell'occhio il sorriso di sua madre.
"Vecchia, vieni a riprenderlo domani mattina."
"Cosa? E perchè mai?"
"Davvero mi chiedi il perchè?" e la guarda negli occhi. Sua madre gli sorride e lo abbraccia e lui, anche se titubante, ricambia.
"D'accordo. Ci vediamo domani mattina alle otto, prima che comincino le lezioni, sii puntuale, perchè devo andare al lavoro e non posso fare tardi"
"Si, ci vediamo domani. Ciao vecchiaccia"
"FIGLIO INGRATO, NON CHIAMARMI IN QUESTO MODO" gli urla uscendo dalla porta.
Lui, dando una spallata a Todoroki, si avvia verso la stanza e, esitando, apre la porta notando il piccolo Izuku dormire sereno nel lettino che gli hanno portato.
Dopo essersi messo il pigiama, prende in braccio Deku e se lo porta nel letto con lui, sdraiandosi al suo fianco.
"Te lo prometto, Izuku. Ti prometto che da oggi in poi ti proteggerò, da tutto e da tutti. E continuerò a farlo, anche quando avremo trovato il modo di riportari come prima. Non permetterò che ti riaccada qualcosa di simile e non permetterò a nessuno di toccarti con un dito." sospira prima di aggiungere un'ultima parte, che non ha mai detto a nessuno.
"Ti voglio bene, nerd. Te ne ho sempre voluto, nonostante tutto"





















#ANGOLOAUTRICE
eccomi qui.
Vi chiedo però di non commentare ogni volta con "il continuo?"
so di dover scrivere il continuo, ma ho 20 anni e ho un sacco di cose da fare, abbiate pietà e capitemi.
se volete commentare fatelo scrivendomi cosa ne pensate del capitolo o della storia in generale o facendo anche delle supposizioni su come andrà avanti

Baby || BakudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora