Buio più totale

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Torna a casa, stanco, dopo una giornata di allenamenti e anche di divertimento con gli amici. Ha deciso di tornare a casa per il fine settimana perché non torna da un po ed è preoccupato per sua madre, ha paura che non riposi abbastanza o come dovrebbe dopo il lavoro. Facendo il medico, sua madre fa turni diversi, ovviamente capita che li fa anche la notte. È quasi sul punto di arrivo, deve solo girare a sinistra per unultima volta e poi è finalmente arrivato, ma qualcosa, chiamiamolo pure sesto senso, lo blocca e lo fa dubitare, lo fa indietreggiare di due passi spaventato.

No. Non è spaventato. È confuso, non sa cosa il suo corpo stia facendo o stia cercando di dirgli. Lunica cosa che comprende è che crede di essere in pericolo: sente i brividi, ha un leggero senso di nausea, sente un po la testa girare. Sono tutte emozioni che ha già percepito prima, anche più di una volta, sfortunatamente (è ben consapevole di tutte le volte che finisce nei guai). Continua a non capire cosa stia succedendo, fino a quando sente dei passi che si alternano dallessere leggeri e lessere pesanti, come se stesse zoppicando. Ma sente anche un altro rumore: come se qualcuno si stesse grattando, tormentato continuamente da prurito.

"Ci rivediamo di nuovo, Izuku Midoriya".

E sa per certo a chi appartiene questa voce. Lha sentita più volte e solo adesso ricollega tutti quei rumori che sentiva e quelle brutte sensazioni. Tomura. È un villain con cui ha avuto molte volte a che fare: la prima volta a scuola, poi in montagna ed infine al centro commerciale. Non l'ha mai lasciato stare, pensa che se la sia presa con lui solo per il suo cercare di aiutare tutti.

"Tomura" risponde, indietreggiando un po' "cosa ci fai qui? E soprattutto, perché sei qui? Non cè niente nei dintorni, come mai hai riposto la tua attenzione a questo quartiere?" continua. È solo nervoso e sta cercando di prendere tempo solo per capire quello che deve fare. Non capisce più nulla, il panico lo sta assalendo, ma allo stesso tempo sta cercando di non darlo a vedere, ma soprattutto sta cercando di concentrarsi il più possibile. Si guarda anche attorno, rischia di far uccidere tutte le persone del quartiere se non sta attento.

Ripone nuovamente lo sguardo su Tomura. Gli sembra tranquillo, non si gratta più, lo sta osservando (come se stesse studiando ogni sua minima parte del corpo). Come se sapesse già come andrà a finire, come se non si aspettasse un cambio di piani. È sicuro del suo piano e questo lo agita ancora di più. Non sa cosa pensare, non sa se è solo, non sa cosa aspettarsi.

Izuku cerca di rimanere il più tranquillo possibile, anche perché è un eroe o, perlomeno, sta studiando per esserlo. E che razza di eroe aspira ad essere se prima non riesce a salvare sé stesso?

"Beh, ragazzino. Ho puntato la mia attenzione su questo quartiere per te, ovviamente? Che altro avrei dovuto volere da questo misero quartiere? Di certo non volevo dondolarmi sulle altalene di quel parco" gli risponde. E gli ha risposto con tale tranquillità che ad Izuku è venuta la pelle doca. L'ha detto come se fosse stata la cosa più normale del mondo, come se fosse stato anche solo uno stupido a chiederlo.

"Ma mi dispiace, ma non sono venuto per fare due chiacchiere, Izuku. Per quanto mi piacerebbe, sono qui per portarti in un posto molto bello, almeno per me. Possiamo pur sempre fare due chiacchiere lì se ti andrà, va bene? Ma se continuo a parlare e a non fare nulla, qualcuno qui con me potrebbe arrabbiarsi parecchio, anche se è solo un mio sottoposto" continua.

Chi cè qui con lui? Questa è lunica domanda che ha per la testa, che gli rimbomba, che continua a suonargli come se fosse un eco.

"Dove mi vuoi portare? Non sarebbe meglio uccidermi qui? Nel mio quartiere? Dove mia madre potrebbe trovarmi in fretta?" gli chiede, cercando di estrapolargli più informazioni possibili, nonostante sappia che non parlerà, non dirà nemmeno una sola parola per sbaglio.

"Sarebbe troppo facile, Izuku. No, voglio fare in modo che tu e chi ti sta intorno soffriate. Uno ad uno. Dovete provare un dolore allucinante. Non è divertente ucciderti qui, anche se potremmo vedere il dolore negli occhi di tua madre. Quello si che sarebbe divertente. Mocciosetto, voglio fare in modo che tutto il mondo ti veda fare del male alle persone a cui vuoi bene, senza che tu possa fare qualcosa? Stai capendo cosa vorrei fare, si? Voglio far in modo che non sia io a doverti uccidere, ma che siano loro a farlo, mio caro. Voglio che capiscano che non cè altra soluzione, che si disperino nel trovare una via duscita e cercare un altro modo. Voglio vedere il loro dolore negli occhi quando comprenderanno che non esiste questo altro modo e che per sopravvivere devono ucciderti. Voglio che abbiano solo due scelte: morire o ucciderti"

E crede di aver capito, Izuku, a cosa aspira. E spera tanto di sbagliarsi perché, se dovesse andare in porto una cosa del genere, sarebbe morto lui, ma soprattutto tutti gli altri.

"Un nomu quindi? Volete farmi diventare una cosa come quelli?" chiede e deve ammettere che, questa volta, un filo di terrore si è sentito

"Vedo che hai compreso, moccioso. Quanta intelligenza sprecata, sei sicuro di non voler entrare nella mia squadra? Saresti molto più utile di certi soggetti. Ma la risposta immagino sarà no. Ecco perché ti trasformerò in un nomu, lunico modo per divertirmi se non sei nella mia squadra"

Sta tremando, terrorizzato e non ha paura di ammetterlo. Sa di essere finito in un grosso guaio, irrisolvibile e di sicuro non riuscirà a difendersi e neppure a chiamare aiuto. Quindi sa benissimo che lo porteranno via e avere la consapevolezza che probabilmente non vedrà mai più sua madre lo porta ad agitarsi ulteriormente. Sa benissimo che ce la farà ad andare avanti nella vita, ma dopo aver perso suo marito (nonché suo padre) non sa se riuscirebbe a riprendersi in fretta dopo che avrà perso anche il figlio.

"Tomura, ce la fai? Ti ricordi come si fa il tuo lavoro da villain? Ti sei rincoglionito in una botta e hai bisogno di una mano? Sei un coglione? Non rispondere a questa ultima domanda, che sappiamo tutti la risposta. Hai finito il the che ti stavi prendendo? Perché ci stai mettendo davvero tanto per prendere un ragazzino di prima superiore"

Questa voce la riconosce. Perché Dabi è qui? Non bastava Tomura?

"Dabi, perché diamine sei uscito? Ti avevo avvisato che probabilmente ci avrei messo un bel po, no? Quindi perché uscire?" parla Tomura.

"Perché forse ci stai mettendo letteralmente mezzora? Va bene un po di tempo, ma non è un amico con cui fare quattro chiacchiere, Tomura. È un nemico che devi catturare. Raccontargli poi il piano, ti sei rincoglionito veramente? Ma ti è andato in fumo il cervello? Catturalo e basta, non attaccherà mai perché lhai terrorizzato" risponde Dabi.

Non pensava che il suo terrore si vedesse anche allesterno. Non pensava di essere un libro aperto, ma effettivamente non è mai stato così terrorizzato in vita sua. Mai. Ma nemmeno il tempo di fare qualcosa che viene colpito alla testa ed Izuku non sente più nulla e cade a terra. Buio più totale.






#ANGOLOAUTRICE

Hello! Quanto tempo! So che è passato parecchio tempo: adesso sono al secondo anno di università, i miei interessi si sono spostati verso altro. Ma avevo promesso che questa fanfiction l'avrei riscritta per bene, fino ad arrivare ad un punto. Quindi, datemi tempo e avrete quello che desiderate.
Non so nemmeno se la notifica della riscrittura dei capitoli arriva lol. Piano piano modificherò anche gli altri.
Questo è il primo e ditemi cosa ne pensate!

Baby || BakudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora