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Lei era l'ultima persona che non mi sarei mai aspettata di riveredere: Soraya stava in piedi di fronte a me con quel sorriso familiare che mi riscaldò il cuore e con le braccia aperte aspettando che io la stringessi.

Mi strinsi a lei più forte che potevo inalando il profumo floreale dei suoi capelli e lasciai le mie lacrime cadere lungo le mie guance.

Mi staccai e fissai i suoi occhi scuri scintillanti. «Hey, tutto okay? Perché sei qui?» ci sedemmo sulle sedie blu ed afferrai la sua mano. «Zayn...Zayn ha perso la memoria» singhiozzai e Soraya mi strinse a sè.

«Mi dispiace, mi dispiace tanto, Mia» annuì sul suo petto bagnandolo con le mie lacrime salate. «Come è successo?» le raccontai tutta la storia di Jemey ed anche del fatto accaduto al bar con quella ragazzina. Mi strinse ancora di più quando terminai e mi guardò negli occhi. «Devi restare forte Mia, okay? Lì dentro i medici stanno facendo il possibile e stai tranquilla che Zayn non si dimenticherà facilmente di un angelo come te.» Sorrisi alle sue parole ed annuì.

Io non sono un angelo, non lo sarò mai, volevo dirle invece chiesi perchè si trovasse anche lei lì.

«Sono incinta» disse ed i suoi occhi si illuminarono, raggianti. Sorrisi e l'abbracciai ancora, felice in quel momento di non essere sola, e felice per lei che stava per avere una piccola Soraya o un piccolo Amir che avrebbe gattonato sul pavimento di casa.

«Dov'è Amir, ora?» chiesi, cercando di non pensare a Zayn che si trovava a pochi metri da me, lottando per la vita e la morte.

«È al piano di sotto, vorrei fartelo conoscere. » annuì dicendole che mi sarebbe piaciuto molto e proprio in quel momento, un medico uscì dalla stanza di Zayn con un mezzo sorriso.

«Mrs. Malik?» annuì alzandomi di scatto. «Bene, suo marito è sveglio, ma purtroppo ha perso la memoria, come avrebbe dovuto purtroppo succedere. Dovrebbe andarci piano, Zayn ricorda soltanto il suo nome e di avere una figlia. Il resto è andato, sparito, non ricorda più niente. Di certo, farà la terapia ogni giorno e vedrà che passo dopo passo si ricorderà anche di lei.» lo abbracciai stringendolo e piansi ancora volendo vedere l'uomo della mia vita, l'uomo che aveva rubato il mio cuore con uno schiocco di vita, l'uomo che è entrato a far parte della mia vita in un battito di ciglia.

Ringraziai il dottore e salutai Soraya con un abbraccio dicendole che l'avrei incontrata poco dopo.

Avanti Mia, dovrai riconquistare il cuore di Zayn per la seconda volta.

Afferrai la maniglia ed aprì la porta , entrando dentro.

Zayn's pov.

Aprì gli occhi sentendo la porta della stanza aprirsi. Mi ritrovai davanti una ragazza con dei capelli rossi fiammeggianti, gli occhi pieni di lacrime ed un sorriso affettuoso stampato sul suo viso. Stava appoggiata alla porta con le braccia incrociate al petto.

Non era di certo un'infermiera.

Mi sedetti di malavoglia con la schiena appoggiata al cuscino e la guardai, sentendomi a disagio con una sconosciuta nella stessa stanza. «Ciao» disse e si avvicinò con cautela, sedendosi alla poltrona accanto a me.

«Ciao» risposi notando il suo disagio quando abbassò lo sguardo torturandosi le dita. Sorrisi. «Hai sbagliato stanza?»

Lei rise guardandomi con i suoi occhi luccicanti. «Non ho per niente sbagliato stanza, Zayn Malik.» il suo sorriso era qualcosa di spettacolare.

«Bene, quindi mi conosci, ma io non conosco te.» notai il suo sguardo rattristarsi ma cercò di nasconderlo abbassandolo.
«Beh, cosa ricordi, allora?» chiese con sguardo assente.

«Che mi chiamo Zayn Malik e che sono padre. Non ricordo il nome di mio figlio...o di mia figlia.» chiusi gli occhi cercando di ricordare, ma quello che vidi furono solo macchie nere che offuscarono i miei ricordi.

«Hai una bambina bellissima. Si chiama Sophie» disse la ragazza sorridendomi. «Davvero? Posso vederla?» aprì gli occhi di scatto ma lei scosse la testa. «Non è qui al momento, pensa che tu stia lavorando»

«Quindi, mi chiamo Zayn Malik ed ho una bambina bellissima che si chiama Sophie. Hai detto che pensa io stia lavorando, che lavoro faccio?» in un contesto diverso sarebbe stata una domanda sicuramente divertente, ma la ragazza non smise un secondo di sorridere. Aprì bocca per rispondere ma io la fermai, «Scusa, sono un idiota. Posso chiederti chi sei?»

Abbassò lo sguardo e rispose sussurrando :« Sono Mia. Mia Jackson, ero diciamo, la tua migliore amica» non incontrò il mio sguardo e lo distolse immediatamente quando io cercai di coglierlo.

«Davvero? Ci conosciamo da molto tempo allora.» lei annuì borbottando fra sè ma non mi permisi di chiederle di ripetere cosa avesse detto. «Stai bene?» chiesi afferrandole la mano ma lei la tirò via di scatto.

Buttai la testa all'indietro chiudendo gli occhi ma li aprì di scatto quando sentì i suoi singhiozzi. «Hey, Hey, è tutto okay. » le afferrai di nuovo la mano e questa volta non la tirò via

«Non è tutto okay, Zayn. Io ti...io ti voglio bene, ma proprio tanto, e mi distrugge vederti così, mi distrugge sapere che non ricordi niente di me, dei momenti che abbiamo trascorso insieme, di quello che hai fatto per me ed Oliver-» si interruppe; i suoi occhi erano sgranati , impauriti e si alzò di scatto. «Mi..mi dispiace è troppo da sopportare per te. Riposati, io sono qua fuori se hai bisogno di me.» aprì la porta di scatto e ne uscì fuori lasciandomi con una domanda.

Chi era Oliver?

Mia's pov.

Uscì fuori e crollai a terra appoggiata con la schiena alla porta e le braccia strette intorno alle gambe. Zayn non ricordava niente, non ricordava di come ci eravamo amati follemente da dimenticare tutto il resto, da dimenticare Danny e le sue porcherie.

La tua migliore amica, Gli avevo detto, ma non potevo certo dirgli di essere la sua ragazza che voleva sposarlo!
Dovevo riconquistarlo di nuovo, dovevo farmi amare di nuovo da lui come un tempo.

Soraya non si vedeva intorno così decisi di entrare di nuovo nella stanza di Zayn. I suoi occhi erano chiusi e respirava tranquillamente: stava dormendo.

Mi sedetti sulla poltrona e gli afferrai la mano.

Tanto non può sentirti se sta dormendo, digli tutto quello che provi.

«Mi sento un idiota, Zayn, proprio un idiota. Sai, noi due un tempo avevamo lottato contro il padre di mio figlio, che lo voleva portare via da me. Abbiamo lottato ma la lotta ancora non è finita, se non ci sei tu con me. Io e te ci amavamo così intensamente ed io alla fine capì per davvero che avrei voluto che il padre di Oliver fossi stato tu. Vedevo ogni giorno come ti comportavi con Sophie, come la prendevi e la facevi girare in aria come fosse una bambola e lei rideva, Dio, la sua risata ti riscalda il cuore, proprio come fa la tua. Ti amo Zayn, e spero che un giorno te lo ricorderai»

Lasciai la sua mano e chiusi gli occhi ma iniziai a tremare quando Zayn afferrò la mia di mano, e capì che aveva appena ascoltato tutto.

Parents || Zayn Malik (in revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora