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Mia's pov.
Il secondo giorno al lavoro era andato bene. Ho fatto amicizia con Caroline, mi ha confessato di aver un debole per Zayn, ma sta uscendo da un pò di giorni con Simon. Quel Roy non si è fatto vedere, per fortuna, e Zayn mi 'costringeva' a eliminare delle riunioni al posto suo.
Come dire, la settimana era passata in un lampo, dovevo fare sempre le stesse cose, e la maggior parte del tempo stavo con Oliver.
La sera era arrivata, le valige le avevo sistemate, eravamo appena arrivati all'aeroporto. Scendemmo dalla macchina e salutammo le hostess che ci salutarono con un sorriso strabiliante. Salimmo le scalette e Zayn si sedette su un divanetto in pelle. Io rimasi ad osservare l'aereo mentre i due bambini iniziavano a giocare su un divanetto.
«Che c'è? Sei rimasta incantata?» Disse Zayn mettendo le braccia intorno la spalliera del divano.
«Si, sai, sono solo un essere umano, io.» Sorrisi e mi sedetti al divano opposto a quello di Zayn, di fronte a lui.
. «Quindi, vorresti dire che io non sono un umano»
«Non si sa mai. Chi lo sà, magari sei un alieno» dissi ridendo.
«Sai, ricordo che al liceo una ragazza mi aveva detto che non ero umano. Indovina perchè?» Chiese poggiando i gomiti sulle ginocchia.
«Perchè?».

«per la mia bellezza, ovvio» disse facendo finta di mettersi i capelli immaginari dietro le spalle.

«Bello mio, dovresti fare un concorso per Miss Mondo» Risi
«Modestamente» disse,ma mi misi ad urlare appena l'aereo decollò.
«Aiuto!!» Urlai e corsi da Zayn stringendomi a lui. Il suo profumo mi avvolse, play boy, lo riconobbi subito perché Danny usava lo stesso. Decisi di non pensare a quel bastardo anche perché dovevo godermi il viaggio. Stavo partendo per Parigi! Non scherziamo, Parigi, la città dell'amore, della moda, la mia città! Ci sono andata quattro volte, grazie agli scambi culturali che facevano ogni anno al liceo linguistico che frequentavo. Quelli si che erano bei tempi...
«Mia?» Sentì la voce di Zayn chiamarmi e mi alzai di scatto, notando Oliver e Sophie dormire sul divano di fronte a noi.
«Scusa, non vado sull'aereo da anni.» Lui scosse la testa dicendomi di non preoccuparmi. Annuì e la hostess aprì una piccola porta in legno e ci chiese se avessimo bisogno di qualcosa.
. «Uhm..» Ci guardammo io e Zayn e lui decise per me
«cupcake» disse.
«Ma sei pazzo? No, mi scusi, mi porti solo dell'acqua, grazie» la ragazza annuì.
«Lei, signore?» Chiese.
«Cupcake al pistacchio, con sopra la nutella e pezzetti di cioccolato. La coppetta grande.» Lei annuì e se ne andò
. «Dimmi come fai a mangiare un cupcake alle 21:12.»
«Io mangio i cupcake sempre, tu non mi vedi, perché ricorda, io non sono umano» disse silenziosamente ed io risi schiaffeggiandolo. I miei movimenti terminarono quando la ragazza mora portò la mia acqua e il cupcake a Zayn. Appena se ne andò, Zayn si addentò al cupcake lasciando un morso enorme.
«Eilà! Con calma» dissi e lui mi porse il dolce. Gli diedi un morso, poi un altro, e poi un altro ancora
«Hey!! È mio!» Disse Zayn e si mise sopra di me bloccandomi.
«Dammi.Il.Mio.Cupake.» Disse, il suo respiro soffiava sulle mie labbra. Scossi la testa, così , iniziò a farmi il solletico facendomi urlare.
«Signore!! É succes-» la ragazza si bloccò quando vide sopra di me Zayn che a sua volta volò via dal mio corpo.
«Hai bisogno di qualcosa!?» Disse Zayn e la ragazza scosse la testa andando via. Un sospiro uscì dalle mie labbra.
«sei stato un pò troppo duro con lei» misi le braccia intorno al petto guardandolo.
«Non credo, deve soltanto fare il suo lavoro.»
«Questo è il suo lavoro, si è soltanto assicurata che non fosse successo niente, Zayn» dissi calma, ma lui strinse i pugni così tanto da far diventare le nocche bianche.
«Si è fatto tardi, và a dormire» disse serrando la mascella.
«Zayn, non è successo niente..» Dissi strofinando il suo braccio coperto dal cardigan. In un attimo, i suoi occhi scattarono verso di me e tolsi la mano alzandomi.
«Buonanotte» dissi e mi stesi sul divano accanto a quello dei due bambini, cercando di non pensare a quello che era appena successo.
[--------]
Delle luci mi svegliarono, sentì una coperta su di me e mi alzai sedendomi sul divano. La ragazza mora entrò con un caldo sorriso e ricambiai «Buongiorno» disse e posò il vassoio con la colazione sul tavolino di fronte a me
. «Grazie» sussurrai notando Zayn e i due bambini dormire. Lei annuì e se ne andò, girai la testa a destra dove vidi dal finestrino la Torre Eiffel proprio sotto di noi. Le mie mani raggiunsero la mia bocca per lo stupore ed iniziai a batterle velocemente, ma cercando sempre di non fare rumore. Spostai la coperta per alzarmi, ma mi fermai un momento. No,no, non adesso.
Stava filando tutto liscio, avrei dovuto pensarci, questo cazzo di ciclo non poteva venire proprio oggi. Il mio ciclo era stato sempre irregolare, a diciassette anni ero perfino svenuta per questo, e stavo iniziando a preoccuparmi. Non volevo rovinare il viaggio a Zayn.
Cercai di alzarmi lentamente ed afferrai la mia valigia. L'aprì, ma la voce di Zayn mi fermò. «Che stai facendo?» Chiese. Non risposi ed afferrai il pacco di assorbenti mettendomeli sotto braccio cercando di nasconderli.
«Che nascondi lì?» Disse Zayn e afferrò il mio braccio facendo cadere il pacco a terra. Rise a crepapelle e me lo porse, « fanculo» sussurrai e corsi verso il bagno, non prima di aver preso dei vestiti puliti. Quando uscì dal bagno,tutti erano svegli e i loro sguardi scattarono verso la mia direzione.
«Oliver non stuzzicare la mamma che oggi è tanto arrabbiata.» Disse Zayn cercando di trattenere una risata. Feci una smorfia e diedi un bacino a Oliver e Sophie.
«Siamo arrivati» disse la hostess e tutti annuimmo. Mi avvicinai al tavolino dove la ragazza aveva poggiato la colazione, ma notai il vassoio vuoto.
Devi mangiare se non vuoi svenire. Vocina, quanto ti appoggio.
«Hai fame?» Chiese Zayn ed io scossi la testa sedendomi sul divano. Se mangiavo qualcosa sarebbe stato peggio perché avrei vomitato, non ricordi vocina?
Si, si, ricordo. Sono solo dettagli. Scossi la testa cercando di ritornare alle realtà e non parlare da sola. Scendemmo dall'aereo e Zayn ci condusse verso una macchina. L'accese, «Zayn..uh..potresti fermarti..tipo..»
«Hai fame. » disse ed annuì. Lui sorrise e si fermò ad una specie di fast food. Presi in braccio Oliver e Zayn fece lo stesso con Sophie. Entrammo e io e i due bambini ci sedemmo al tavolino in legno.
«Cosa volete?» Chiese Zayn e Oliver e Sophie gli risposero.
«Humburger» dissero all'unisono  e Zayn annuì. Poi chiese lo stesso a me. Cosa dovrei prendere?
«Lo stesso, però senza salse nè niente» lui sbruffò ed andò al bancone prendendo due vassoi. Oliver e Sophie iniziarono a giocare, mentre io rimasi da sola a pensare. Non dovevo svenire oggi, no, dovevo farmi forza. Dovevo farmi forza, ma come potevo quando la mia forza era proprio davanti a me? La mia forza era Oliver, la mia ragione di vita, il mio tutto. Mia madre mi diceva sempre che la mia vita non doveva dipendere da nessuno, ma come faccio? La mia vita dipende da Oliver, è sangue del mio stesso sangue, è il mio ometto, come lo chiamo io. Sorrisi quando la sua risata fece eco nel piccolo fastfood francese: i suoi occhi si chiudevano mentre il suo sorriso cresceva sempre di più.
«Mamma?» Disse ed io gli sorrisi.
«Ti voglio bene, Olly» sussurrai e lui fece un sorriso a trentadue denti
«Anche io ti voglio bene» disse e accarezzai la sua guancia paffuta.
«Però voglio bene anche a Sophie» disse ed l'abbracciò.
«Oh..e io piango» dissi scherzando e loro risero. «No, non piangere. Tu sei sempre la mia mammina» disse Oliver prendendomi la mano. «Sinceramente, ragazzi, siete diventati una coppia?» Chiesi e le loro guance iniziarono ad arrossarsi.
«Noo!!» Dissero ed iniziarono a darmi pizzicotti.
«Mi sono perso qualcosa?» Disse Zayn sedendosi accanto a me, poggiando i due vassoi sul tavolo.
«Oliver e Sophie stanno insieme» dissi e loro negarono subito.
«Oh, ma davvero? Io divento geloso..eh!» Rise Zayn e ci unimmo tutti. Intanto iniziarono a mangiare, mentre io aprì il panino per controllare se Zayn avesse  ordinato il mio humburger senza le salse.
«Ti ho detto che non volevo le salse, Zayn!» Sbruffai e lui fece spallucce sorridendo, non capiva che se mangiavo queste schifezze vomitavo e se non mangiavo per niente svenivo? No, lui non poteva saperlo. Misi la testa fra le mani cercando di capire se mangiare o meno. «Dai, sono solo delle salse, toglile» mi porse un coltello di plastica e spostai le salse mettendole nel piatto. Diedi un morso al panino, e nausea salì nella mia gola. Cercai di trattenere, ma cinque minuti dopo mi ritrovai nel bagno a buttare fuori tutta la mia anima.
«Cazzo!» Mi appoggiai al muro, avevo bisogno di un pò d'aria. Uscì fuori dal bagno e mi recai fuori -evitando Zayn- dove mi sedetti ai gradini di una scala distrutta.
Uomini e donne di potere andavano e venivano davanti a me, ma un ragazzo catturò la mia attenzione. Aveva fra le braccia tre cartoni di pizze e solo quando passò davanti a me, capi di chi si trattava.
«Jeff!» Dissi e lui si girò verso la mia direzione facendo quasi cadere le pizze.
«Attento, coglione!» Dissi e lui si avvicinò sorridendomi. Posò le pizze accanto a me e mi abbracciò.
«Da quanto tempo, Mia! Che fine hai fatto?» Disse fra i miei capelli.
«Eilà! Sei diventato un vero e proprio francese eh?» Dissi quando ci staccammo e lui fece spallucce.
«Ho conosciuto una francese che mi ha insegnato la lingua.»Arrossì un pò.
«Una francese..eh?» Dissi maliziosamente e lui mi schiaffeggiò
«Zitta Jackson. Cambiando discorso, sei venuta qui con Danny non è vero?» Disse, ma il mio entusiasmo se ne andò quando sentì quel nome. Cazzo, non potevo fare così, forza, resta forte, per Oliver.
«Ho un bambino.» Dissi e Jeff mi abbracciò ancora
«Si chiama Oliver» Risi quando iniziò a saltellare. «Dov'è? Dov'è!? Voglio vederlo!!» Disse prendendo la mia mano.
«Dimentichi le pizze, idiota!» Dissi e lui afferrò le pizze seguendomi dentro il fast food.
Chi era Jeff? Jeff è stato il migliore amico di Danny, ma si confidava con me la maggior parte delle volte, quando doveva conquistare qualche ragazza, o soltanto quando i suoi genitori litigavano, Veniva a casa mia ed io lo consolavo, sempre.
Entrammo nel locale dove Sophie, Oliver e Zayn stavano mangiando tranquillamente...non gliene fregava un cazzo di me? Mi avvicinai a loro e quando Zayn vide la mia mano intrecciata a quella di Jeff, fumò di rabbia. Cazzo stava succedendo?
«Tu sei il piccolo Oliver?» Disse Jeff con una voce da coglione e mi porse le pizze. iniziò a stuzzicare il naso di Oliver.
«Si. E tu chi sei?» Chiese Olly ed io risi.
«Sono Jeff. Un caro amico della tua mammina» disse ed Oliver rise.
«Assomiglia tanto a Danny.» Cercai di evitare il suo commento.
Zayn si schiarì la voce e i suoi occhi incontrarono quelli di Jeff..
«oh..e tu sei..?» Chiese Jeff mettendosi al mio fianco.
«Zayn Malik, piacere» Zayn allungò la mano dall'altra parte del tavolo e Jeff la strinse.
«Jeff Collins, un amico di Mia.» Zayn annuì stringendo ancora la mano di Jeff.
«State insieme?» Disse dopo aver lasciato la mano di Zayn ed io scossi la testa.
«Ti vuoi unire a noi, Jeff?» Chiesi mettendogli una mano sulla spalla.
«Si si dai!!» Disse Oliver ed io sorrisi. «Veramente, ho degli amici a casa, mi dispiace. Magari, un altro giorno?» Mi sorrise.
«E questa bella bimba chi è? Mi dispiace, ma non ti somiglia per niente, Mia» Sophie sorrise quando Jeff le accarezzò la guancia.
«Infatti, è mia figlia» disse Zayn con tono incazzato e Jeff annuì
«complimenti, è una bambina bellissima» disse sorridendole e Sophie arrossì.
«Dimenticavo quanto ti piacevano i bambini. Tranquilla Sophie, fa questo effetto a tutte.» dissi e lui annuì facendo l'occhiolino alla bimba. «Penso sia abbastanza. Mia, ti senti meglio, a quanto pare, quindi noi andiamo» disse Zayn alzandosi e prese in braccio la figlia.
«Quando potremmo incontrarci?» Chiese Jeff ed io feci spallucce
«non ne ho idea. Spero al più presto.» Dissi posando le pizze sul tavolo ed abbracciando il mio vecchio amico.
Presi in braccio Oliver ed uscimmo tutti e cinque. Io e Jeff ci scambiammo un caldo abbraccio e decise di darmi il suo numero. Lo ringraziai
«Non ti preoccupare, qualsiasi cosa, chiamami» disse e Zayn sbruffò. Annuì alle parole di Jeff e l'abbracciai ancora, vedendolo poi sparire  in tutta quella gente che andava e veniva.
In silenzio, raggiungemmo la macchina
«Stai meglio vero?» Disse Zayn quando accese la macchina
. «Si.» Dissi guardando il finestrino.
Delle gocce iniziarono a scendere su di esso e con l'indice percorsi una goccia fin quando non sparì insieme ad un'altra.
«Chi è questo..Jeff?»
«Importa?» Chiesi guardandolo e lui fece spallucce.
«Sai, ti ho offerto un lavoro, ti ho quasi mantenuto per due mesi e non posso sapere chi è questo Jeff?» Rimasi scioccata per le sue parole. Strinsi i pugni cercando di mantenere la calma, ma non ci riuscì
«Fammi scendere. Ora» dissi a denti stretti. Lui, sorprendendomi, fermò l'auto e, incazzata, presi in braccio Oliver. Sbattei la portiera e mi incamminai fra la pioggia. Non avrei mai pensato che Zayn potesse aver un cuore così. Misi il cappuccio sulla testa di Oliver e decisi di chiamare Jeff. Mi sedetti sulla prima panchina che mi ritrovai davanti dove era seduto un signore forse della stessa età di mio padre. Mi sorrise ed io ricambiai educatamente, non avrei mai immaginato che quel sorriso, potesse essere l'ultima cosa che avrei visto in quel momento.
Zayn' pov.
Decisi di ritornare dove avevo lasciato Mia. Cosa c'era di sbagliato in me? Soltanto ero così geloso da non potermi proprio controllare.
Sei innamorato ha! Vocina stai zitta, ti sei alleata con Roy? Basta. Non potevo in questo momento parlare da solo. «Papà perchè sei arrabbiato?» Chiese Sophie.
«Non lo so nemmeno io amore» risposi sinceramente e ritornai nel posto esatto dove avevo lasciato Mia. Vuoto totale. Iniziai ad agitarmi. Lei non sapeva della città, non sapeva dove andare, era sola, completamente sola. In un attimo scesi dalla macchina e presi Sophie, iniziai a chiedere alla gente di Jeff, sarebbe andata lì. Per fortuna, un ragazzo mi disse l'indirizzo e corsi verso casa di Jeff, sperando che Mia fosse stata lì, al sicuro.
Mia's pov.
Delle luci gialle mi accecarono, cercai di muovermi, ero su una sedia al centro della stanza, delle corde erano legate intorno a me, impedendomi di fuggire. Accanto a me c'era Oliver, stava dormendo, rinchiuso anche lui da queste maledette corde.
«Ti sei svegliata amore?» Una voce risuonò alle mie spalle, una mano ruvida accarezzava il mio collo.
«Chi sei» dissi e l'uomo si mise davanti a me sorridendomi. Lo riconobbi, era l'uomo seduto alla panchina.
«Che cazzo vuoi da me?» Quasi urlai, per fortuna Oliver dormiva ancora.
«Cosa voglio? Il tuo corpo.» Disse Avvicinandosi pericolosamente iniziando a baciare il mio collo scoperto.
«Non ti azzardare a toccarmi!» Gli diedi un calcio, ma ne ricavai soltanto uno schiaffo. «Patrick! Smettila! Ti ho detto di non toccarla cazzo.» Questa era la sua voce, la voce di Danny Anderson, la sua voce.
«Danny..» Sussurrai e lui sorrise spingendo via Patrick ed accarezzandomi la guancia.
«Si, amore. Sono io, tieni, bevi questo» scossi la testa quando Danny poggiò un bicchiere sulle mie labbra.
«Avanti, dopo ti sentirai meglio e sarai al sicuro.» Disse. Con forza, mi fece aprire la bocca e un liquido aspro entrò nel mio corpo, facendomi chiudere gli occhi e lasciandomi con una certezza.
Dopo questo, la mia vita sarebbe stata per davvero, un inferno.

Parents || Zayn Malik (in revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora