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Lo sguardo di Danny incontrò il mio ed un ghigno si formò sul suo viso. Corsi verso Oliver- che in quel momento era impassibile- ma Danny spinse il coltello più a fondo, procurando sul collo del mio povero bambino un taglio.

Io, che da quando era nato, mi preoccupavo anche se si fosse tagliato all'asilo; mi preoccupavo per un semplice taglietto sul dito che si procurava con un foglio di carta, o se inciampava da qualche parte continuavo a ripetergli se stava bene e lui con un sorriso mi diceva "Ti voglio bene Mamma".

Ed ora, avevo davanti il mio piccolo bambino che proteggevo da qualsiasi cosa, ma l'unica cosa dal quale dovevo proteggere era me stessa, la sua mamma.

La sua mamma, che non aveva fatto altro che portarlo nelle mani sbagliate; la sua mamma, alla quale voleva un mondo di bene ma che lo stava facendo soffrire come nessun bambino al mondo dovrebbe.

Ed era lì, il mio piccolo Oliver, senza una lacrima sul viso ma con un sorriso che mi rivolgeva tutte le mattine quando gli dicevo di alzarsi; aveva il sorriso più dolce che un bambino poteva avere ed in quel momento con le labbra sibilò: «Ti voglio bene, mamma»

Io iniziai a piangere ed in quell'istante, entrarono Zayn e Amir, tutt'e due con in mano dei bastoni.

«Papà!» Sophie urlò e corse verso il padre, il quale la guardava con occhi sgranati, come se avesse appena visto un fantasma.

«Bene, bene ,bene, chi abbiamo qui? La famigliola al completo.!» disse Danny, iniziando ad indietreggiare stringendo fra le braccia Oliver.

«Ti prego , lascialo andare!» urlai cercando di avanzare ma Amir mi trattenne. Lo supplicai con lo sguardo ma, stava già
Avanzando verso loro due.

«Fermati lì, o lo uccido!» urlò Danny indicando Amir. Quest'ultimo alzò la mano libera e lasciò cadere il bastone che teneva fra le mani. «Lascia andare il bambino» disse a denti stretti.

Sentì qualcuno che mi strinse e mi girai per vedere Sophie, il viso bagnato per le troppe lacrime. «Ho paura» disse ed io l'abbracciai. «Andrà tutto bene» dissi, anche se sapevo che non sarebbe andata così.

«Secondo te perché sono venuto qui, idiota? Per prendere il moccioso. Ovvio, no?» disse Danny e il suo sguardo incontrò il mio. «Mia, vieni qui.» io non mi mossi.

«Vieni qui, ho detto!» disse ed io scattai in piedi. «Lei non va da nessuna parte» questa volta a parlare fu Zayn, la sua mano stringeva così forte il mio braccio da quasi farmi male.

«Oh, mi mancava il tuo fidanzatino geloso» Danny sputò a terra ed urlò :«Vieni subito qui, Mia!»

«Lasciami andare,Zayn» sussurrai. «Non vai da nessuna parte, senza di me» disse. Il mio cuore perse un battito, ma non era il momento per pensare a noi due. Mi voltai per guardare Danny ,ed Oliver sussurrava: «Non venire qua, mamma, non venire. » I suoi occhi mi supplicavano.

«Bene, vuol dire che verrò io da te, brutta puttana.» ringhiò e, mentre si stava avvicinando, Amir afferrò il bastone, ma non fu abbastanza veloce. Danny aveva già sfilato una pistola dai pantaloni ed aveva già premuto il grilletto.

Sentì un botto, il corpo di Amir cadde a terra, ed una macchia rossa iniziò a formarsi sul pavimento. «Ora vieni o no qui, Mia Jackson?! Guarda cosa mi hai fatto fare. . .» finse di rattristarsi e conservò la pistola dietro i pantaloni.

«Lascia andare Oliver, Danny» ringhiò Zayn e Danny rise.
«Lascerò andare Oliver se tu mi consegnerai la tua dolce amata.» alzò il mento con aria di sfida e si leccò le labbra guardandomi.

Fa qualcosa, fa qualcosa, per il tuo Oliver.

«Basta! Lascia andare Oliver, verrò con te» dissi. Pur di salvare la vita di Oliver, avrei fatto qualsiasi cosa, anche consegnarmi direttamente al diavolo in persona.

Parents || Zayn Malik (in revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora