I Segreti di Buckerville

Capitolo Sesto

Arrivati in cima,l'ultimo duello si presentava cruento e senza esclusione di colpi. Senza pietà alcuna. I pochi arcieri eliminarono qualche soldato sparso,ma dovettero ben presto soccombere alla netta superiorità degli avversari. Corpi ridotti a brandelli,divisi in parti, sangue che sgorgava come limpida acqua piovana. La battaglia era più feroce che mai. Tutto questo sotto la continua pioggia incessante e i violenti fulmini portati dalla tempesta. A causa delle forti raffiche di vento, gli invasori dovettero tenere fermi i loro elmi con la sola forza delle loro mani. Il rumore dell'ultima pozza di sangue gettava a terra l' ultimo superstite rimasto delle guardie. L'ultimo superstite della vecchia guardia di Buckerville. Il momento era così giunto. Coltigar mostrava la sua espressione malvagia e visibilmente compiaciuta,con occhi sgranati,sicuri di sé. Sicuro della vittoria finale. Sicuro del trono che era lì a pochi passi,pronto ad attenderlo. Dietro di lui,quasi 20 uomini disposti in cerchio, a chiudere qualsiasi possibilità o tentativo di fuga. " È finita Ranian,arrenditi." Il re,con la sua lunga tunica viola impregnata di acqua e sangue,si voltava lentamente verso il rivale. I due sguardi si attraversarono l'un l'altro,mescolando pietà,rabbia,risentimento,odio e voglia di vendetta. Adesso si, che erano faccia a faccia. "Pagherai per tutto il dolore che stai causando ... parola di re Ranian Caleirot!" A queste parole, Coltigar non esito' ad attaccare. Sguainata la spada, si lanciava all'assalto del suo più grande oppositore. Non da meno, quest'ultimo sottraeva la spada ad un soldato già morto e disperso nell'oltretomba, pronto per difendersi. Le lame presero a bloccarsi a vicenda,con suoni che attiravano l'attenzione di tutti gli altri. Il maestro spadaccino, Ranian, ormai stanco, contro l'ex allievo Coltigar, a cui lui stesso,tanto tempo prima, aveva insegnato a tenere in mano un'arma in un modo per così dire decente e allo stesso tempo dignitoso. " Dovrai uccidermi, se vuoi il mio regno. E la cosa non ti sarà per niente facile. In guardia!"