Capitolo decimo

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Il prode Kevin,miglior cuoco dell'intero gruppo,si apprestava come suo solito a preparare qualcosa per il pranzo,cercando di non esagerare troppo con la cottura. L'ultima volta del resto, il cibo era risultato completamente bruciacchiato. Non per la cottura si intende. A lui piaceva così. Nonostante le continue lamentele da parte degli altri,continuava a fare di testa sua. Figlio di due umili contadini, sentiva quei boschi, vicini ai castelli comandati ora da Coltigar, come la sua vera casa. Cresciuto nelle casupole del Bosco Infatuato,ai tempi di Ranian,conosceva quelle foreste come le sue tasche. Quelli di che erano stati anni d'oro,come lui stesso amava definirli. Il compianto re dei Caleirot era sempre stato un sovrano rispettoso. Trattava lui e i suoi genitori con estremo rispetto e garbo, e loro per servirlo nel miglior modo possibile producevano frutti per il castello. Le cose andavano piuttosto bene all'epoca. Fino a quel maledetto giorno di dodici anni prima. L'ascesa del perfido Coltigar aveva cambiato ogni cosa. Le sue nuove leggi dispotiche ed impossibili costringevano i poveri lavoratori a raddoppiare la fatica, per una paga decisamente misera. Molti di questi si erano opposti, o almeno avevano tentato di farlo con una sorta di ribellione al suo tentativo di assedio al trono. Tra i ribelli,anche i genitori di Kevin stesso. Egli aveva ancora davanti agli occhi l'immagine della lama puntuta dello spietato Saridge che si infiltrava nello stomaco del suo povero ed innocente padre. Gli occhi di Margarit,sua madre,in punto di morte, erano qualcosa che non avrebbe mai dimenticato.

I Segreti di BuckervilleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora