Capitolo nono

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Il piccolo continuava a piangere,in modo sempre più evidente. Iniziava anche con volume via via più alto. Non riuscendo a calmarlo, il "vecchio saggio"(come si faceva definire), prendeva la sua decisione in fretta e furia. Egli era un brigante,certo,ma al tempo stesso di cuore nobile. Afferrò delicatamente il neonato, ripensando con sconforto alla sagoma senza vita in lontananza della madre. Prima di allontanarsi,aveva letto il suo nome su di un ciondolo che questa indossava sul collo. Malissia. Capi' che doveva trattarsi di suo figlio,a giudicare da come era conciata e dal sudore ancora fresco. Doveva aver partorito da poco,e per giunta da sola. Con fare deciso, ordinò di fare quanto appena detto. " Il bambino viene con noi ... in qualche modo ce la caveremo,e risolveremo anche questa,come abbiamo sempre fatto ... lo chiameremo Martin", disse con fierezza. Il vecchio saggio aveva scelto un nome a caso,da affidare al nuovo arrivato. Il pianto di colpo cessò, in braccio ai muscoli alti e calorosi, e gli altri uomini, seppur contrari, forse anche un po' ingelositi, alla fine dovettero fare buon viso a cattivo gioco. " In sella ... ripartiamo ... i soldati di Coltigar potrebbero trovarci ... niente sangue,per oggi!" Con Martin al seguito, i cinque briganti proseguirono così per la pianura di Buckerville. Nessuno di loro sapeva ancora che quel nobile gesto,all'apparenza innocuo e privo di significato, in quel lunedì 22 Dicembre, avrebbe cambiato per sempre le sorti e il destino di Mindim.

I Segreti di BuckervilleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora