I Segreti di Buckerville

Capitolo settimo

Nel frattempo,la banda aveva preso con sé il piccolo,il quale non cessava di lamentarsi. " Capo, è sicuro che sia stata la scelta più giusta? Un piccolo è sempre una preoccupazione,servono cure,medicine,attenzioni...". I membri del gruppo,esprimevano le loro perplessità riguardo la decisione di tenere con sé il neonato disperso nel bosco. Ma il leader,più anziano e con una voce più rauca e stanca rispetto agli altri,aveva già espresso il suo parere. "Verrà con noi,punto e basta. In qualche modo faremo." Seppur pieni di dubbi,tutti acconsentirono,continuando a cavalcare senza fermarsi e guardare indietro.

" Solo uno di noi oggi sopravviverà,e non sarai di certo tu!" La battaglia proseguiva, Ranian non cedeva di un millimetro. Calcolava ogni singolo movimento del suo rivale,pur sapendo che a lungo andare la sua precaria condizione fisica lo avrebbe di sicuro tradito. E così accadde. Le braccia andavano spegnendosi,indebolite dai numerosi colpi ricevuti. Le ginocchia cedettero, troppo stanche e affaticate per sostenere una ulteriore difesa. Privato della sua arma,il re crollava a terra,sulle ginocchia. Con il capo chino,pensava alla sorte della sua amata e del piccolo, più che alla sua. Sperava con tutto se stesso che i Caleirot avrebbero continuato ad esistere,almeno nel nome. Coltigar sorrideva, sbeffeggiando il suo ex compagno di allenamenti di spada. I soldati,circondandolo,lo prendevano a sputi ed insulti. La povertà e le parole false di Coltigar,che prometteva loro un regno migliore,avevano accecato del tutto le loro menti ed i loro cuori. Tenendo in mano la sua corona,Ranian iniziava poi a pregare per i suoi cari. Senza esitare,senti' il suo corpo bruciare,poi infreddolirsi di colpo. Coltigar portava a termine la tanto agognata missione. Strappò via la corona al nemico, e con un solo colpo di fendente gli mozzo' la testa,che schizzo' via fino ad essere poi bruciata insieme al resto del corpo. Vendetta era fatta. Il perfido invasore aveva conquistato il suo trono. Il suo potere.