1: Edimburgh

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I: Rangvindr Mansion 

 Childe, tutto a posto? La colazione è pronta! Ti aspettiamo!- esclamò una voce proveniente dal corridoio, invItandolo a uscire dalla stanza.
Childe non ebbe certo bisogno di farsi pregare: il profumo del pane tostato e delle uova strapazzate lo aveva già svegliato alle otto in punto. Si alzò in piedi e si infilò un paio di pantofole, prima di trascinarsi, ancora assonnato, nella cucina della sua nuova famiglia ospitante di Edimburgo.

La Scozia sarebbe stata la sua casa per il prossimo anno, ed era stato abbastanza fortunato da trovare un alloggio nel centro della capitale, a un passo dal castello e dai migliori pub. Affacciata sul colle che sovrastava il basso paesaggio urbano, la villa dei Ragnvindr era una sistemazione a dir poco splendida.

Quando aveva ricevuto una borsa di studio dall'Accademia di San Pietroburgo e aveva iniziato a cercare un posto dove stare non si era di certo immaginato di trovare un luogo simile, neppure nei suoi migliori sogni.
 Le vetrate sporgenti del salotto catturavano ogni più piccolo riflesso di luce, e le mura di legno e intonaco verde lo facevano sentire protetto come se fosse stato realmente a casa, e non lontano miglia e miglia dalla Russia, dai suoi fratelli e da tutto ciò che conosceva da più di vent'anni. Doveva ancora abituarsi al suono della lingua inglese, al clima piovoso e alle strade che si arrampicavano sulle altitudini rocciose, ma era totalmente convinto di voler affrontare quella sfida, quel barlume di cambiamento a cui si era aggrappato come a un'ancora.

 -Eccolo qui! È arrivato! Buongiorno, caro ragazzo. Hai dormito bene?- lo salutó con fare gioviale il signor Crepus Ragnvindr, non appena Childe si avvicinò al tavolo, facendosi strada tra i divanetti da lettura, gli scaffali di libri e le dispense di vini pregiati.

Nonostante fosse circondato da un arredamento sontuoso, da dipinti costosi e tende di broccato, Childe non si sentì squadrare dall'alto in basso dal proprietario della villa. Mr. Crepus, fortunatamente, era un uomo tanto ricco quanto ospitale, dai lunghi capelli rossi e il sorriso cortese, rimasto vedovo in giovane età.
Quando era andato a prenderlo la sera precedente in aeroporto, gli aveva raccontato di aver cresciuto da solo suo figlio, un ragazzo di nome Diluc, e di stare ospitando momentaneamente anche Venti, cugino minore di Diluc, nonché figlio di sua sorella.

Childe era rimasto piuttosto colpito dalla sua forza d'animo e dalla sua premura, e, se non altro, si era sentito meglio all'idea di iniziare una nuova vita dall'altra parte del continente, consapevole di aver trovato un'ottima famiglia ospitante.

 -Certo, certo, grazie! Sinceramente avrei dormito anche su dei sassi, visto che stavo morendo di sonno, ma ho apprezzato il materasso gigante e le coperte doppie. Si sta benissimo, qui.- rispose Childe, un sorriso spensierato a illuminargli il volto, mentre prendeva posto di fronte a Mr. Crepus. Si accorse soltanto dopo della presenza di Diluc, che, girato di schiena, stava riempiendo il bollitore del the di acqua calda. La sua lunga chioma scarlatta, dello stesso colore di quella del padre, gli ricadeva morbidamente sulle spalle ancora disordinata, testimone del fatto che si fosse messo in piedi da pochi minuti.

 -Se vuoi dormire su dei sassi, puoi provare ad andare sulle colline qua intorno. Ma non le raccomanderei per un pisolino.- scherzò Diluc, lasciando sfuggire una nota divertita al suo tono di voce solitamente serio e posato.
Per quello che aveva avuto modo di osservare Childe la sera precedente, poco prima di posare le borse a terra e crollare sul materasso per la stanchezza, Diluc aveva un carattere più introverso del padre, ma era sufficientemente gentile da metterlo a proprio agio. Si augurava vivamente che andassero d'accordo, considerato che sarebbe stato proprio il giovane Ragnvindr a guidarlo per l'accademia e la città.

Scottish Blend (Childe x Zhongli)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora