Scottish Blend (Childe x Zhongli)

11: St Andrews

I: Travelling

-Ce la fate a essere in ufficio alle 17.30?-,domandò Kaeya a Zhongli, una volta che ebbe risposto al telefono.

-Sì, certo. Stiamo per partire adesso, abbiamo più di dieci ore. Non preoccuparti, saremo puntuali!-,lo rassicurò Zhongli, dando un'occhiata al tabellone dei treni.

-Bravi! Se arrivate a in tempo, Lisa vi offrirà anche del thé con gli scones. Io non me li perderei. Va bene, dai, vi lascio partire. A dopo!-,rispose il ragazzo, chiudendo la conversazione.

Zhongli ripose il telefono in tasca e si voltò a guardare Childe, non potendo fare a meno di sorridere. Non riusciva ancora a credere che stessero per partire per St. Andrews, e, soprattutto, per proporre ufficialmente la pubblicazione di Genshin Impact.

Erano passate ormai due settimane da quando lui e Childe avevano lavorato alla loro proposta editoriale. Avevano trascorso quasi ogni pomeriggio nella Wisteria Tea Room per completare il loro progetto, l'uno impegnato a finire di editare i capitoli, l'altro a rifinire le tavole. 

Entrambi avevano ricevuto anche il prezioso aiuto di persone esterne, quali Miss Jean, Venti, Diluc e Xiao, per dare una seconda occhiata alle bozze. Persino Hu Tao, l'unica amica e compagna di classe di Zhongli che conosceva da anni la sua identità segreta di scrittore, aveva voluto dare una controllata, a caccia di errori e possibili modifiche da apportare.

Avevano fatto entrambi del loro meglio, pensò Zhongli, stringendo la maniglia della valigia. Cercò di ignorare la sensazione di ansia che lo stava inevitabilmente attanagliando, nonostante la soddisfazione di aver finito tutto in tempo: aveva un terribile paura di un rifiuto, ma almeno sapeva di aver fatto il possibile. Ed era più grato che mai nei confronti di Childe, che si era impegnato fino a costringere Zhongli a togliergli i pennelli dalle mani, quando li stringeva fino a sera, per fargli riposare le dita.

Era consapevole che, probabilmente, non sarebbe mai arrivato a quel punto senza il supporto non solo lavorativo, ma anche morale di Childe. Si erano sostenuti a vicenda, e anche se Zhongli continuava a temere, più di ogni altra cosa, che Lisa rifiutasse la loro proposta e di conseguenza ferisse anche Childe, era grato di essere giunto alla fine di quel progetto.

Non aveva ancora scritto i capitoli conclusivi, non senza la consulenza di Miss Lisa. Ma la storia di Morax e Ajax ormai aveva raggiunto uno stadio decisivo, che avrebbe chiuso in meno di venti o trenta pagine. Era notevole, se pensava che, fino a qualche anno prima, spesso si era ritrovato a lasciare i propri racconti scritti a metà, senza una conclusione.

Era sempre stato molto autocritico, nei confronti dei propri lavori. Gli era spesso stato detto che fosse prolisso, che le sue descrizioni fossero eccessive, o le sue trame troppo diluite. Trovava già incredibile l'idea di avere dei lettori online, ma ancora più assurda l'idea che un artista come Childe avesse investito nel suo progetto, nei suoi personaggi, rendendoli più vivi.

-Hai paura?-,domandò Childe, intravedendo  il suo parziale turbamento.

Zhongli non poté fare a meno di annuire lievemente, quando incrociò il suo sguardo. In quelle due settimane di frequentazione, Childe aveva imparato a leggere le sue reazioni ancora meglio di prima. E Zhongli non poteva che esserne felice. Probabilmente era dovuto al fatto che avesse iniziato, più o meno inconsciamente, a non trattenersi, di fronte a lui. Non temeva mai una sua reazione negativa, nemmeno  quando non era al massimo delle proprio umore.

-Un po' sì. Però so che abbiamo fatto del nostro meglio.-,ammise, sorridendo non appena la mano di Childe si posò sulla propria. -O, come dici spesso tu: ci siamo fatti il culo.-

-Ohh, come siamo scurrili oggi. Non me lo aspettavo da lei, signorino. Vedo che sta prendendo un gergo un po' basso. Fossi in lei, starei attento alle cattive influenze che frequenta.-,lo prese in giro Childe, ridendo piano. Gli posò poi un braccio intorno alle  spalle, come per proteggerlo dal treno che sfrecciò sul binario dietro di loro.